CONGRESSO NAZIONALE 2002

XXI Congresso Nazionale Aniarti

Sorrento, 7 - 8 - 9 novembre 2002

ABSTRACT

Presentare con logica multiprofessionale, utilizzando come indicatore di efficacia assistenziale il contenimento delle infezioni nosocomiali in area critica, le modalità di gestione di alcune problematiche legate al bisogno di:
a) alimentazione parenterale
La nutrizione parenterale attraverso cateteri venosi centrali non impiantati. Il contenimento delle infezioni correlate:
“le evidenze scientifiche e la quotidianità assistenziale”
Isabella Zennaro – Orbassano,
Edna Biase – Asti
 
ABSTRACT
L’argomento è stato già oggetto di approfondimenti e dibattiti, ma poiché tali infezioni rappresentano ancora un “problema”, dal punto di vista dell’incidenza, morbidità, costi materiali e umani, abbiamo condotto un’analisi per verificare le evidenze attuali applicabili alla pratica clinica e per approfondire gli aspetti ancora controversi.
Abbiamo indicato, per ogni evidenza, la categoria di raccomandazione, così come indicato dal Center for Desease Control (CDC) di Atlanta, che è attualmente la fonte più autorevole. Spieghiamo di seguito il significato di ogni categoria di raccomandazione:
 IA fortemente raccomandata e supportata da disegni sperimentali e studi epidemiologici;
 IB fortemente raccomandata, basata su alcuni studi o su un forte razionale teorico;
 IC richiesta da normative, regolamenti, standard;
 II suggerita da esperti e supportata da alcuni studi;
 Quesiti irrisolti che non hanno trovato consenso professionale.
Abbiamo intrapreso una revisione della bibliografia associata ad un confronto con professionisti “esperti” da cui è emerso che:
• al 4° posto, tra le infezioni nosocomiali troviamo le batteriemie, dal 35% al 40% è la loro letalità , il 44% delle cause di batteriemia sono attribuibili al cateterismo venoso centrale;
• oltre alle evidenze incontestabili ed applicate, abbiamo rilevato le seguenti evidenze applicate con difficoltà: la formazione specifica del personale sanitario, l’adesione del personale all’utilizzo dei protocolli, la rimozione dei cateteri inseriti durante le manovre d’urgenza entro 48 ore se non vi è la certezza dell’osservanza delle norme asettiche;
• gli aspetti controversi, “nodi irrisolti”, che abbiamo rilevato sono l’utilizzo di: soluzioni di lavaggio anticoagulanti per la prevenzione delle trombosi, medicazione trasparente idroreattiva per fissaggio cateteri, presidi per la protezione di rampe e rubinetti, sistemi “needless” (senza aghi) multiinnesto, sistemi per infusione multipla preassemblati, a circuito chiuso.
Dall’analisi fatta, emerge che le linee guida esistenti non “affrontano” tutte le problematiche relative alla gestione dei CVC e che alcune linee guida vengono ancora applicate con difficoltà. E’ indispensabile migliorare il coordinamento tra il personale delle strutture coinvolto nel processo assistenziale.
Per approfondire la conoscenza dei comportamenti e dei presidi adottati, con indicazioni di gradibilità, efficienza ed efficacia, laddove i dati sono disponibili , abbiamo pensato di proporre l’elaborazione di un questionario rivolto a Infermieri e Medici, finalizzato a chiarire i punti oscuri e a migliorare l’uniformità assistenziale.
 
PAROLE CHIAVE
Infezioni nosocomiali, Batteriemie, Catetere Venoso Centrale, Medicazioni Catetere Venoso Centrale, Dispositivi multinnesto, Set preassemblati.
 
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06/11/2002