Rianimazione Cardio Polmonare: le più note davvero?
Silvia Scelsi. Roma
Vicepresidente Aniarti
Nel 2010 la revisione delle raccomandazioni sulla rianimazione cardiopolmonare ha portato come evidenze nella gestione dei pazienti in arresto cardiaco a sottolineare la fondamentale importanza di iniziare precocemente le compressioni toraciche esterne e gestirle correttamente con profondità e ritmo nel tempo.
La sopravvivenza risulta direttamente correlata alla qualità delle compressioni toraciche. Questo ha portato le più grandi società scientifiche a pubblicare due protocolli di gestione del paziente in ACC difformi nell’approccio iniziale, ERC mantiene il protocollo di azione secondo ABC, mentre A.H.A. modifica in CABC. Le ventilazioni devono avere un volume ridotto non più alto di 500 ml a insufflazione. Per quanto concerne la Defibrillazione l’identificazione del ritmo defibrillabile mantiene la priorità, ma è raccomandato interrompere le compressioni per il minor tempo possibile.
Le percentuale di ritmi defibrillabili al’esordio dell’ACC è stimata in percentuale minore rispetto alle precedenti raccomandazioni (circa il 50 %) , ma rimane importante erogare lo shock se necessario, in quanto terapia sicuramente efficace.
Bibliografia:
Jerry P. Nolan,∗, Jasmeet Soar, David A. Zideman, Dominique Biarent, Leo L. Bossaert, Charles Deakin, Rudolph W. Koster, Jonathan Wyllie, Bernd Böttiger, on behalf of the ERC Guidelines Writing Group.European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2010 Resuscitation 81 (2010) 1219–1276