CONGRESSO NAZIONALE 2005

XXIV Congresso Nazionale Aniarti -- Diretta dal Congresso

 
24° Congresso nazionale
Sorrento, 26 – 27 - 28 Ottobre 2005
 L’Infermiere in Area Critica: pensare, essere, fare.

 

L’infermiere “generalista”, “esperto”, “avanzato”, in area critica: cosa, come, perché.

 

Laura Rasero , Firenze
Professore Associato in Scienze infermieristiche cliniche generali e pediatriche
Dipartimento di Sanità Pubblica. Università Degli Studi di Firenze 

 

Considerando che  professionisti adeguatamente formati garantiscono risultati clinici migliori1-2, si comprende quanto sia essenziale puntare sulla formazione infermieristica post base. La formazione post base  non si propone solo come “progetto ambizioso di avanzamento culturale” ma mira ad aumentare le competenze cliniche degli infermieri. L’acquisizione di Master di primo livello ora,  in futuro anche di secondo livello, per infermieri ha introdotto anche in Italia infermieri che hanno e avranno competenze diverse, che potremo definire generaliste, esperte ed avanzate.3  A ciascuno andranno affidati utenti con complessità assistenziali diverse nell’ambito di modelli organizzativi che permetteranno l’applicazione e l’integrazione della ricchezza di ognuno.

Gli infermieri apprendono molto dalla esperienza, ma molti studi hanno dimostrato che le conoscenze aumentano quando queste sono continuativamente messe alla prova e la pratica ne stimola lo sviluppo di nuove.4-5 Se riconosciamo  la possibilità che all’interno di una realtà clinica possano collaborare infermieri che abbiamo competenze diverse, dobbiamo riflettere su quali siano le reali differenze tra questi professionisti,  e come l’infermiere acquisisca nuove conoscenze. L’infermiere possiede conoscenze pratiche e teoriche. Diversi anni fa alcuni filosofi ricercatori  hanno osservato che esistono due tipi diversi di conoscenza6-7: una conoscenza che è il nostro “sapere che” (Know that) il “sapere che “ si acquisisce  sui banchi della scuola, studiando, leggendo libri, criticando un articolo scientifico, partecipando ai congressi; e una conoscenza che è il nostro “sapere come” (Know how) che si acquisisce con la pratica, agendo quotidianamente  con i pazienti e i loro problemi. Esistono alcune capacità che invece vengono acquisite senza il “know that”, gli infermieri ad esempio compiono molte attività che vengono messe in atto senza  basi  teoriche.

 Lo sviluppo della conoscenza, del sapere di  una disciplina, soprattutto applicata come lo è la Scienza Infermieristica,  consiste nell’ampliamento delle conoscenze pratiche,  gli infermieri che lavorano in terapia intensiva ne sono l’esempio, ma non si può prescindere dalla necessità di aumentare le conoscenze teoriche. L’esperienza cresce anche grazie alla capacità che il professionista ha di rimodellamento quotidiano, infatti le nostre abilità di acquisizione di conoscenze si sviluppano nel tempo8-9. Tutti gli infermieri nascono come infermieri generalisti  ma vivendo la quotidianità assistenziale e apprendendo dall’esperienza  diventeranno esperti e questo permette lo  sviluppo di nuove conoscenze10-11. L’esperienza cresce con il tempo e si arricchisce con la formazione infermieristica. L'attuale percorso formativo per diventare infermieri e per proseguire gli studi, una volta conseguito il titolo che abilita all'esercizio professionale,  si sviluppa secondo le disposizioni del decreto del Ministero dell’Università del 3 novembre1999, n°509. 

Il percorso prevede più livelli: laurea in infermieristica (triennale) che ha l’obiettivo di assicurare allo studente un'adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali .
E' il titolo che
abilita all'esercizio professionale, ed è qui  che si colloca l’infermiere generalista. L’infermiere generalista è un infermiere neo-laureato, che ha competenze garantite dal percorso formativo di base molte delle quali  trasversali. Gli infermieri generalisti devono avere  conoscenze cliniche che possano permettergli l’applicazione del problem solving in diverse situazioni cliniche,  devono saper porsi quesiti sulla pratica, questo per favorire la crescita della ricerca, e  devono essere capaci di applicarne i risultati, devono avere capacità di lavorare con altri professionisti. L’infermiere generalista ha una conoscenza “formale”  (quadri clinici, segni- sintomi) non ha una capacità di agire immediata per risolvere il problema, ma deve riflettere, riporre l’attenzione a quanto precedentemente appreso; il percorso di problem solving è rigidamente rispettato, la sua conoscenza è però facilmente “trasmissibile” e  non ha difficoltà di riportare le conoscenze. Ha però poca esperienza e procede per confronti ( spesso pochi) visti fare o vissuti.

L’infermiere esperto  ha acquisito conoscenze dopo alcuni anni di esperienza lavorativa e riflessione critica sulla propria pratica. Riconosce una modalità pro attiva di stare dentro l’organizzazione sanitaria che porta l’infermiere ad apprendere dall’esperienza, interrogandosi su quello che accade, su quello che vede, su come potrebbe fare meglio, a cercare nella teorie supporti alla pratica. In un percorso circolare di pratica, riflessione critica, teoria, riflessione critica, pratica che porta gli infermieri a diventare infermieri esperti. L’infermiere esperto lavora con intuito , ha una grande esperienza ed è capace di “sentire il paziente” prima che questo manifesti in modo conclamato un quadro clinico. Ha conoscenze tacite, vissute , le risposte assistenziali sono veloci e spesso efficaci. Ha difficoltà di scindere la pianificazione dalla erogazione dell’assistenza , è questo può essere un limite che lo porta a non pianificare la sua assistenza. Anche in situazioni molto caotiche riesce a tenere a sotto controllo “il tutto”.

Dopo la laurea triennale può essere acquisita la laurea Magistrale (2 anni) e, probabilmente nel prossimo anno accademico sarà possibile accedere al Dottorato di ricerca ( 3 anni). I Master si collocano tra laurea di base e magistrale (primo livello ) ed è con il master che l’infermiere acquisisce competenze avanzate, aumenta il suo “sapere che”, non solo in ambito clinico , ma anche manageriale – organizzativo, gestionale, di pianificazione, progettazione e valutazione dell’assistenza ha competenze nella ricerca.  I Professionisti che acquisiscono il titolo di master sono gli infermieri avanzati. L’infermiere avanzato è in grado di realizzare un accertamento complessivo dei bisogni di salute, dimostrando un elevato livello di autonomia e abilità nella diagnosi e trattamento, il suo ruolo funzionale si integra con quello di educatore, ricercatore, manager e deve avere abilità di leadership e consulenza. Deve dimostrare elevate capacità di pensiero critico, innovazione e creatività.5 Gli infermieri con competenze avanzate dovranno collocarsi in ambiti clinici e spendere la propria professionalità non solo nella clinica ( 50% del tempo) ma anche facendo consulenze, ricerche e  favorendo la crescita professionale.12 Per permettere un corretto inserimento di queste figure in modo integrato nella clinica sarà necessaria però una differenziazione delle competenze nell’esercizio quotidiano. L’organizzazione dovrà essere rivista e dovranno essere negoziate nuove posizioni, ideati nuovi sistemi di valutazione delle competenze e nuovi sistemi di integrazione.

 

Bibliografia:

  1. Needleman J, Buerhaus P, Mattke S. at al. Nurse- Staffing- Levels and the quality of care in Hospital . N. Engl J. Med 2002;346:1715-22
  2. ùAiken LH, Clarke SP, Cheung RB. Educational levels of hospital nurses and surgical Patients. Jama 2003;209:1617-23
  3. Walson  R. Stimpson A, Topping A. Critical Competence assessment in nursing: a systematic review of the leterature. Journal of Advanced Nursing. 2002;39(5):421-431
  4. Byrton AJ. Reflection:nursing’s practice and education panacea?. Journal of Advanced Nursing . 200;31(5):1009-1017
  5. Paplau H. Specialization in professional nursing, Clinical Nurse Specialist 2003;17(1):3-9
  6. Polanyi M . Personal Knowledge. Routledge & Kegan Paul. London 1958
  7. Kuhn TS. The structure of scientific revolutions. University of Chicago. Chicago 1970
  8. Benner P . from novice to export. Am . J. Nursing 1982;82:402-407
  9. Dreyfus SE, Dreyfus HL. A five stage model of the mental activities involved in directed skill acquisition. Unpublished report supported by the Air Force Officer of Scientific Research. University of California. 1980
  10. Watson R, Simpson A Topping A. A Critical competence assessment in nursing: a systematic review of the literature, Journal of Advanced Nursing 2002;39:421-431
  11. Burton AJ, Reflection: Nursing’s practice and education panacea?. Journal of Advanced Nursing 2000;31:1009-1017.
  12. Walker M. How nursing service administration view clinical role specialists, Nurse management 1986, 17:52-54

 

 

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20/09/2006