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Congresso Nazionale Aniarti 2005

L'infermiere in Area Critica: pensare, essere, fare.

Sorrento (NA), 26 Ottobre - October 2005 / 28 Ottobre - October 2005

» Indice degli atti del programma

I master di 1° e di 2° livello, la laurea magistrale e il dottorato di ricerca nelle Scienze Infermieristiche: per quale infermiere, per quale evoluzione professionale - Loredanda Sasso- relazione svolta da Elio Drigo

26 Ottobre - October 2005: 11:15 / 11:30

Audio - Presentazione -


Relazione:

I master di 1° e di 2° livello, la laurea magistrale e il dottorato di ricerca nelle Scienze Infermieristiche: per quale infermiere, per quale evoluzione professionale

 

Elio  Drigo,Udine
Infermiere  Coordinatore
Presidente Aniarti
 
Loredana Sasso, Genova
Infermiera  DAI, Dirigente dell’U.O. Formazione e Aggiornamento  Ospedale San Martino, Genova
Segretaria della Federazione Nazionale IPASVI

 

 

Questo intervento verterà su: “Il titolo di master di I e II livello, la laurea magistrale, il tutorato di ricerca e la scienza infermieristica. Per quali infermieri e per quale evoluzione professionale.”

Parliamo di formazione avanzata degli infermieri. Quello che gli infermieri hanno ottenuto in questo periodo.

Parlare di formazione significa prendere necessariamente in considerazione gli scenari che vedono una evoluzione normativa che riguarda gli infermieri, il contesto professionale che si modifica nel tempo e che si è modificato rispetto al passato.

Significa considerare una formazione che deve necessariamente essere generativa di competenze nuove, poiché le esigenze continuano a cambiare, continuano ad evolvere.

I professionisti sono chiamati a dare le risposte migliori a queste esigenze. Una formazione relativa a professionisti deve essere di approfondimento significativo rispetto alla realtà e che comporti necessariamente dei cambiamenti.

Qual’è stato il percorso normativo che riguarda sia l’esercizio professionale che la trasformazione che ha avuto la formazione degli infermieri nel nostro paese?

In questo ambito è comparsa tutta una serie di norme alle quali gli infermieri fanno riferimento.

Sono andate di pari passo le trasformazioni ed i cambiamenti delle norme che riguardano l’esercizio professionale, con quelle che riguardano la formazione.

Il decreto ministeriale  739/94 con la definizione, la determinazione dei profili è stato forse l’elemento illuminante di tutto quello che è arrivato in seguito.

Le normative hanno condotto all’autonomia professionale ed hanno istituito l’accesso degli infermieri all’università, nei suoi vari gradi.

Il codice deontologico, che la professione infermieristica ha riformulato rispetto al passato (in una maniera tra l’altro innovativa anche rispetto ad altre professioni), è mutato e per questo siamo anche invidiati.

Credo che questo sia stato un elemento di fondamentale importanza perchè anche il codice deontologico oltre che sulla propria formazione e sulla competenza riconosciuta è uno degli elementi su cui l’infermiere viene valutato e chiamato a rispondere della sua professionalità.

Sono stati istituiti i diplomi universitari ed è stato istituito il tutorato.

L’infermiere non fa esclusivamente percorsi di studi, ma è un professionista che si forma affiancato ad altri professionisti esperti e con competenze avanzate.

Con la ratifica universitaria, la formazione è divenuta un percorso per il conseguimento del diploma di infermiere.

Vi furono introdotti due aspetti e due livelli: 1 aspetto formativo d’aula e 1 aspetto di apprendimento sul campo, che è estremamente importante per la nostra professione.

Il decreto ministeriale 509/99 è il regolamento che reca norme concernenti l’autonomia della didattica degli atenei e che ha fatto partire la laurea, i master di I e di II livello, la laurea specialistica e il dottorato di ricerca.

E’ il massimo percorso possibile per gli infermieri italiani.

Si parte dalla laurea per accedere ai master di I livello. Nella diapositiva è possibile vedere anche i crediti formativi universitari che devono essere acquisiti per ottenere la laurea di 3 anni e ottenere il master di 1° livello e poi a partire dalla laurea specialistica di 2 anni con crediti formativi e ancora il master di 2° livello con i crediti  indicati.

Infine l’ultimo tassello che mancava e che è possibile attivare da questo momento in poi anche il dottorato di ricerca: 3 anni con 180 crediti formativi.

Questo è il percorso più elevato che gli infermieri potessero immaginare ed ottenere non solo in Italia ma anche in Europa ed è bene esserne consapevoli.

Altri documenti: la determinazione della classe delle lauree universitarie e delle professioni sanitarie;  gli infermieri hanno fatto il loro percorso nell’ambito delle professioni sanitarie. Gli infermieri laureati sono operatori sanitari a cui competono le attribuzioni previste dal DM 739/94.

Questo decreto ha indicato la strada a tutte le altre normative che sono seguite.

Si faceva riferimento al codice deontologico: ha un riferimento importante anche la formazione.

L’aggiornamento delle competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica e l’esperienza e la ricerca, sono elementi fondamentali per la professione infermieristica.

A seconda del livello di competenza raggiunto, l’infermiere presta consulenza, richiede formazione e/o supervisione.

L’infermiere non si sente un elemento isolato all’interno del sistema ma deve fare riferimento ad altri. Gli aspetti della consulenza già accennati da Rasero, sono stati estremamente importanti, ma anche l’aspetto delle richieste della formazione e consulenza di altri è molto importante.

L’infermiere è un professionista responsabile;  e responsabile significa anche ricorrere ad altri quando non si è in grado di risolvere un problema.

La legge 1 del gennaio 2002 porta disposizioni urgenti in materia di personale sanitario e dell’accesso ai corsi di laurea specialistica, ai master e agli altri corsi di formazione post base col decreto 311/99 n. 509, attivabili dalle università e anche i successivi passi per la professione infermieristica.

 

Esaminiamo brevemente i problemi prioritari di salute e la sfida delle malattie croniche che sono elementi di fondamentale importanza e che sostengono anche la necessità di una formazione esperta ed avanzata per la professione infermieristica.

Vediamo come le malattie cardiovascolari siano e abbiano una grandissima rilevanza nella nostra società, le malattie infettive, i tumori, gli incidenti, le patologie respiratorie, le patologie cronico degenerative, le infezioni al loro interno, il diabete, le patologie psichiatriche, ecc.

Vediamo come tutti questi contesti e queste evoluzioni anche della epidemiologia influiscano sull’essere della nostra società e come tutto ciò richieda necessariamente competenze che possono essere acquisite solo con una formazione strutturata e avanzata.

La modificazione della domanda di salute è l’altro e parallelo elemento che spinge in questa direzione.

Vi è maggiore attenzione del cittadino rispetto a ciò che riguarda la propria salute. Pertanto è più attento e maggiormente consapevole di quello che sono i propri diritti e oltre a tutto c’è la necessità del suo coinvolgimento nel processo di assistenza e delle figure di riferimento.

Questo rappresenta un elemento di significativa novità all’interno di un sistema sanitario come quello italiano, che direi abbastanza chiuso rispetto ad altre esperienze che ci sarebbero vicine. Ma abbastanza chiuso in un sistema che si pensa autonomo in cui il medico e l’infermiere sono gli unici attori della risoluzione dei problemi della persona.

Ebbene la maggiore attenzione delle persone, la maggiore consapevolezza della propria dignità,obbligano fortunatamente il sistema a coinvolgere i cittadini e le persone di riferimento del cittadino malato, alla soluzione del problema di salute e anche perché questo traina di conseguenza una maggiore responsabilizzazione della persona rispetto al problema della salute.

Molto frequentemente ci troviamo a riflettere come troppo pochi si preoccupino dei reali problemi di salute del nostro paese, di cosa questi implichino, ecc.

Il fatto di coinvolgere le persone nella soluzione dei problemi sicuramente porterà a vantaggi nella conoscenza più approfondita del sistema stesso e di conseguenza nella consapevolezza e determinazione relativamente alle decisioni che devono essere prese anche a livello politico per quanto riguarda il sistema sanitario alfine di riuscire a sostenere un sistema sanitario nazionale che garantisca la salute dei cittadini.

Questo è un passaggio fondamentale che gli infermieri ritengono prioritario e rispetto al quale devono imparare ad attrezzarsi quanto a competenze e capacità di comunicazione.

 

  






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