L’introduzione alla proposta di legge manifesta una analisi del tutto singolare e talmente fuori dalla realtà a livelli difficilmente raggiungibili. Inoltre, palesa una robusta ignoranza di quello che la professione infermieristica, oggi, realmente pensa in proposito di una tale amenità.

Proclami di volontà di difesa del servizio sanitario pubblico, visioni oniriche delle vecchie scuole per infermieri e delle realtà delle “corsie”,  vengono mescolati a proposte di soluzione dei problemi antidiluviane e tipiche di ben noti soggetti, che usano il paternalismo come propria relazione normale con coloro che considerano “sottomessi”.

Stupisce alquanto che, nella congerie di considerazioni specifiche e generiche non venga mai posto in maniera diretta il problema della pletora medica, vero, inconfessato problema del servizio sanitario in Italia. Viene solo furbescamente sfiorato, ma per parlare d’altro: i poveri infermieri appunto, di cui questa perla di proposta intende far credere di venire in soccorso.

Ancora, stupisce che non vi sia una minima considerazione dei risultati che potrebbe provocare sulla salute delle persone malate e sulla complessità delle organizzazioni sanitarie di oggi e del futuro, un’ennesima sanatoria (non certo per diventare medico! sarà un caso…) o l’istituzione di corsetti per imparare un mestiere…

E stupisce vieppiù che un’organizzazione come Medicina Democratica, anziché contrastarlo, accetti di dare visibilità ad un documento di così bieco clientelismo e di disprezzo per una reale dimensione di servizio dell’attività dei professionisti della salute.

Un documento da considerare spazzatura culturale offensivo delle intelligenze. La professione infermieristica si opporrà con ogni energia a un tale raggiro dei cittadini oltre che dei professionisti infermieri.

Elio Drigo

(presidente Aniarti – Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica)

 

 

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