Atti dei congressi nazionali

2000

Sessione 3 - chiusura del Congresso
Chiusura del 19° Congresso
 
Elio Drigo
 
Una prima considerazione dell’importanza di questo convegno emerge dai contenuti dei dibattiti nelle varie sessioni, che sono apparsi molto coinvolgenti ed interessanti.
Riteniamo che sia utile considerare il tema del dipartimento come un’opportunità ed una sfida non solo infermieristica ma di tipo sociale, che rappresenti un momento di svolta per l’impostazione e per la vita della nostra società, che cerca di cogliere e di tradurre in ambito organizzativo almeno alcuni dei valori sui quali si fonda la logica stessa dei servizi di cui la società si dota.
Ricordo ancora, come all’inizio, un elemento importante è il fatto di tenere costantemente presente che parlare di dipartimento e coinvolgerci nella sua realizzazione è un elemento di estrema complessità, che abbiamo definito come un momento di rivoluzione culturale per la realtà quotidiana.
Ancora, credo sia importante ricordare che l’adesione a questa modalità di organizzarsi certamente risponde all’esigenza di avere delle risposte di elevata qualità ed anche alla scelta di efficacia.
Ritengo sia necessario per noi aderire a questo tentativo della nostra società, adesione che riveste una forma etica. Se è vero che è importante adottare le soluzioni tecniche ed organizzative delle quali in questi giorni abbiamo parlato, il contribuire all’orientamento positivo del processo di sviluppo che il sistema deve avere, rappresenta la garanzia per un positivo risultato. Credo sia interessante ricordare il primo messaggio di questo convegno e cioè che questa nuova impostazione del servizio sanitario troverà realizzazione se vi sarà un coinvolgimento personale e della professione nel suo insieme, per quanto ci riguarda.
Questo dice anche l’importanza, per la lettura parziale che possiamo per ora fare, di considerare i motivi per cui le cose sono andate avanti fino a questo momento con modalità che non sono soddisfacenti.
Teniamo inoltre presente molto bene che, come abbiamo ripetuto più volte, il mondo attorno a noi non si ferma, dunque siccome siamo inseriti in questo tempo, dobbiamo dare il nostro specifico contributo. Come elemento di ottimismo ricordiamo che questa modalità di organizzarci e di pensarsi rappresenta finalmente, una forma di valorizzazione anche delle singole nostre persone. Questo deve diventare un elemento motivante e di arricchimento rispetto ad un passato che ha visto le situazioni molto ferme ed ingessate. Adesso la velocità dei cambiamenti forse ci sembrerà troppo veloce, ma questo è quanto.
 
Ed adesso, i ringraziamenti alle persone che hanno contribuito e consentito la realizzazione di un’iniziativa di questa dimensione. Vorrei ricordare i nostri colleghi che non hanno avuto la possibilità di seguire tutto quanto in questa sala ci siamo detti. Sono stati fedeli al loro impegno, magari costantemente fuori dalla porta a vigilare sul buon andamento delle cose. Molti di loro, come potete constatare, sono tuttora fuori a lavorare.
Vorrei ringraziare questi colleghi portando una volta all’interno di questa sala almeno i loro nomi, che cito.
Inizio con Gianfranco Cecinati, il responsabile dell’insieme dell’organizzazione, la moglie Elena Ciriello, Paola D’Amore, che dedica volontariamente nel suo ruolo di infermiera in pensione, buona parte del suo tempo libero alla nostra segreteria di Firenze.
A seguire, i gruppi che hanno lavorato dentro e fuori la sala, ma anche all’Aniartipoint, allo stand del Centro di documentazione infermieristica Aniarti e del Centro di interscambio professionale Aniarti. I loro nomi: Giovanna De Benedetti, Nadia Venusti, Graziella De Paoli, Luciana Fontana, Nora Marinelli, Giuseppina Bruzzone, Giuseppina Contiero, Nadia Nurra, Paolo Romanazzi, Carlo Raiola, Fabrizio Moggia, Ferruccio Montecchi, Paola Costa, Daniela Montaruli, Patrizia Siciliano, Pietro Capodiferro, Laura Magagnin, Luca Peressoni, Marcello Gasti, Gabriella Borriello, Alessandra Vinci, Paola Marchino, Luciana Germanis-Cunja, Rita Gatti, Alba Biglieri, Stefano Sebastiani, Marco Zerbinati, Marco Ciantini, Massimo Moriani, Francesco Motta, Giovanna Cinque, Andrea Carisi, Giovanni Laganà, Antonella Parpaiola, Andrea Mezzetti, Carlo Cartabia, Olivo Calliari. E alcuni altri che ho sicuramente dimenticato e me ne scuso.
Ringrazio i componenti della segreteria scientifica con cui ho imparato ancora molte cose in quest’occasione, Annalisa Silvestro in modo particolare, con Monica Casati e Paola Di Giulio.
Ringrazio l’ospitalità del Palazzo dei Congressi di Genova e le aziende espositrici che ci hanno aiutato a realizzare questo convegno.
Ringrazio i relatori presenti adesso al tavolo, che eleggiamo simbolicamente a rappresentanti di tutti i relatori che si sono succeduti negli interventi. Nei loro volti vogliamo vedere rappresentati tutti gli infermieri che si impegnano a comunicare quello che la professione produce in termini sistematici e che spingono in avanti le nostre competenze e la qualità dell’assistenza. Una funzione che diventa sempre più importante, anche per confrontarci con le altre professioni. In questo senso l’Aniarti ha già fatto una scelta impegnativa in questa direzione ad iniziare dall’immediato futuro. Questo anche ci aiuterà a fare dei salti di qualità determinanti.
 
Arrivederci al congresso del prossimo anno a Rimini, anche per celebrare i primi 20 anni di vita dell’Aniarti!
Buon ritorno a casa ed auguri per un buon anno di lavoro.
 

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30/03/2001