Atti dei congressi
regionali
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VII Convegno Aniarti – Umbria DOMUS PACIS – ASSISI – S. Maria degli Angeli 3 e 4 Giugno 2004 “La Cultura della Donazione nel nursing della sopravvivenza”
Gli ultimi anni sono stati importanti nella donazione e nella pratica trapiantologica in Italia; le statistiche ci dicono che il paese è in crescita ed è una crescita che si attesta tra i primissimi paesi in Europa. Questo è reso possibile anche da una cultura della solidarietà che è ben radicata nel nostro paese, la consapevolezza “dell’altro”, nel segno della gratuità (disinteresse, altruismo, motivazione etica, condivisione, servizio, reciprocità). In questa crescita, si è sviluppato tutto il settore e sono cresciute le professionalità e qui non poteva mancare una affermazione dell’ambito infermieristico.
Questa attività, va dalla individuazione del potenziale donatore, alla diagnosi di morte encefalica, alla idoneità, prelievo, allocazione di organi e trapianto, attraverso fasi cliniche, assistenziali, sociali, completamente diverse e distanti tra loro . Questo determina un coinvolgimento elevato di operatori di varie professionalità, ma anche una complessità organizzativa che ha pochi paragoni in altre discipline. Il modello che in Italia si è voluto dare con la legge 91/99 e con gli atti consequenziali, ha determinato scelte, da parte delle varie Regioni, che sviluppano modelli organizzativi specifici, ma che si esplicano su di alcuni snodi fondamentali che la legge nazionale evoca. La struttura fondamentale del “sistema donazione” è basato sui “Coordinamenti locali alla donazione” che ogni Azienda Sanitaria locale è tenuta a sviluppare per coordinare l’attività di procurement, di sensibilizzazione della collettività e dei singoli cittadini e infine di realizzare una rete intra ospedaliera, locale, affinché le criticità del processo donativo vengano superate. Da questa indicazione, si è previsto il medico coordinatore e in alcune realtà regionali, infermieri, che svolgono in un sistema collaborativo, attività di procurement di organi e tessuti e infermieri nei livelli di coordinamento regionale. Un recente studio, effettuato nei paesi europei (in 27 paesi), dimostra come nel 46% di queste nazioni il coordinamento nella donazione di organi e tessuti è fatto da medici e infermieri, nel 35% da infermieri e nel restante 19% da soli medici. Nelle cliniche di trapiantologia, almeno in quelle che hanno una attività consistente, da un punto di vista numerico, vi è la figura dell’infermiere coordinatore che esplica una attività di raccordo dal momento della allocazione degli organi, sino alla chiamata e organizzazione dell’arrivo del candidato, sua preparazione, organizzazione dell’equipe medica di prelievo con i relativi compiti logistico-organizzativi. Risulta difficile, prospettare una casistica specifica di impiego infermieristico diversa da quanto avanti espresso, le tipologie organizzative sono estremamente diversificate e in questo incidono due fattori: il primo è relativo alla storia specifica e alla esperienza maturata negli anni di ogni centro, il secondo è dato dai modelli che a livello regionale si è voluto realizzare dopo l’emanazione della legge 91/99. Anche per quanto concerne la formazione in parte si ricalca quanto affermato, la formazione è quasi completamente post base e si può suddividere in formazione locale, regionale e nazionale, con modalità spesso diverse. In alcune regioni si è applicato un livello formativo rivolto ai professionisti delle terapie intensive e rianimazioni, per quanto attiene la diagnosi di morte encefalica, mantenimento del donatore e per quanto attiene il rapporto con i familiari del donatore. Un livello successivo riguarda la formazione degli infermieri che si occupano del procurement, del coordinamento e allocazione di organi; si intravedono anche esperienze, in questo caso locali, di formazione infermieristica nei centri trapianto. Vi sono alcune regioni che hanno varato un piano della formazione, che coinvolge tutti i livelli citati e tutte le figure professionali coinvolte, in particolare quello della Regione Toscana con l’Organizzazione Toscana Trapianti. Ci sono esperienze di corsi, nella laurea di primo livello, corsi specifici opzionali (nella regione Veneto), nei Master infermieristici (in Toscana), questi in rapporto con le varie università, sono esperienze significative che dovrebbero potersi sviluppare in contesti più ampi. Su base nazionale si hanno due tipologie di corsi, il primo, il T.P.M., Trasplant Procurement Management, rimane l’unica realtà formativa medico – infermieristica che abbraccia tutto il percorso della donazione, promosso dal Centro Nazionale Trapianti I.S.S., Ministero della Salute, è una realtà di ottimo livello, ma fortemente penalizzata dal numero esiguo di corsi e posti. Questa specificità formativa è sviluppata su base europea e il 52% dei coordinatori (medici e infermieri), dei 27 paesi presi in esame, hanno sviluppato questo percorso. Il TPM è condizione essenziale per poter accedere alla certificazione europea: European Transplant Coordinators Organization, che rappresenta un valore aggiunto e che inserisce gli operatori in un rapporto di confronto con le varie realtà, a questa hanno accesso medici e infermieri che si occupano del coordinamento della donazione tramite una specifica verifica di requisiti, una selezione e bakground. L’altra tipologia di corsi, su base nazionale, sono stati affidati, per la parte organizzativa alla regione Toscana. Si tratta di due corsi, uno sui temi della morte encefalica e il mantenimento del potenziale donatore, mentre l’altro sulla donazione i trapianti in rapporto ai mezzi di comunicazione.
La realtà infermieristica, in questo ambito della salute, sta sviluppandosi. Il richiamo alla realtà europea ci indica che il percorso è da ampliare. Si è consapevoli del forte divario formativo tra regioni e la forte diversificazione di modelli organizzativi che in alcuni casi pongono dei freni all’affermazione infermieristica nel processo della donazione e trapianti d’organo, in questo dobbiamo mobilitarci, perché crediamo fortemente nello sviluppo di questa pratica.
Rif. bibliog. La circulation par le don. Godbout Jacques – 1992 TPM – Manuale corso nazionale IV° ed.ne 2003 - Ed. Compositori ETCO atti - Diane Moretti – Venezia 2003
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03/10/2004
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