Atti dei congressi regionali
 
 

VII Convegno Aniarti – Umbria

DOMUS PACIS – ASSISI – S. Maria degli Angeli

  3 e 4 Giugno 2004

 La Cultura della Donazione nel nursing della sopravvivenza

DALLA DIPENDENZA DELLA DIALISI ALLA AUTONOMIA DEL RECUPERO DI FUNZIONE. INTERVENTI INFERMIERISTICI DI NATURA TECNICA, EDUCATIVA E RELAZIONALE.
C.Chiodo, R.Graziani, F.Mazzasette
U.O. Nefrologia-Dialisi-Trapianto.
A. O. di Perugia.

 

Un individuo di fronte alla diagnosi di IRC ( insufficienza renale cronica) vede alterata la sua qualità di vita e costretto a reinventarsi, di giorno in giorno, un nuovo equilibrio nella speranza di una soluzione: il trapianto d’organo.

Il nostro vissuto quotidiano ci fa sentire l’esigenza di condividere quanto sia complesso e specifico l’agire infermieristico in tale contesto.

La terapia , conservativa o sostitutiva , e l’inizio della dialisi saranno decisi in maniera individualizzata qualunque sia la causa e il grado di compromissione della funzionalità renale.

L’interazione e la collaborazione tra infermiere-paziente-familiari ed intera equipe curante sarà, quindi, indispensabile per una adeguata compliance terapeutica in tutto il percorso della malattia:

  • diagnosi di IRC
  • terapia conservativa
  • inizio trattamento dialitico: peritoneale o emodialisi
  • valutazione idoneità lista trapianto
  • chiamata al trapianto
  • intervento chirurgico
  • nursing post trapianto

 

E’ comunque da evidenziare che la persona con IRC può scegliere se continuare a sottoporsi a dialisi o se entrare in lista d’attesa per un futuro trapianto.

Se la scelta è il trapianto, il paziente deve collaborare attivamente con il centro di dialisi di riferimento sottoponendosi ad una corretta dieta, ad una restrizione nell’assunzione dei liquidi ed ad una regolare terapia dialitica per affrontare così l’evento in forma ottimale.

Nell’immediato post-trapianto e in tutto il periodo di convalescenza sarà accolto nel centro trapianto renale ove sono collocati ambienti dedicati con accesso riservato solo al personale qualificato.

Questa è una fase molto delicata per il paziente che si trova a vivere un forte stress emotivo: porta dentro di sé un vissuto sconvolto dalla malattia, un presente in cui dipende completamente da estranei, lontano dai suoi cari colmo di ansia per l’incertezza nel futuro e per la consapevolezza che ancora una volta stà cambiando.

Le fasi pre-trapianto, l’intervento chirurgico, il postoperatorio e il recupero della funzione sono momenti molto impegnativi per l’infermiere e l’intera equipe. Richiedono preparazione professionale elevata e competenze tecniche ed emotive al fine di prevenire e cogliere immediatamente qualsiasi problematica.

Fondamentale è la capacità di instaurare una solida relazione d’aiuto con il paziente e il suo contesto sociale dimostrando disponibilità all’ascolto e al dialogo per dare spazio ad ogni loro dubbio.

Non dimentichiamo che la scelta di ricevere un trapianto di rene è una scelta impegnativa che non può prescindere dalla valutazione accurata degli aspetti positivi e negativi della procedura: non è un lascia passare per la vita eterna, ma solo una terapia.

La scelta è del paziente, perché questa è la sua vita; ma l’informazione e il sostegno morale-psicologico sono un dovere dell’infermiere.

 

 

Aniarti: www.aniarti.it

 
 
 
03/10/2004