Atti dei congressi
regionali
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VII Convegno Aniarti – Umbria DOMUS PACIS – ASSISI – S. Maria degli Angeli 3 e 4 Giugno 2004 “La Cultura della Donazione nel nursing della sopravvivenza”
La rete trapianti è composta da un’insieme di nodi operativi che partecipano al processo donazione-prelievo-trapianto e sono uniti fra loro da un unico filo conduttore: le relazioni, punto cardine di tutto il processo. Per conseguire il raggiungimento degli obiettivi di processo, è importante definire le relazioni ed adottare procedure e strumenti che ne garantiscano la continuità. La rete risponde, attraverso le sue complesse attività, alla domanda di salute del cittadino mediante il trapianto migliorando così la qualità di vita. Lo studio in oggetto si basa sull’esperienza del modello organizzativo della regione Emilia Romagna. La Regione Emilia Romagna, recependo le indicazioni della Legge n. 91/99 ha costituito, con delibera, il Centro di Riferimento Trapianti come struttura di competenza regionale dotata di propria autonomia decisionale e coordinata da un Dirigente medico con esperienza nel settore dei trapianti designato dall’Assessore alla Sanità. Seguendo ancora le indicazioni della Legge 91/99 articolo 12, ha istituito la figura del Coordinatore locale scelto tra i medici delle singole Aziende Sanitarie con esperienza nel settore dei trapianti, Il medico coordinatore si avvale, nello svolgimento delle sue mansioni, di collaboratori scelti fra il personale infermieristico. Il CRT è dotato di una rete informatica in grado di collegare tutti gli utenti coinvolti nel processo donativo facilitando enormemente le procedure di trasmissione, di utilizzo e di archiviazione dei dati del donatore. Uscendo dagli schemi che vedono il ruolo infermieristico solo di tipo assistenziale, nel processo di donazione-prelievo-trapianto vengono introdotti ruoli nuovi di carattere organizzativo e relazionale e, viene progressivamente affermandosi l’idea che il personale infermieristico adeguatamente preparato, possa svolgere tali ruoli con buona efficacia, altrettanta efficienza e, probabilmente con maggiore motivazione di altre figure professionali. E’ possibile ipotizzare, ferma restando l’imprescindibilità della competenza tecnica che dovrebbe essere certificata, una figura di coordinatore locale a tempo parziale che sia coadiuvato da collaboratori a tempo pieno appartenenti ad altri profili professionali (personale infermieristico). Il processo donazione/prelievo/trapianti, coinvolge prevalentemente 3 strutture: le Terapie Intensive, i Centri di Coordinamento CRT/CIR e i Centri Trapianto. Le Terapie Intensive hanno un compito fondamentale: il reperimento ed identificazione del potenziale donatore di organi e tessuti attraverso un processo articolato in più fasi. Il buon risultato di tale processo dipende anche dal ruolo svolto dall’infermiere che si avvale delle proprie competenze: assistenziali-organizzative-gestionali e comunicazionali. (Tabella 1) Le funzioni dei Centri di Coordinamento sono di carattere organizzativo, clinico e relazionale; i CRT/CIR coordinano le attività di donazione, assicurano l’utilizzo ed il rispetto delle linee guida nazionali, gestiscono, elaborano e trasmettono i dati di attività e curano i rapporti con i familiari dei donatori. Il ruolo dell’infermiere, nel modello dell’Emilia Romagna, è prevalentemente di iterazione/autonomia mentre in altre realtà, vedi la Toscana ed il Veneto, gli infermieri svolgono funzioni di coordinatore in piena autonomia.. (Tabella 2) I compiti dei Centri Trapianto sono di carattere assistenziale, organizzativo e, molto importante è l’aspetto educativo ed informativo rivolto ai pazienti. Questo aspetto è gestito in piena autonomia dal personale infermieristico che accompagna il paziente durante tutto il cammino: dall’inserimento in lista fino al trapianto. (Tabella 3)
Ruolo infermieristico nelle Terapie Intensive
Tabella 1 Ruolo infermieristico nei Centri di Coordinamento (CRT/CIR)
Tabella 2
Ruolo infermieristico nei Centri Trapianto
Tabella 3 L’efficacia e l’efficienza di un modello organizzativo si valuta dai risultati ottenuti, per quanto riguarda l’esperienza dell’Emilia Romagna vi è stato un significativo aumento del numero di donatori, e di conseguenza del numero di trapianti, negli ultimi anni. (tabella 4 e 5). In gran parte, questi risultati sono il frutto della campagna di informazione che l’Assessorato della Sanità dell’Emilia-Romagna attua in collaborazione con il CRT, con i Comitati Provinciali composti da rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni di Volontariato.
Tabella 4
Donatori utilizzati (PMP) nelle diverse regioni italiane e in Italia nel 2003
Italia: 16.8
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03/10/2004
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