Il “tessuto” della comunicazione in terapia intensiva: la ricostruzione dell’identità del piccolo paziente e l’interazione con la famiglia.
Premessa: Presso il “Centro Gallucci” vengono operati ogni anno oltre 200 bambini affetti da cardiopatie congenite. I piccoli trascorrono di routine dopo l’intervento chirurgico alcuni giorni in osservazione presso la Terapia Intensiva, luogo raggiungibile dai loro genitori solo in alcuni momenti della giornata e per un tempo molto ristretto. La domanda che ci siamo posti è stata?
“Può un elemento non medico favorire l’accoglienza dei genitori e il contatto con il proprio figlio nei locali dedicati alle cure intensive ?
Scopo: Lo scopo di questo studio è quello di valutare l'impatto che può avere, sui genitori, una “copertina” colorata a mano e personalizzata posata sul letto del bambino nell’immediato post operatorio.
Materiali e metodi: Il progetto coinvolgerà 50 bambini (n = 50) operati per cardiopatie congenite, da gennaio a settembre 2012. Vede due fasi:
Fase I: durante la visita dei genitori in terapia intensiva nella prima sera post operatoria (giornata 0) è posata sul lettino del bambino una copertina colorata a mano sulla quale è disegnato il nome del piccolo.
Fase II: il giorno successivo durante le visita dei genitori la copertina non viene fatta trovare. In quest’ occasione si consegna ai genitori un questionario semi-strutturato per studiare ed osservare le reazioni e le loro percezioni.
Risultati: dall’analisi preliminare dei dati (sono stati raccolti 100 questionari), s’ individua che la “copertina”:
è identificata dai genitori come un qualcosa di “utile”, “non banale”, dà “conforto”, “sollievo” e “aiuta a tranquillizzare”;
rappresenta uno “spazio d’incontro” capace di facilitare la comunicazione con gli operatori sanitari e favorisce una re-interpretazione delle azioni di cura che vengono percepite meno tecniche ed impersonali.
Migliora la percezione di qualità assistenziale e professionalità nei confronti degli infermieri.
Conclusioni: già preliminarmente si può concludere che la presenza di un’identificazione del paziente in terapia intensiva attraverso forme artistiche colorate è percepito dai genitori come un importante elemento di personalizzazione del trattamento, contribuendo ad accrescere l'eccellenza e la qualità delle cure fornite e stabilendo una "presa in carico" globale da parte del team coinvolto.
Bibliografia:
Festini F, Occhipinti V, Cocco M, Biermann K, Neri S, Giannini C, Galici V, de Martino M, Caprilli S. Use of non-conventional nurses' attire in a pediatric hospital: a quasi-experimental study. J Clin Nurs. 2009 Apr;18(7):1018-26.
Meyer EC, Snelling LK, Myren-Manbeck LK. Pediatric intensive care: the parents' experience. AACN CLIN 1998 feb;9(1): 64-74
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