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ABSTRACT
- Responsabilita’ decisionali e gestionali nella gestione integrata del
rischio di infezione npt correlato: proposta di un percorso
clinico-assistenziale basato sulle prove di efficacia.
- Baldi M, Bego PG, Biase E, Lavagnolo D, Zapparoli F, Toffano AM,
Montesano R.
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- Introduzione
- La nutrizione parenterale totale, spesso risposta clinica primaria al
bisogno di nutrizione del paziente critico, costituisce all’interno delle
terapie intensive un “problema gestionale” in quanto non é scevra da
complicanze di tipo settico, correlate alla presenza di un accesso venoso
centrale e alle modalità di allestimento, di conservazione e di
somministrazione della miscela nutrizionale. Poiché si tratta di un processo
complesso, la cui gestione é attribuita a diverse competenze professionali e
in misura rilevante all’équipe infermieristica, il gruppo di lavoro ha
identificato come obiettivo generale quello di produrre strategie operative
basate sulle prove di efficacia atte ad orientare la pratica professionale
nella gestione integrata, responsabile e sicura della NUTRIZIONE PARENTERALE
TOTALE (NPT) all’interno delle terapie intensive, al fine di prevenire il
rischio di infezione ad essa correlato.
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- Materiali e metodi
- Dopo aver disegnato il processo relativo alla gestione della nutrizione
parenterale totale nel paziente critico, sono stati identificati i fattori
di rischio di infezione correlati ad ogni fase del processo e le
responsabilità /corresponsabilità decisionali e gestionali. Successivamente,
utilizzando tecniche di consenso all’interno del gruppo e sfruttando le
conoscenze e le esperienze a disposizione relativamente all’area di
interesse, sono stati definiti i quesiti sui quali indirizzare la ricerca
bibliografica, condotta attraverso le banche dati internazionali utilizzando
parole chiave standardizzate.
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- Risultati
- I risultati più rilevanti ottenuti dalla revisione bibliografica e
sostenuti da evidenze sono:
- In terapia intensiva la riduzione delle complicanze infettive NPT e
CVC correlate si ottiene principalmente ricorrendo il più precocemente
possibile al supporto nutrizionale enterale (quando praticabile);
- Esiste una relazione tra via di accesso venoso per nutrizione
parenterale e infezioni: a) il catetere venoso centrale preferibilmente deve
essere posizionato in vena succlavia; b) se per la somministrazione di NP
viene utilizzata la via periferica, preferire le vene del dorso della mano;
- Relativamente alle specifiche del catetere venoso viene riportato
quanto segue: preferire i cateteri in Teflon, in silicone o poliuretano; le
linee guida dei CDC raccomandano l’uso di CVC a lume singolo; in un contesto
di terapia intensiva non potendo ridurre il numero di lumi, occorre ridurre
al massimo il numero di manipolazioni. L’utilizzo di CVC impregnati viene
consigliato nei gruppi di pazienti altamente vulnerabili alle infezioni
nosocomiali. Altre caratteristiche come la tunnelizzazione, la lunghezza e
la presenza della cuffia sono determinanti per la prevenzione delle
infezioni soprattutto in rapporto al tempo di permanenza del catetere (CVC a
lungo termine);
- Esiste un rischio di contaminazione legato al tipo di miscela
nutrizionale e alla fase di allestimento delle soluzioni per NPT: tale
rischio diventa nullo se si ricorre all’utilizzo delle sacche standard
fornite dall’industria o a quelle personalizzate allestite presso la
farmacia ospedaliera, in locale dedicato, con tecnica asettica sotto cappa a
flusso laminare (livello operativo IV). Se l’ambiente operativo non risponde
a questi requisiti è necessario adottare e applicare specifici protocolli
operativi basati sul principio di realizzare le migliori condizioni per
operare con tecnica asettica.
- Per quanto riguarda la somministrazione e il controllo delle soluzioni
NPT infuse occorre: completare le infusioni contenenti lipidi entro 24 ore
dal loro inizio; completare l’infusione di emulsioni lipidiche somministrate
da sole entro 12 ore dal loro inizio. Rimane questione irrisolta entro
quanto tempo completare le infusioni iniziate, incluse quelle non contenenti
lipidi.
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- Conclusioni
- Uno dei vantaggi della ricerca delle prove di efficacia è quello di
fornire le informazioni utili per migliorare la pratica
clinico-assistenziale ma nello stesso tempo non sono sempre disponibili
risposte certe ai quesiti che insorgono nella quotidianità assistenziale. Da
qui nasce lo stimolo per i professionisti e per i gruppi multiprofessionali
a riflettere e a discutere l’appropriatezza e l’efficacia dei comportamenti
routinariamente adottati, a confrontare tali comportamenti con quelli
raccomandati e/o consigliati dalle migliori evidenze disponibili, a
verificare la loro applicabilità all’interno del proprio contesto, a
promuovere progetti di ricerca infermieristica per contribuire al
miglioramento dell’assistenza fornita. Si può ritenere raggiunto l’obiettivo
del lavoro qui illustrato in quanto vengono proposte strategie operative
applicabili a contesti organizzativi e strutturali differenti e forniti
elementi utili per le decisioni assistenziali riguardanti il bisogno di
alimentazione del paziente critico e il contenimento delle infezioni.
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- PAROLE CHIAVE:
- Infezioni nosocomiali, batteriemie, cateteri venosi centrali, nutrizione
parenterale totale, nutrizione enterale, terapie intensive.
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