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Diretta
2003
- EDUCAZIONE SANITARIA AI GENITORI
-
A.
Pinzari*, Roma
-
B.
A. Portanova**, Roma
-
- *Infermiera AFD
-
Coordinatore Infermieristico Dipartimento Medico Chirurgico
di Cardiologia Pediatrica,
-
Ospedale “Bambino Gesù” di Roma
-
Componente del Comitato Direttivo Aniarti
-
- **Infermiera AFD
- Infermiera epidemiologa, Direzione
Sanitaria, Ospedale “Bambino Gesù” di Roma
-
- L’Educazione Sanitaria ai genitori di cui
si vuole parlare, è quella che ha lo scopo di preparare gli stessi a gestire
il proprio figlio con problemi a domicilio.
-
-
- L’Educazione Sanitaria è inclusa come
funzione di nursing nel profilo professionale.
- D.M. n.739/1994
- Profilo professionale dell’infermiere, art.
1
- “l’assistenza infermieristica preventiva,
curativa e palliativa, è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le
principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’attività curativa
dei malati e dei disabili di tutte le età, e l’educazione sanitaria”
-
- L’infermiere e l’educazione sanitaria
- L’E.S. è uno strumento completo che tutti
gli infermieri usano per assistere i pazienti e le famiglie nello sviluppo
di efficaci comportamenti relativi alla salute, oltre che per modificare
modelli di stile di vita che predispongono le persone a rischi per la loro
salute
-
- Analizziamo comunque almeno due processi
assistenziali che hanno lo scopo di far gestire la Tracheotomia e la PEG ai
genitori , che al di la dell’eventuale dimissione del bambino hanno comunque
la necessità di stabilire un tipo di contatto con il proprio figlio che
esula dalla normalità ma che in questo caso diventa strumento di vita
“normale”.
- Questi due processi vengono analizzati
considerando la loro realizzabilità in base:
-
-
alla stabilità del paziente
-
-
alla comprensione da parte dei
genitori della malattia
-
-
alla loro autonomia di gestione
del bambino
-
-
al grado di intervento autonomo o
su prescrizione dell’infermiere
-
-
all’intervento educativo
necessario sui genitori
-
-
all’intervento tecnico e di
supervisione.
-
- EDUCAZIONE SANITARIA AI GENITORI DI
VALENTINA PER IL PROGRAMMA DI DIMISSIONE PROTETTA
-
-
- EDUCAZIONE SANITARIA
-
•
L’E.S. ai genitori nel caso della
malattia di Valentina ha lo scopo di identificare un piano di formazione
tale da permettere la dimissione e quindi la gestione a casa della piccola
-
- Il piano di formazione/educazione Sanitaria
rivolto ai genitori, deve considerare l’impatto pesante che questa
situazione ha sulla famiglia. L’infermiere deve essere in grado di gestire
l’ansia, il dolore e i sensi di colpa che inevitabilmente affiorano, deve
essere così professionalmente e umanamente adeguato da fare accettare nei
migliore dei modi la situazione, stabilendo un rapporto di fiducia e di
complicità tale da permettere ai genitori di vincere le paure lagate alle
specifiche manovre da imparare.
- Bisogna tener conto del fatto che alcuni
genitori, alla fine del percorso di formazione, nel momento in cui devono
decidere di andare a casa, e quindi in un luogo dove saranno soli, senza
l’Ospedale intorno, rifiutano la dimissione perché spaventati. Ciò non vuol
dire che il piano è fallito; comunque è sempre necessario stabilire un
contatto diretto tra i genitori e il figlio che altrimenti non ci sarebbe.
Stiamo parlando di un bambino con bisogni normali ma estremamente complessi
da soddisfare. Si deve comunque continuare anche perché quasi sempre i
genitori acquisendo maggiore consapevolezza delle loro possibilità
successivamente accettano la dimissione.
-
- Assistenza domiciliare
- E’ un tipo di servizio erogato
- direttamente a casa dell’utente, che
- comprende a secondo dei casi prestazioni
mediche, infermieristiche, riabilitative
- e socio assistenziali
-
- Destinatari
- Sono persone, generalmente con patologie
croniche, che da sole non sono in grado di gestire la propria malattia, per
cui sono costretti a delegare ad altri questa funzione
-
-
•
A.D. socio-assistenziale
-
-
•
A.D. integrata
-
-
•
Ospedalizzazione a domicilio
-
-
•
Dimissione protetta
-
- Assistenza Domiciliare
Socio-Assistenziale
- E’ un compito primario dell’Ente Locale e
comprende servizi alla persona come l’aiuto domestico, l’assistenza alla
persona, il supporto psicosociale...
-
- Assistenza Domiciliare
Integrata
- E’ un’assistenza domiciliare
socio-assistenziale completata dall’intervento dei servizi sanitari di
distretto, come il personale infermieristico, di riabilitazione, di
assistenza sanitaria e sociale…
-
- Ospedalizzazione a Domicilio
- E’ un modello assistenziale che può
integrarsi con i due precedenti, dopo una fase iniziale in cui il paziente,
ricoverato in ospedale, viene dimesso più tempestivamente
-
- Dimissione protetta
- Dimissione di un paziente non sufficiente in
alcune funzioni fisiologiche fondamentali, nella consapevolezza e la
preparazione dei genitori a gestire i presidi sanitari forniti per sostenere
le funzioni vitali
- Obbiettivi:
-
-
Piano globale con supporto
sanitario, sociale, psicologico
-
-
Umanizzazione della malattia per
garantire una migliore qualità di vita
-
-
Rete di collaborazione tra
ospedale, pediatria di base, istituzioni varie
-
- Assistenza Infermieristica Pediatrica
Domiciliare
-
•
Epoca neonatale
-
•
Il lattante
-
•
Il divezzo
-
•
L’adolescente
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- ADDESTRAMENTO DEI GENITORI
- PUNTI CARDINE
-
-
•
Igiene del bambino
-
•
Gestione della tracheotomia
-
•
Gestione della pervietà vie aeree
-
•
Gestione della attività
respiratoria e dell’aspiratore
-
•
Gestione della PEG
-
•
Gestione del ventilatore meccanico
-
•
Gestione dei monitoraggi (PSO2,
ETCO2, allarmi ventilatore meccanico)
-
•
Valutazione dei parametri vitali
-
- VENTILATORE DOMICILIARE:
- CARATTERISTICHE
-
•
Alimentatore interno (con
accumulatore)
-
•
Allarmi di massima e minima
pressione delle vie aeree sonori e luminosi
-
•
Difficoltà di accesso alla
programmazione del setting ventilatorio
-
•
Programma di più setting
ventilatori pre-determinati per strategie terapeutiche fisioterapiche
-
- EDUCAZIONE SANITARIA AI GENITORI DI UN
PAZIENTE IN DIMISSIONE PROTETTA
- PROBLEMI
-
•
Interruzione della corrente
elettrica
-
•
Panne del ventilatore meccanico
-
•
Decannulazione accidentale
-
-
•
Accumulo secrezioni
-
•
Contrasto con il ventilatore
meccanico
- SOLUZIONI
-
•
Verificare che si attivi il gruppo
elettrogeno
-
•
Sostituzione del ventilatore
meccanico
-
•
Riposizionamento della cannula
tracheostomica
-
•
Aspirazione delle secrezioni
-
•
Assistenza con unità respiratoria,
aspirazione, verifica della causa (crisi di ipertono, tappo di muco…..?)
-
- Conclusioni
- L’assistenza al bambino con patologia
cronica ha subito nel tempo un’evoluzione tale da favorire un ampliamento
degli obbiettivi da conseguire, il più importante l’offerta di una migliore
qualità di vita.
- Si può ottenere:
-
-
codificando le procedure rispetto
ad interventi pianificabili (PEG, tracheotomia)
-
-
personalizzando e diversificando
le cure secondo le necessità del bambino e della famiglia
-
-
assicurando un piano globale con
supporto sanitario, sociale, psicologico tale da creare una rete di
collaborazione tra le varie istituzioni per minimizzare o evitare, per
quanto possibile, disagi.
-
-
Bibliografia
-
1) N. Pirozzi, S. Martorelli Assistenza
Domiciliare ed Ospedalizzazione a domicilio del bambino con patologia
cronica. Corso di formazione, metodologia ed analisi organizzativa Roma,
Giugno 1995
-
2) G.C. Biasini Pediatria di Comunità. Ed. Nuova
Italia Scientifica, 1994
-
3) B.M. Marengoni, L. Venturelli, G. Caso et al.
Il bambino con Patologia cronica e ricorrente. I bisogni. Medico e Bambino
1995;3:19-26
-
4) Cornaglia, P. Ferraris, O. Vianello
Assistenza al bambino in fase terminale. Federazione Medica: 1995;5:402-408
-
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