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Congresso Nazionale Aniarti 2005

L'infermiere in Area Critica: pensare, essere, fare.

Sorrento (NA), 26 Ottobre - October 2005 / 28 Ottobre - October 2005

» Indice degli atti del programma

Evento collaterale: Gestione delle vie aree in emergenza da parte dell'infermiere Fabrizio Moggia, Giuliano Iadicicco, Andrea Boscolo,

28 Ottobre - October 2005: 14:25 / 17:15

Relazione:

GESTIONE DELLE VIE AEREE IN EMERGENZA DA PARTE DELL’INFERMIERE

Responsabile : Fabrizio Moggia, Genova

 

Motivazioni:

Vengono forniti gli strumenti di conoscenza delle problematiche connesse alle tecniche per l’assicurazione della pervietà delle vie aeree in emergenza e viene fatta apprendere individualmente una tecnica per l’applicazione di uno strumento per garantire in sicurezza la pervietà delle vie aeree e la ventilazione in emergenza.

Obiettivi specifici del corso:

-  Presentare gli strumenti attualmente disponibili per la gestione delle vie aeree in emergenza;

-  Illustrare alcune tecniche semplici e sicure per garantire la pervietà delle vie aeree e la ventilazione in emergenza;

-  Far apprendere l’applicazione individuale su manichino di uno strumento per il mantenimento della pervietà delle vie aeree in emergenza.

PROGRAMMA

PARTE TEORICA

 

Gestione delle vie aeree in emergenza: posizionamento presidi esofagei in emergenza da parte dell’infermiere

Giuliano Iadicicco, Dolo

 

Aspetti medico legali

Andrea Boscolo, Dolo

 

Presentazione casi clinici e sperimentazioni

Giuliano Iadicicco

 

Posizionamento presidi esofagei: parte teorica 

Andrea Boscolo

Dibattito con gli esperti

 

PARTE PRATICA

Istruttori: Giuliano Iadicicco, Andrea Boscolo, Speroni Roberto, Pesce Gianna, Nardo Gianni, Corrò Dario, Bottacin Alessandro, Galletto Gabriele.

 

Addestramento individuale su manichino

Valutazione pratica individuale

Dibattito con gli esperti  (relatori ed istruttori) sull’addestramento individuale

Valutazione apprendimento


 

Il ruolo dell’Infermiere nella gestione delle vie aeree in emergenza:

 

ABSTRACT

 

È ormai inconfutabilmente dimostrato tanto dalla letteratura specialistica quanto dalla pratica comune che, per conseguire un’adeguata protezione delle vie aeree in presenza di accidenti neurologici, insufficienza respiratoria o circolatoria e nei traumatismi maggiori, si rende necessaria l’intubazione tracheale.

Talvolta tale operazione si rivela difficoltosa in situazioni di emergenza oppure per particolari condizioni anatomiche o patologiche del paziente.

L’obiettivo è quello di assicurare al paziente un’assistenza adeguata in base alla professionalità specifica dell’infermiere.

Varie sono le cause che possono determinare un’ostruzione completa o parziale delle vie aeree: in un paziente incosciente la riduzione del tono muscolare fa sì che la lingua e i tessuti molli circostanti impediscano il flusso aereo. In altre situazioni entrano in gioco la presenza di corpi estranei, vomito, sangue, oppure traumi di varia entità.

Non appena viene diagnosticata un’ostruzione di qualsiasi grado, si devono immediatamente prendere misure adeguate per aprire le vie aeree e mantenerle libere.

L’intervento di emergenza, strettamente tempo-dipendente, mira a ripristinare un apporto sufficiente di ossigeno a tutte le cellule.

Il mantenimento della pervietà delle vie aeree è il primo passo per la gestione di un paziente in condizioni critiche: nella gestione di un paziente instabile è proprio l’abilità nel trattare la pervietà delle vie aeree e la ventilazione ad essere molto spesso chiamata in causa.

A seconda della tipologia del paziente, l’infermiere deve essere in grado di adattare il tipo di controllo delle vie aeree in base alla situazione. Tutte le linee guida sono concordi che la pervietà delle vie aeree deve essere effettuata partendo dal metodo meno invasivo a quello più invasivo. A scopo didattico possiamo suddividere i metodi di controllo delle vie aeree in 2 grandi categorie: metodi BASE (l’iperestensione del capo, il sollevamento del mento “chin lift”, la sublussazione della mandibola “jaw trust”, l’inserimento della cannula di Mayo o di Guedel) ed AVANZATI (l’intubazione endotracheale, l’utilizzo di presidi “sovraglottici”, l’utilizzo di tecniche invasive chirurgiche quali tracheotomia, cricotomia, ecc.).

 Tutti i metodi sopraelencati, se utilizzati in modo corretto, possono garantire una pervietà delle vie aeree, e quindi un’adeguata ossigenazione, ma i metodi base non garantiscono la loro protezione.

Per protezione delle vie aeree intendiamo, oltre che una corretta gestione della ventilazione, anche la prevenzione di danni dovuti ad eventuale inalazione di fluidi corporei (sangue ad esempio) e di eventuale rigurgito (ab ingestis). L’unico metodo efficace per questo tipo di controllo e gestione delle vie aeree è l’intubazione endotracheale che inoltre permette anche la somministrazione di farmaci in attesa di una via venosa sicura,  durante le manovre di RCP, il tentativo di intubazione tracheale viene sempre preceduto dall’ossigenazione e ventilazione dei polmoni a mezzo del pallone di AMBU. Tra le manovre base e l’intubazione endotracheale si collocano i presidi sovraglottici (LMA, Combitube, COPA, tubo laringeo), metodi alternativi all’intubazione endotracheale in caso di intubazione difficile.

Il Corso riguarda l’utilizzo di un presidio sovraglottico, utilizzabile dall’infermiere in condizioni di emergenza, che richieda una manualità ed esperienza minori dell’intubazione endotracheale e che ponga  minori problematiche dal punto di vista medico legale..

Tale metodica ha dimostrato di garantire un’adeguata protezione delle vie aeree, la cui gestione, grazie al suo impiego, si è rivelata molto più efficace da quella proveniente dalla ventilazione ambu-maschera.

I principali vantaggi rilevati, oltre all’adeguata ventilazione e protezione delle vie aeree, sono:

· Il posizionamento in qualsiasi condizione e posizione del paziente

· Il posizionamento alla cieca ed in posizione neutra (adatto ai pazienti traumatizzati)

· La riduzione dell’errore di inserimento (anche se posizionato in trachea consente una ventilazione e protezione adeguata)

· La confezione “pronta all’uso” (unica pecca, la mancanza del lubrificante all’interno)

· La rapidità di inserimento

Il corso di formazione della durata di 4 ore, di tipo teorico-pratico e comprende: cenni di anatomia delle vie aeree, descrizione dei presidi, cenni di normativa, risultati delle sperimentazioni condotte, protocolli individuati e addestramento su manichino.

Alla fine del corso è previsto un test scritto e una prova pratica su manichino.

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