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31' Congresso Nazionale

Infermieri e qualità di vita in area critica

Riva del Garda (TN), 14 Novembre - November 2012 / 16 Novembre - November 2012

» Indice degli atti del programma

L'ospedale che accoglie: l'apertura dell'area di cura intensiva. L'esperienza dell'azienda ospedaliera di Perugia Rosita Morcellini, Marco Zucconi, Perugia

15 Novembre - November 2012: 11:24 / 11:27

L’ospedale che accoglie: l’apertura dell’area di cura intensiva. L’esperienza dell’azienda ospedaliera di Perugia.

Rosita Morcellini*, Marco Zucconi**, Mario Amico***, Liliana Esposito****, Walter Orlandi*****, Manuela Pioppo******. Sandra Sansolino °, - Berti Moira °°


* Resp. Qualità DPS, **Resp. Risk Management DPS, *** Resp Umanizzazione e Accoglienza DPS, ****Resp. Ufficio Relazioni Pubbliche, *****Direttore Generale, ******Direttore di Presidio; ****** Infermiere ° Coordinatore infermieristico °°

Azienda Ospedaliera di Perugia.

rmorcellini@alice.it


Premesse La maggior parte delle terapie intensive negli ospedali italiani, limita, a fasce orarie ristrette, l’accesso di familiari ed amici.

Studi recenti mostrano benefici legati all’implementazione dell’allargamento dell’orario di visita sia per i parenti e i degenti che per il personale sostenendo l’importanza della relazione infermiere-degente-parente.

Inoltre non sono presenti in letteratura lavori scientifici che dimostrino la correlazione

tra la presenza dei visitatori nelle Terapie Intensive e le infezioni legate all’assistenza.

Scopi Nell’ambito del progetto “L’ospedale che accoglie”, L’Azienda Ospedaliera di Perugia ha fatto proprie le indicazioni dell’ OMS sull’"umanizzazione" degli ospedali che si fonda sulla definizione di promozione della salute contenuta nella Carta di Ottawa del 1986, e in quest’ottica è stato avviato un percorso per sperimentare “l’apertura” nelle terapie intensive.

Materiali e metodi Al fine di conoscere le opinioni sull’apertura delle terapie intensive e indagare le diverse esigenze e aspettative sono stati costruiti, dei questionari ad hoc, semi-strutturati che sono stati somministrati a tre campioni: i familiari, gli infermieri e i medici.

Nello stesso tempo è stata pianificata la formazione di tutto il personale dell’area e l’individuazione dei “tutor” nelle unità di terapia intensiva con le seguenti funzioni:

  • accoglienza del malato e dei familiari all’arrivo in ospedale;

  • informazione ai familiari continua sul progetto di cura;

  • filtro, tra il malato, i familiari e il personale medico e infermieristico nella continua spiegazione delle diagnosi, dei risultati delle ricerche effettuate durante la degenza;

  • gestione della dimissione protetta.

Per l’adozione del progetto sono previsti anche cambiamenti organizzativi interni e nell’attività assistenziale.

Risultati e conclusioni Nell’Azienda Ospedaliera di Perugia ha avuto inizio il percorso verso “l’ospedale che accoglie” e l’apertura delle terapie intensive. Il cambiamento verso una maggiore apertura è possibile e viene percepito come un bisogno reale dalle diverse parti in causa. Al cambiamento strutturale ed organizzativo deve necessariamente corrispondere un adeguato cambiamento delle relazioni. La relazione interpersonale, infatti, presuppone una maturità da parte degli operatori, una buona conoscenza di se stessi, la coscienza delle proprie reazioni di fronte alle diverse situazioni e il valore della persona.

Bibliografia

  • Maria Luisa Rega, Elena Cristofori, et al., La rianimazione e la terapia intensiva aperta come esempio di umanizzazione dell’assistenza. Scenario 2006;23 (1): 16-26

  • Guideline for isolation precautions: preventing transmission of infectious agents in health care setting CDC, 2007.

  • GIANNINI A., MICCINESI G., LEONCINO S., Visiting policies in Italian Intensive care units: a nationwide survey, Intensive Care Med. 2008

  • MELISSA D. LEE, MD; ALLISON S. FRIEDENBERG, MD; ET AL., Visiting hours policies in New England intensive care units: strategies for improvement, Crit Care Med 2007, Vol 35, No 2 .


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