CONGRESSO NAZIONALE 2005

XXIV Congresso Nazionale Aniarti -- Diretta dal Congresso

 
24° Congresso nazionale
Sorrento, 26 – 27 - 28 Ottobre 2005
 L’Infermiere in Area Critica: pensare, essere, fare.

Valutazione sull’applicazione di tecnologie per valutare la necessità di broncoaspirazione

Vincenzo La Vergata,  Roma
Infermiere, Rianimazione del Policlinico "A.  Gemelli", Roma

 

Keywords: secrezioni endobronchiali, broncoaspirazione, diagnosi infermieristica, infezioni polmonari ventilatore-relate (VAP).

 

 

Premessa: L’accumulo delle secrezioni tracheobronchiali nei pazienti ricoverati nei reparti di area critica è una delle normali conseguenze della ventilazione meccanica. I pazienti connessi ai respiratori automatici infatti vanno incontro ad un aumento della produzione di secrezioni bronchiali, ad un anomalo riflesso della tosse, nonché ad una riduzione della clearance mucociliare, modifiche fisio-patologiche che, tutte insieme, determinano la necessità di molteplici interventi infermieristici atti al ripristino di una migliore pervietà delle vie aeree: broncoaspirazione, modifiche della postura, coppettazioni,…

 

Se tanto è stato detto e studiato sulle ripercussioni che la manovra della broncoaspirazione  può avere in ambito della compliance respiratorie (volumi, pressioni,SaO2, …), delle pressioni intratoraciche e di quelle intracraniche, risulta ancora un tema praticamente irrisolto quello relativo alla diagnosi infermieristica di necessità di broncoaspirazione.

Fino ad oggi l’infermiere broncoaspira secondo scuole di pensiero che prevedono l’esecuzione della tecnica ad intervalli stabiliti (prima delle cure igieniche, ad inizio turno, ogni due ore,…) o al bisogno. In particolare, in questo secondo caso, molto è lasciato ad una libera interpretazione degli infermieri che, se non particolarmente esperti, possono scegliere di intervenire essenzialmente su dati quali: la tosse, i rumori e la desaturazione.

Cobley et alt. Nel 1991(1) comincia a sottolineare il problema della broncoaspirazione analizzando la possibilità di migliorare la performance utilizzando il sistema chiuso, Maggiore et alt. Nel 2003  analizza lo stesso problema verificando però la possibilità di utilizzare il sistema chiuso al fine di prevenire le infezioni polmonari ventilatore-relate (VAP)(2).

 

L’evidente specificità e delicatezza del problema è stata affrontata dal gruppo infermieristico che rappresento al fine di arrivare a definire, nella nostra realtà, un approccio conforme all’evidenza scientifica. Lo  studio identificato perciò vuole cercare di stabilire quando l’infermiere deve intervenire per produrre una broncoaspirazione efficace, breve, con i minori effetti collaterali possibili.

Nell’analisi del problema, che ha comportato una ricerca bibliografica di enorme rilevanza, ci si è trovati di fronte alla possibilità di studiare anche la possibilità di applicazione di un nuovo  strumento tecnologico: il TBA Care.

Il TBA Care, nel nostro caso, risultava oltremodo interessante perché, se usato in modo congruo, ci sembrava potesse consegnare all’infermiere un ulteriore dato da verificare sulla possibile necessità di broncoaspirazione.

 E tutto questo appariva molto utile per il nostro gruppo, caratterizzato da un elevato turn-over degli infermieri, unito al pesante carico di lavoro (rapporto infermiere : paziente = 1 : 3), che spesso vive situazioni di disagio gestionale.

Lo studio, attualmente ancora in corso, si propone quindi di misurare la specificità dello strumento al fine di verificare se, quanto proposto, risulta realmente idoneo al nostro scopo, ovvero, sia per quanto riguarda il bisogno di broncoaspirazione del malato, sia per quanto riguarda la possibilità di usufruire di un ulteriore strumento di rilevazione dei dati da parte dell’infermiere, così da rendere ancora più oggettiva, se possibile, una rilevazione molto spesso ritenuta di secondo piano.

 

 

 

Bibliografia

 

  1. Cobley M,Atkins M., Jones PI (1991) enviromental contamination durino tracheal suction. A comparison of disposable conventional catheters with a multiple use closed system device. Anaesthesia 46:957-961
  2. Maggiore SM, Iacobone E, Zito G, et alt.Closed versus open suctioning techniques. Minerva Anest.68:360-364
  3. Demers RR (1982)Complications of endotracheal suctioning procedures. Respirat. Care 27:453-457
  4. Walsh JM, Vanderwarf C, Hoscheit D. et alt. Unsuspected hemodynamic alterations during endotracheal suctioning. Chest 95:162-165

 

Aniarti: www.aniarti.it

 
 
 
20/09/2006