CPAP con scafandro nei pazienti postoperati cardiochirurgici. confronto tra pazienti trattati e storico pazienti non trattati.
Lainà A, Barletta C, Annoni A, Riboldi C, Avalli L.
Terapia Intensiva Cardiochirurgia A.O. San Gerardo dei Tintori, Monza.
Introduzione: Come dimostrato da Squadrone e colleghi nel lavoro del 2005 pubblicato su Jama l’applicazione della CPAP nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia addominale maggiore diminuisce l’incidenza di ipossiemia postoperatoria e di complicanze severe.
Pare quindi ragionevole ipotizzare che analoghi benefici possano essere riscontrati applicando la cPAP mediante scafandro anche ai pazienti postoperati cardiochirurgici.
Materiali e Metodi: nello studio sono stati inclusi tutti i pazienti postoperati cardiochirurgici giunti nella nostra terapia intensiva nel periodo aprile-maggio 2011 sottoposti a ventilazione meccanica per meno di 24 ore.
2 pazienti sono stati esclusi per intolleranza allo scafandro e claustrofobia. In nessun caso vi sono state complicanze di rilievo.
Il protocollo dello studio prevedeva l’immediato posizionamento dello scafandro per CPAP (Castar AC, Starmed) dopo l’estubazione. Il paziente alternava quindi 4 ore di scafandro (PEEP 8 e FiO2 0,5) e 2 di maschera Venturi con FiO2 0,5 fino alla dimissione dalla TICCH.
I parametri registrati comprendevano l’anagrafica del paziente, la descrizione e le tempistiche dell’intervento cardiochirurgico ed i valori emogasanilitici con il seguente timing: FiO2 e PaO2 5 minuti prima dell’estubazione, FiO2 e PaO2 15 minuti dopo l’estubazione e FiO2 e PaO2 alla dimissione dalla TICCH (dopo almeno due ore dalla rimozione dello scafandro).
I dati sono stati confrontati con lo storico pazienti (ottenuti dal software Chart Assist) relativi al primo semestre 2010, i quali venivano assistiti dopo l’estubazione unicamente con maschera Venturi con FiO2 0,5.
Risultati: (tabella) Questo studio preliminare dimostra che il rapporto PaO2/FiO2 rimane sostanzialmente stabile dopo l’estubazione nei pazienti trattati con cPAP rispetto a quelli assistiti unicamente con maschera Venturi.
Conclusioni: Alla luce di questi risultati, ancora preliminari, pare ragionevole approfondire tale studio integrando i dati studiati con altre informazioni (per esempio valutazione seriata dell’RX torace) ed estendendo il periodo di osservazione anche al periodo di osservazione in subintensiva cardiochirurgia e nei reparti di degenza al fine di valutare se il beneficio respiratorio si mantenga anche nei giorni successivi al termine del trattamento con CPAP o si limiti unicamente al periodo di applicazione della PEEP.
Parametri studiati |
Pazienti trattati con CPAP |
Storico pazienti |
P value |
Numero pazienti |
27 |
147 |
|
età |
69 5,7 |
68 10 |
n.s. |
Euroscore |
4 2 |
6 2 |
n.s. |
PaO2/FiO2 pre estubazione |
350 89 |
309 95 |
p = 0,04 |
PaO2/FiO2 post estubazione |
353 143 |
232 71 |
p < 0,01 |
Delta PaO2/FiO2 pre-post estubazione |
+3 102 |
- 75 73 |
p < 0,001 |
PaO2/FiO2 dimissione dalla TICCH |
260 84 |
221 67 |
p = 0,019 |
Necessità di reintubazione |
0 |
3 |
n.s. |
Ore di ventilazione meccanica |
16 12 |
16 21 |
n.s. |
Durata intervento CCH |
263 68 |
278 61 |
n.s. |
Tempo CEC |
98 27 |
120 46 |
p = 0,045 |
Tempo clampaggio aortico |
76 20 |
86 30 |
n.s. |
Bibliografia
Squadrone V et al. Continous Positive Airway Pressure for tretment ofPostoperative Hypoxiemia. Jama, 2005; 293: 589-595.
Scandroglio M, Piccolo U, Mazzone P, Agrati P, Aspesi M, Gamberoni C,Severgnini P, DiStella R, Chiumello D, Minoja G, Pelosi P. Use and Nursing of the helmet in delivering non invasive ventilation. Minerva Anestesiol 2002;68:475-80.