Atti dei congressi nazionali

2000

Sessione 1 - relazione 7
Vorrei iniziare il mio intervento con una constatazione che potrebbe sembrare banale ma che rappresenta, a mio avviso, un importante principio quando si parla di presidi.
 
 
 
Il prodotto non nasce come semplice frutto di una geniale intuizione/invenzione di qualche fabbricante, ma è sempre il risultato di una ESIGENZA, cioè della necessità di risolvere una determinata problematica e/o soddisfare un certo bisogno.
Avviene, quindi, che sia il prodotto a "seguire" l'esigenza per soddisfarla e non viceversa.
 
 
In alcuni casi, le esigenze sono comuni ad un elevato numero di persone.
In ambito ospedaliero, per esempio, l'esigenza di proteggere le mani degli operatori quando sono a contatto con i pazienti è senza dubbio un'esigenza comune.
 
 
Questa esigenza comune verrà, quindi, soddisfatta in modo appropriato con l'utilizzo di un prodotto standard; nel caso considerato, potranno essere utilizzati dei guanti non sterili latex-free, adatti a coprire la maggior parte delle necessità.
 
 
 
 
 
In altri casi esistono diversi tipi di necessità e per una medesima esigenza comune che potremo chiamare "primaria", ce sono una serie di ulteriori e più particolari.
Per fare un esempio esterno all'ambito ospedaliero, consideriamo un'automobile; la necessità primaria è quella di spostarsi da un luogo ad un altro con una relativa rapidità e, preferibilmente, al riparo dalle intemperie. E' chiaro, però, che a fianco di questa esigenza di base ve ne saranno altre legate alle caratteristiche e alle abitudini di chi utilizza l'automobile: se si tratta di una persona sola che effettua spostamenti esclusivamente urbani, le necessità saranno senz'altro diverse dal caso in cui si tratti invece di una famiglia con 5 figli o, ancora, di una persona che per lavoro effettua lunghi spostamenti.
Non è senz'altro possibile soddisfare le aspettative legate alle caratteristiche di queste diverse persone con un prodotto unico; sarà quindi importante poter proporre prodotti diversi per ciascuno di quei casi.
Ecco perché esistono molteplici modelli di automobili, anche prodotte dallo stesso fabbricante.
Trasferiamo questo esempio nell'ambito del nostro settore e consideriamo i cateteri venosi centrali con metodo Seldinger
 
 
 
Possiamo facilmente constatare che i fabbricanti di cateteri si sono trovati di fronte una diversità di esigenze, dovute alle diverse patologie per le quali il dispositivo è utilizzato e anche alle diverse scuole relative alle metodiche di utilizzo.
Perciò hanno sviluppato una notevole quantità di modelli diversi partendo dallo stesso concetto di dispositivo.
 
 
 
 
Cercare di rendere omogenei i prodotti nel tentativo di soddisfare esigenze tra loro diverse può in molti casi rivelarsi controproducente: il compromesso tra le diverse necessità porta spesso ad una scarsa soddisfazione e, in condizioni critiche, può comportare disagi e difficoltà che rappresentano un costo anche più elevato dell'eventuale risparmio economico ottenuto all'acquisto.
 
 
 
Potrebbe essere il caso, ad esempio, dei sondini per aspirazione: l'utilizzo del dispositivo è molto elevato ed esteso al dipartimento; ma proprio per questo, il sondino verrà utilizzato su pazienti con patologie, condizioni ed esigenze a volte assai diverse tra loro.
 
 
 
Come effettuare la scelta del dispositivo?
Se si utilizzano per tutti i pazienti del dipartimento dei sondini di elevata qualità (e quindi di elevato costo) studiati per soddisfare le esigenze dei pazienti più a rischio, si avrà sicuramente uno spreco di risorse.
Se, viceversa, si opterà per l'acquisto di sondini di qualità mediocre (e minore costo) si rischierà di non poter adeguatamente rispondere alle esigenze dei pazienti critici e poter provocare a lungo andare dei danni il cui costo risulterà superiore al risparmio economico ottenuto.
 
 
 
Sarebbe pertanto auspicabile poter disporre di 2 diversi tipi di sondini, una parte di mediocre qualità per il grande consumo, ma anche una quantità, seppur limitata, di sondini di qualità superiore per quei malati particolari che, a causa delle loro condizioni, necessitano di maggior attenzione
 
 
Quanto detto fin ora può sembrare logico e scontato ma la realtà è spesso diversa.
 
 
 
Se consideriamo la situazione attuale, durante il processo di approvvigionamento si aggiungono, infatti, delle altre componenti.
 
Quando un'azienda fornitrice propone un presidio entra in contatto con 3 diversi tipi di referenti:
 
 
 
L'utilizzatore che rappresenta il contatto più importante perché permette all'azienda di cogliere le reali esigenze legate all'utilizzo del presidio e quindi adattare l'offerta a ciò di cui il cliente ha effettivamente bisogno
 
 
 
Il responsabile del reparto, che effettua la richiesta all'amministrazione mediante il buono d'ordine e che comprende normalmente l'esigenza degli utilizzatori essendo a sua volta un utilizzatore
 
 
 
Il responsabile della funzione acquisti che:
normalmente non conosce a fondo le problematiche di un reparto o dipartimento
non conosce bene i presidi e non è sempre in grado di cogliere la differenza che può esistere tra due prodotti che alla vista o per sommaria descrizione risultano molto simili
ha come obiettivo primario quello di contenere i costi
 
 
 
 
Si evidenziano dunque due distinte ottiche, da una parte quella degli utilizzatori che hanno diverse problematiche e pertanto necessitano di svariati prodotti, con caratteristiche diverse anche se simili tra di loro, dall’altra parte quella dei responsabili degli acquisti che tendono ad avere meno fornitori, meno tipologie di prodotti con maggiori quantità per poter ottenere prezzi sempre più bassi
 
Cosa si può fare per favorire un incontro tra questi due diversi
approcci ?
 
 
 
E’ necessaria, probabilmente, una maggiore collaborazione tra aziende fornitrici e utilizzatori per portare maggiormente a conoscenza delle funzioni di acquisto le reali esigenze dei vari reparti/servizi
 
 
 
Da parte delle aziende è necessario un impegno per far comprendere meglio le caratteristiche che differenziano presidi che possono essere tra loro simili e lo scopo per cui queste differenze sono state introdotte
 
 
 
Da parte degli utilizzatori è auspicabile uno sforzo per sensibilizzare maggiormente chi decide l'acquisto sulle differenti esigenze che si riscontrano nei reparti e sulla importanza di una differenziazione degli strumenti utilizzati per soddisfare quelle esigenze.
 
 
 
Quali cambiamenti ci saranno con l'introduzione della struttura organizzativa dipartimentale ?
Dal punto di vista organizzativo e gestionale ci sarà la presenza di un Direttore di Dipartimento con il compito di richiedere all'Amministrazione le risorse necessarie per la gestione del Dipartimento.
 
 
 
Cosa cambierà per le aziende fornitrici ?
 
Sarà comunque molto importante per noi  capire le esigenze degli utilizzatori e, anche con la loro collaborazione, mettere il Direttore di Dipartimento a conoscenza delle diverse esigenze dei reparti e permettere di ottimizzare le richieste.
 
 
 
L'auspicio è dunque quello che la nuova organizzazione dipartimentale permetta di acquisire risorse omogenee là dove esistono esigenze comuni, ma anche garantisca la disponibilità di risorse differenziate dove le specifiche necessità e problematiche degli utilizzatori lo richiedono
 

 

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30/03/2001