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ABSTRACT
- Presentare con logica multiprofessionale, utilizzando come indicatore
di efficacia assistenziale il contenimento delle infezioni nosocomiali in
area critica, le modalità di gestione di alcune problematiche legate al
bisogno di:
- a) alimentazione parenterale
- La nutrizione parenterale attraverso cateteri venosi centrali non
impiantati. Il contenimento delle infezioni correlate:
- “le evidenze scientifiche e la quotidianità assistenziale”
- Isabella Zennaro – Orbassano,
- Edna Biase – Asti
-
- ABSTRACT
- L’argomento è stato già oggetto di approfondimenti e dibattiti, ma
poiché tali infezioni rappresentano ancora un “problema”, dal punto di vista
dell’incidenza, morbidità, costi materiali e umani, abbiamo condotto
un’analisi per verificare le evidenze attuali applicabili alla pratica
clinica e per approfondire gli aspetti ancora controversi.
- Abbiamo indicato, per ogni evidenza, la categoria di raccomandazione,
così come indicato dal Center for Desease Control (CDC) di Atlanta, che è
attualmente la fonte più autorevole. Spieghiamo di seguito il significato di
ogni categoria di raccomandazione:
- IA fortemente raccomandata e supportata da disegni sperimentali e
studi epidemiologici;
- IB fortemente raccomandata, basata su alcuni studi o su un forte
razionale teorico;
- IC richiesta da normative, regolamenti, standard;
- II suggerita da esperti e supportata da alcuni studi;
- Quesiti irrisolti che non hanno trovato consenso professionale.
- Abbiamo intrapreso una revisione della bibliografia associata ad un
confronto con professionisti “esperti” da cui è emerso che:
- • al 4° posto, tra le infezioni nosocomiali troviamo le batteriemie, dal
35% al 40% è la loro letalità , il 44% delle cause di batteriemia sono
attribuibili al cateterismo venoso centrale;
- • oltre alle evidenze incontestabili ed applicate, abbiamo rilevato le
seguenti evidenze applicate con difficoltà: la formazione specifica del
personale sanitario, l’adesione del personale all’utilizzo dei protocolli,
la rimozione dei cateteri inseriti durante le manovre d’urgenza entro 48 ore
se non vi è la certezza dell’osservanza delle norme asettiche;
- • gli aspetti controversi, “nodi irrisolti”, che abbiamo rilevato sono
l’utilizzo di: soluzioni di lavaggio anticoagulanti per la prevenzione delle
trombosi, medicazione trasparente idroreattiva per fissaggio cateteri,
presidi per la protezione di rampe e rubinetti, sistemi “needless” (senza
aghi) multiinnesto, sistemi per infusione multipla preassemblati, a circuito
chiuso.
- Dall’analisi fatta, emerge che le linee guida esistenti non “affrontano”
tutte le problematiche relative alla gestione dei CVC e che alcune linee
guida vengono ancora applicate con difficoltà. E’ indispensabile migliorare
il coordinamento tra il personale delle strutture coinvolto nel processo
assistenziale.
- Per approfondire la conoscenza dei comportamenti e dei presidi adottati,
con indicazioni di gradibilità, efficienza ed efficacia, laddove i dati sono
disponibili , abbiamo pensato di proporre l’elaborazione di un questionario
rivolto a Infermieri e Medici, finalizzato a chiarire i punti oscuri e a
migliorare l’uniformità assistenziale.
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- PAROLE CHIAVE
- Infezioni nosocomiali, Batteriemie, Catetere Venoso Centrale,
Medicazioni Catetere Venoso Centrale, Dispositivi multinnesto, Set
preassemblati.
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