Educazione terapeutica e continuità assistenziale in pronto soccorso.
Milena Consorte
U.O. Pronto Soccorso A.U.S.L. Bologna (Ospedale Maggiore)
m.consorte@ausl.bologna.it milena_dematteis@yahoo.it
Introduzione. In Pronto Soccorso, esercitare un'efficace educazione terapeutica risulta difficile: per il "fattore tempo", per compliance alterata dell'utente, per coping inefficace.
L’organizzazione attuale prevede che diagnosticata una frattura vertebrale da trattare con il riposo a letto il paziente venga dimesso, comportando un enorme disagio per lo stesso e/o per il caregiver, per le mancate conoscenze sulla gestione dell’evento acuto, a domicilio. Altro punto critico dell’organizzazione attuale, è dato dagli step amministrativi necessari , per poter usufruire di aiuti socio sanitari.
Disegno di ricerca. Da una consultazione delle maggiori banche dati internazionali, non si evincono documenti inerenti l’educazione terapeutica ai pazienti con fratture vertebrali non chirurgiche.
Si è scelto, quindi, di condurre uno studio prospettico di coorte.
Secondo la metodologia P&PI(C)O. Problem: inefficace educazione terapeutica e sovraccarico amministrativo per richiedere eventuali presidi. Popolation: pazienti con fratture vertebrali conservative; Intervention: libretto illustrativo e piattaforma informatica GARSIA; Outcome principale: riduzione delle complicanze legate all’allettamento. Outcomes secondari: facilitazione amministrativa correlata alla richiesta di presidi antidecubito. Migliorare la qualità di vita del cittadino.
Materiali e metodi. Libretto informativo illustrato, da consegnare al momento della dimissione da Pronto Soccorso, come strumento per educare l’utente a gestire l’evento acuto, a domicilio.
Scala di Braden: per individuare, da Pronto Soccorso, i soggetti a rischio di lesioni da decubito.
Piattaforma informatica GARSIA: garantisce la Continuità Assistenziale tra Ospedale e Servizi Territoriali,. Qualora necessario, consente di segnalare il paziente al Servizio Infermieristico Territoriale e di prescrivere presidi antidecubito, già in ambito di Pronto Soccorso.
Intervista strutturata telefonica, da somministrare all’utente e/o al suo care giver, per valutare, dopo dieci giorni, la validità del progetto.
Risultati attesi. Riduzione delle complicanze e miglioramento della qualità di vita attraverso l’educazione terapeutica e la continuità assistenziale in Pronto Soccorso.
Conclusioni. L’educazione terapeutica in Pronto Soccorso e la garanzia di una adeguata continuità assistenziale può consentire di migliorare il trattamento domiciliare di pazienti affetti da fratture vertebrali non chirurgiche, reso altrimenti difficoltoso e meno efficace da una inadeguata conoscenza della patologia e del suo trattamento e da una burocrazia complessa.
Bibliografia
"Educare il paziente" (Jean Francois d'Ivernois; Remi Gagnayre)
www.evidencebasednursing.it;
ATLS (advanced trauma life support);
"traumatic injuries to the head and spine 2: nursing consideration" au: McLeod A. (Br J Nurse 2004 Sep 23-Oct 13; 13 17: 1041-9)PMID 15549017 [PubMed-indexed for MADLINE]