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Quali
i nuovi confini dell'Assistenza Infermieristica in Area Critica?
per
l'attivita' quotidiana, per l'assunzione di responsabilita', per l'etica della
decisione.
Programma
| Informazioni |
Quote
di iscrizione | Tariffa hotel
| Moduli di iscrizione
Segreteria
scientifica:
Elio Drigo, Annalisa Silvestro
Segreteria
organizzativa:
Gianfranco
Cecinati, Elena Ciriello, Paola d’Amore,
Pietro Capodiferro, Paola Marchino, Marco Marseglia
Importante:
Sono state avviate le pratiche per il riconoscimento da parte del Ministero
della Sanita' dei crediti formativi nell'ambito del sistema ECM.
Festeggiamo
il Ventennale di ANIARTI giovedi' 15.
I
perché del Congresso.
-
Il concetto di confine
nell’assistenza infermieristica si è evoluto.
-
Per questo motivo quest’anno esamineremo i nuovi
confini dell’assistenza infermieristica in area critica.
-
E’ cambiato il mondo, sono
cambiate le persone, sono cambiate le regole della società, sono cambiate le
organizzazioni e, finalmente, sono cambiate anche le leggi per gli
infermieri. Niente o quasi, è più come solo dieci anni fa.
-
Se prima la parola
confine ci indicava un limite invalicabile, adesso confine
significa perimetro in cui spendere una libertà responsabile con l’obiettivo
di permettere e ricercare il massimo di qualità assistenziale per le persone
che ne hanno bisogno.
-
Libertà implica
responsabilità.
-
Responsabilità implica
decisione personale.
-
Decisione implica conoscenza
e capacità di valutazione.
- E tutto
sulla certezza di una costante garanzia di rispetto e di massimo interesse
per la persona a cui si eroga il servizio.
- Nel nostro convegno vogliamo quindi superare
il concetto di confine inteso come limite, perché così è già uscito dalla
storia.
-
Vogliamo invece concentrare
le nostre riflessioni su un altro confine: quello della libertà di
percorrere strade nuove, forse inesplorate ma che dobbiamo percorrere per la
qualità assistenziale.
- La strada percorsa fino ad ora va conosciuta
e valorizzata.
-
·
Le conoscenze,
le metodologie operative, le ridefinizioni organizzative ed gli interventi
di provata efficacia devono diventare riferimenti non approssimativi ma
puntuali del nostro agire.
-
·
La
partecipazione attiva ai processi terapeutico-assistenziali deve essere un
assumersi una responsabilità ricercata e definita soprattutto da noi
stessi.
-
·
La garanzia
della protezione e promozione rispettosa della persona deve essere un
elemento che arricchisce l’assistenza specialmente nella particolare
criticità dei contesti intensivi.
-
·
La deontologia
ed etica devono superare confini ristretti e spaziare nella dimensione del
mondo.
-
- Vedremo assieme
e molto concretamente, se e come questo sia possibile.
- Partiremo dall’attività quotidiana per
cercare ed indicare i punti di sicuro appoggio, per individuare le piste di
comune ricerca nel dubbio, per identificare gli ambiti di integrazione con
gli altri professionisti.
-
Discuteremo sul metodo
scelto per il proprio operare e sulle motivazioni scientifiche sottese alle
scelte.
-
Metteremo in luce ed
evidenza gli elementi critici e problematici delle scelte fatte per attivare
il dibattito, raccogliere con l’aiuto di esperti altri elementi di
valutazione e definire ulteriormente il quadro nel quale collocare il nostro
agire professionale.
-
Il contributo di tutti è
importante per delineare insieme la strada nella quale incamminarci o
continuare il viaggio.
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-
Buon lavoro!
-
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Elio Drigo
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