Nuova survey su
Intraossea in emergenza: valutazione del consenso da parte degli infermieri
Scenario e' indicizzato su CINAHL
(Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature) in EBSCO HOST.
Un nuovo traguardo per la diffusione della cultura infermieristica.
Elio Drigo. "Perché un congresso sugli infermieri e gli errori in area critica" Scenario 4 (2006): 3-4
La gestione e la presa in carico della famiglia di un paziente ricoverato in una unità di tera-pia intensiva e nei dipartimenti d’emergenza è e rimane un punto di discussione e di non facile risoluzione nella realtà italiana. Molti sono gli elementi che non facilitano il coinvolgimento dei familiari nel processo di cura del paziente critico, tra questi in primis ostacoli socio-culturali, organizzativi, strutturali, ed educativi.Numerosi sono gli studi svolti negli ultimi anni che mettono in luce le necessità ed i bisogni dei familiari, ovvero:•bisogni d’informazione/comunicazione; •bisogni di supporto; •bisogni di comfort;•bisogni di vicinanza; •bisogno di dare significato all’esperienza.Pochi invece gli interventi messi in atto a soddisfare tali bisogni, se pur percepiti in maniera soddisfacente dal personale.L’obiettivo pertanto di questo contributo è di fornire una possibile strategia di azione affinché vi sia da parte degli operatori sanitari un attenzione ed una prassi orientata anche ai bisogni dei familiari. Dopo una sintesi della revisione bibliografica e la citazione di alcune raccomandazioni, realizzate da un gruppo di ricercatori australiani, viene proposto uno strumento, al fine di migliorare e monitorare la qualità dell’assistenza fornita ai familiari dei pazienti critici, e la sua successiva “validazione” allo scopo di rendere possibile un suo utilizzo nelle realtà locali.
Debora Cesa, Michele Picogna. "I familiari dei pazienti ricoverati in un centro di cure intensive: uno strumento per il migliora-mento della qualità assistenziale" Scenario 4 (2006): 5-13
Condividere e integrare i processi formativi, formazione di base, formazione post base e permanente, acquisendo e sviluppando le conoscenze acquisite nella pratica clinica e verificare continuamente, utilizzando anche i percorsi formativi, le conoscenze e i risultati della clinica, è un passaggio fondamentale di maturazione e di sviluppo della disciplina infermieristica e dell’assistenza. In questa logica si descrive un progetto di implementazione di linee guida per la prevenzione di un fenomeno importante nelle T.I., la VAP, e quindi mettere in atto azioni efficaci per la sicurezza della persona assistita, che si sviluppa in varie fasi utilizzando percorsi e processi formativi realizzatisi in setting diversi, formazione di base (i dati utilizzati, in parte, sono stati raccolti in una indagine conoscitiva per una tesi di laurea di infermieristica). Il progetto si basa sul metodo Gimbe, acquisito in un percorso di formazione permanente ed è stato poi ulteriormente sviluppato per una tesi di laurea magistrale.Viene descritto il metodo di lavoro, in quanto l’introduzione di una Lg prevede un percorso con delle fasi ben precise, il progetto di implementazione e le sue implicazioni per la pratica assistenziale.
Patrizia Di Giacomo, Patrizia Leardini. "L’implementazione delle linee guida: un progetto per applicare indicazioni di provata efficacia perla prevenzione delle polmoniti associate alla ventilazione meccanica (VAP)" Scenario 4 (2006): 14-26
Haematoma after coronary angiography and percutaneous coronary intervention via thefemoral artery frequency and risk factors”L’argomento da noi trattato è scaturito dalla quotidiana esigenza di sapere quale tipo di medicazione tra la compressione manuale e l’uso di dispositivi di compressione meccanica di ultima generazione , a base di collagene sia migliore affinché sia ridotto al minimo il rischio di sanguinamento e/o formazione di ematoma in pazienti sottoposti a coronarografia dopo la rimozione del catetere in arteria femorale.La preveznione deve essere effettuata attraverso la valutazione della tecnica migliore, affinché si abbia un trattamento emostatico efficace.Obbiettivo ricercare in letteratura le migliori evidenze in merito alla gestione della medicazione compressiva post-rimozione di un catetere in arteria femorale. Materiali e metodi Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono: Compression dressing; Femoral artery; Haemostasis; Dressing; Coronary; Arteriography; Abbiamo utilizzato le seguenti Keywords combinate: -“compression dressing in the femoralartery” “dressing and hemostasis and coronary and arteriography” Risultati La selezione degli articoli nelle varie banche dati, (Cochrane Library DARE,Medline)ossia la differenza tra il documento selezionato ed individuato,è stata effettuata in base alla pertinenza del quesito posto. Conclusioni. Abbiamo trovato diversi studi che ci permettono di stabilire il trattamento emostatico piu’ efficace dopo la rimozione di un catetere in arteria femorale in pazienti sottoposti a coronarografia.
Marilena De Angelis, Elvio Di Rado, Luana Gattafoni. "Trattamento emostatico dopo la rimozione di un catetere in arteria femorale in paziente sottoposto a coronarografia." Scenario 4 (2006): 28-33
Solo poche riflessioni che ci consentano di fare festa con una migliore consapevolezza e perciò forse, essere ancora più contenti.L’esigenza che ha fatto nascere l’Aniarti 25 anni fa,è stata la necessità di una crescita professionale e culturale degli infermieri,quando i mezzi a nostra disposizione e l’esperienza organizzativa erano quasi inesistenti.L’associazione è rapidamente cresciuta ed il consenso incontrato e condiviso sulle cose da fare è stato importante.Oggi ci troviamo a rivedere le idee nuove che abbiamo elaborato, le iniziative realizzate, i cambiamenti favoriti nel modo di pensare e lavorare degli infermieri e nel modo di attuare il servizio per la salute nel nostro paese.
redazione. "16 novembre 200625 Anni Aniarti - CELEBRAZIONE" Scenario 4 (2006): 34-35
Le finalità del Concorso Aniarti sono di valorizzare la produzione letteraria degli infermieri su tematiche inerenti l’Area Critica. L’Aniarti ritiene importante riuscire a documentare e comunicare l’esperienza di vita vissuta degli infermieri. In futuro ci proponiamo di fare una pubblicazione dei lavori; abbiamo preso contatti con un editore per la realizzazione di questo progetto. L’obiettivo finale è quello di riuscire a comunicare all’esterno della professione la portata delle esperienze, le idee e le maturazioni che gli infermieri fanno rispetto alla situazione dei malati e dei loro familiari, alla situazione degli operatori e del sistema sanitario. La convinzione di noi infermieri, confermata dall’evidenza quotidiana, è che ci sia a livello generale una grave lacuna di conoscenza di che cosa avvenga, di quali siano le reali dimensioni e quali siano le conseguenze delle malattie e dei processi realizzati per il recupero della salute.
redazione. "Premio letterario ANIARTI 2006 - "L'infermiere e l'area critica"" Scenario 4 (2006): 36-40