Atti dei congressi regionali
 
 

VII Convegno Aniarti – Umbria

DOMUS PACIS – ASSISI – S. Maria degli Angeli

  3 e 4 Giugno 2004

 La Cultura della Donazione nel nursing della sopravvivenza

ORGANIZZAZIONE DEL CENTRO DI RIFERIMENTO TRAPIANTI. AMBITO NAZIONALE E REGIONALE.
Prof. Cesare Gambelunghe
Centro Riferimento Trapianti Umbria

 

L’Italia era nel 1998 all’ultimo posto in Europa, insieme alla Grecia, come numero di donatori e trapianti per milione di popolazione, mentre al Dicembre 2003 è al terzo posto, davanti a Nazioni che per anni hanno costituito un punto di riferimento nel settore trapiantologico.

Questo mutamento di tendenza è dovuto alla Legge 1 aprile 1998 n. 91 e Decreti collegati, che hanno cambiato completamente l’organizzazione, affidando al Centro Nazionale Trapianti la delega del Ministro della Salute in materia ed ai Centri Regionali di Riferimento quella delle Regioni, in modo da creare una rete operativa H24 adattandola alle necessità, alle realtà esistenti, alle professionalità presenti, nei singoli territori.

La conferenza Stato-Regioni ha poi stabilito che le Regioni si dovevano raggruppare in tre aree, che sono il Nord Italia Transplant NITp (Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Liguria), l’Area Interregionale Trapianti AIRT (Valle d’Aosta, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia) e l’Organizzazione Centro-Sud Trapianti OCST (Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), per permettere la migliore allocazione possibile degli organi prelevati, per gestire le urgenze e per realizzare programmi comuni.

L’OCST è stato costituito nell’ottobre 1988 a Perugia e tale realizzazione ha permesso una crescita annuale dei prelievi e dei trapainti, così che oggi nell’area vi sono regioni in cui fino a qualche anno addietro l’attività era praticamente nulla e che ora si stanno rapidamente avvicinando alla media nazionale o che addirittura sono ampiamente al di sopra (Umbria, Sardegna, Abruzzo, Molise).

 

Nell’anno 2003 in Italia, sono stati effettuati prelievi multiorgano su n. 947 donatori, che hanno permesso n. 1489 trapianti di rene, n. 867 di fegato, n. 317 di cuore, n. 65 di polmone, n. 77 di pancreas, ed altri in misura minore di trapianto associato di più organi.

Malgrado questo numero elevato di interventi, le liste di attesa non tendono a diminuire e questo è dovuto al fatto che i malati sanno ormai che vi è una tangibile speranza di guarigione dalla malattia e di vita con il trapianto, e quindi pretendono l’inserimento nella lista di attesa. Purtroppo però la cultura della donazione non è ancora sufficientemente sviluppata nella popolazione, con un 35% di opposizioni al prelievo di organi su scala nazionale.

Tali opposizioni sono state in Umbria nell’anno 2003, pari al 30%, con una riduzione di 13 punti percentuali rispetto all’anno precedente (43%), costituendo un risultato ottimale dovuto soprattutto alle figure professionali dei Coordinatori di Ospedale dei prelievi, costituiti da Medici Rianimatori, presenti in tutti gli Ospedali dell’Umbria, che per ottimizzare il loro lavoro hanno partecipato a corsi nazionali TPM (Transplant Procurement Management) in Italia ed anche all’estero.

In Umbria questi Coordinatori fanno parte del Comitato di Gestione del Centro Regionale di Riferimento per i Trapianti e partecipano alle scelte operative sul territorio regionale quali criteri di idoneità dei Donatori, criteri di allocazione degli organi, realizzazione dei registri locali dei cerebrolesi e la compilazione informatica della cartella clinica (Programma GEDON via Internet linea sicura) dei donatori, che viene trasmessa in tempo reale al Centro Regionale di Riferimento che la completa con le indagini di propria spettanza trasmettendola poi a tutti i Centri di trapianto dell’area OCST in modo che, per organi non trapiantabili nella regione o per soddisfare urgenze, ogni Centro di trapianto possa valutare gli organi disponibili per il trapianto avendo a disposizione tutti anamnestici, clinici, immunologici, infettivologici, farmacologici, di laboratorio, strumentali. Questa operatività è attualmente presente solo nell’area interregionale OCST.

In Umbria è attivo il trapianto di rene con 263 interventi al 31 marzo 2004. La sopravvivenza a due anni dei pazienti è del 99%; il mantenimento della funzione degli organi dopo due anni dell’89%, mentre dopo cinque anni dell’83%. Questi dati ottimali hanno permesso la classificazione del centro di trapianto di rene dell’Azienda Ospedaliera di Perugia tra quelli di eccellenza del territorio nazionale.

In Umbria è presente una lista di attesa per il trapianto di fegato gestita dall’Istituto di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e dal centro Regionale di Riferimento per i Trapianti, in modo che ogni organo disponibile in Umbria possa essere trapiantato ad un paziente compatibile di tale lista di attesa.

L’intervento chirurgico che viene effettuato presso il centro dell’Azienda “Policlinico Umberto I°” di Roma, ed il post-trapianto è seguito dall’Istituto di Gastroenterologia. Al 31 marzo 2003 sono stati effettuati 21 trapainti con una percentuale di riuscita pari all’86%, ben allineata sulla media nazionale.

Il Piano Sanitario Regionale prevede l’attivazione del trapianto di cuore presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, con una sperimentazione attuativa triennale per cui si sta predisponendo quanto necessita per effettuare il primo intervento entro l’anno 2004.

 

 

Aniarti: www.aniarti.it

 
 
 
03/10/2004