Il laboratorio di infermieristica narrativa nell’insegnamento dell’infermieristica in area critica e della bioetica: un’esperienza al III anno del corso di laurea.
Davide Bove (1); Valentina Irpano (2); Tiziana Amori (3); Beatrice Albanesi (4)
Formazione Universitaria, ASL Roma C; (2) Ospedale S. Eugenio, ASL Roma C; (3) Università Roma Tre, Roma; (4) Ospedale Israelitico, Roma
Premesse Nei curricula universitari infermieristici la narrazione è efficace per acquisire nuove competenze e facilitare un cambiamento dell’atteggiamento psico-relazionale. Per cambiare il processo formativo dell’infermiere è necessario intervenire sulla dimensione informale della formazione e comprendere gli aspetti latenti del tirocinio, che veicolano valori parimenti latenti, ma potenti a tal punto da influenzare la costruzione dell’identità professionale. Da questa consapevolezza, è stato progettato il laboratorio di Infermieristica Narrativa.
Scopi
Sviluppare le competenze narrative, le capacità di ascolto, osservazione e relazione.
Sensibilizzare alla narratologia per decifrare il modo in cui la persona ed i familiari vivono la malattia e la sofferenza, nelle patologie critiche o terminali.
Materiale e metodi
Brani letterari, film e dipinti con tematiche relative alla criticità delle condizioni, oppure alla terminalità delle cure, al fine di comprendere tutti gli aspetti della malattia e della sofferenza e di educare alla gestione delle emozioni. Le griglie di lettura proposte hanno realizzato una formula metodologica rigorosa per apprendere ed esperire le abilità relazionali.
Risultati Gli studenti hanno acquisito le capacità di: riconoscere l’ascolto dell’altro quale elemento fondamentale nella conoscenza reciproca; osservare attentamente atteggiamenti e comportamenti, attraverso la conoscenza della comunicazione verbale, non verbale e paraverbale; analizzare opere letterarie, pittoriche e filmiche al fine di interpretarne i metamessaggi.
Gli studenti si sono dimostrati partecipativi ed interessati. I questionari di valutazione del laboratorio somministrati hanno riportato una valutazione fortemente positiva.
Conclusioni La competenza narrativa ha consolidato le conoscenze etiche e relative all’area critica. La sperimentazione della capacità di analisi del punto di vista clinico e narrativo ha offerto agli studenti la possibilità di costruire la competenza professionale in forma più completa ed ha permesso l’acquisizione della consapevolezza che la malattia può essere esternalizzata, passando da una concezione culturale di passività a quella di attività, attraverso la narrazione.
Bibliografia
Artioli G., Amaducci G., Narrare la malattia, Carocci Faber, Roma 2007.
Bertolini G., Scelte sulla vita. L’esperienza di cura nei reparti di terapia intensiva, Edizioni Guerini, 2007.
Zannini L. (2008), Medical humanities e Medicina Narrativa, Milano, Raffaello Cortina