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Rimini (RN), 15 Novembre - November 2004 / 17 Novembre - November 2004

» Indice degli atti del programma

Il Sistema ECM (Educazione Continua in Medicina): l'accreditamento professionale, logiche e connessioni con il contratto di lavoro (CCNL)  

17 Novembre - November 2001: 09:00 / 12:00

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L’accreditamento professionale, logiche e connessioni con il contratto di lavoro ( CCNL )
Annalisa Silvestro
 
Presidente della FNC Ipasvi
Vice Presidente Aniarti
 
 
 
Dopo l’esposizione di Nella Boni il quadro generale è chiaramente delineato; credo emerga con altrettanta chiarezza la complessità del sistema, per come si viene prospettando.
            La carica di Presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi mi permette di osservare in maniera diffusa la tematica in analisi e di rilevare come si stanno muovendo le Aziende, i Collegi, le Associazioni e i diversi soggetti che a vario titolo concorrono nel processo di Educazione Continua in Medicina .
A tal proposito va detto che il nostro mondo è ancora in fase di “Warm up”; c’è ancora un’importante attesa delle indicazioni definitive per poi attivarsi in maniera più precisa e puntuale.
E’ comunque utile sottolineare che la professione infermieristica, rispetto alle altre, è quella che ha presentato alla valutazione il maggior numero di eventi formativi.
 
Quando si tratta, si discute, si pongono in analisi i concetti inerenti l’accreditamento dei professionisti infermieri, non si può che richiamare l’essenza dell’assistenza infermieristica, intesa come un processo  complesso di tipo “preventivo, curativo, palliativo, e riabilitativo“ in cui si espletano competenze “di natura tecnica, relazionale, educativa” (DM 739/94)
 
Il campo in cui si esprimono gli infermieri nell’effettuare l’assistenza infermieristica è oggettivamente e decisamente ampio; altrettanto ampia è quindi l’area in cui individuare ed elaborare i percorsi formativi/gli eventi che potranno essere validati ed inviati alla Commissione nazionale per chiedere la relativa valutazione e pesatura ai fini della definizione/riconoscimento dei crediti formativi.
 
Proseguendo nell’analisi della tematica, chiediamoci chi sono i professionisti infermieri interessati all’ECM.
 
Sono tutti coloro che:
- sono responsabili dell’assistenza generale infermieristica al bambino e all’adulto,
- hanno acquisito competenze avanzate in aree specifiche di assistenza tra cui l’area critica
- coordinano gruppi professionali/unità operative, processi assistenziali,
- dirigono, insegnano, ricercano
 
ed operano
- in regime di dipendenza (Aziende sanitarie, Istituti di ricerca a carattere scientifico, Policlinici universitari, Privato, Privato accreditato e Convenzionato ecc…)
- in regime libero professionale,
- nel cosiddetto terzo settore (Esercito, Carceri, INPS, INAIL, Ferrovie dello Stato ecc..)
 
Per tutti gli infermieri l’attenzione verso la formazione permanente oltre a essere un importante elemento per il mantenimento di un alto livello di professionalità è anche un impegno deontologico.
 
Il codice deontologico Ipasvi infatti, ribadisce più volte che l’infermiere “partecipa alla formazione professionale” …. e ….  “fonda il proprio operato su conoscenze valide, aggiornate così da garantire alla persona le cure e l’assistenza più efficaci. … ” (Codice deontologico Ipasvi/1999 – art.3.1).
 
Educazione Continua in Medicina, dunque, non solo per manutenere le proprie competenze ma anche per dare concretezza all’ impegno deontologico che impone un’assistenza sempre più mirata, puntuale ed efficace.
 
Quali sono gli obiettivi formativi da raggiungere attraverso il processo E.C.M. che coinvolge tutti i 320.000 professionisti di area infermieristica.
 
Gli obiettivi devono essere definiti in modo:
 
- che abbiano forte coerenza con il Piano sanitario nazionale e con i Piani sanitari regionali,
- che si integrino con le competenze tipiche dell’infermiere così come delineate dal D.M. n.739/94 (profilo professionale dell’infermiere) e dal D.M. n.70/97 (profilo professionale dell’infermiere pediatrico), 
- siano volti alla pianificazione e alla gestione assistenziale,
- siano collegati con le teorie ed i modelli di assistenza infermieristica validati a livello internazionale,
- siano attenti all’identificazione dei bisogni di salute e di assistenza  infermieristica della persona e della collettività, 
- vengano riferiti all’analisi e all’evoluzione epidemiologica,
- siano orientati alla pianificazione, organizzazione, gestione ed attuazione dei processi di assistenza infermieristica,
- siano legati all’evoluzione scientifica e tecnologica della medicina e dell’assistenza,
- siano tesi alla valutazione degli interventi assistenziali e della loro appropriatezza oltre che dei risultati,
- siano collegati all’analisi di casi e all’evidenza scientifica,
- mantengano attenzione alla manutenzione delle competenze e delle capacità di applicare in maniera rigorosa e corretta le prescrizioni diagnostiche e terapeutiche,
- sostengano l’elaborazione, implementazione e applicazione di linee guida, di protocolli, di piani e di istruzioni operative.
 
Quanto sopra riportato è stato presentato attraverso un formale documento in cui, oltre alla indicazione dei punti a cui la professione deve riferirsi nell’individuare gli obiettivi ECM, la Federazione Nazionale Collegi (FNC) Ipasvi si propone come l’organo di governo del processo ECM per gli infermieri e come il “contenitore” delle rilevanti e peculiari espressioni professionali rappresentate dalle diverse associazioni infermieristiche .
 
Nel documento la FNC Ipasvi ha inoltre chiesto:
- che ci sia una uguale accessibilità al sistema per tutti gli infermieri comunque dislocati nel territorio
- che l’80% dei crediti sia acquisito dai colleghi all’interno della propria Organizzazione sanitaria ,
- che il 20% dei crediti sia acquisito dai colleghi all’esterno della propria Organizzazione sanitaria,
 
La richiesta ha, da una parte, l’obiettivo di facilitare l’acquisizione di crediti formativi stante la ben nota carenza infermieristica e la conseguente difficoltà ad uscire dall’azienda per fare formazione permanente, dall’altra di garantire comunque un confronto con realtà esterne alla propria.
 
Preso atto che ECM vuol dire fare formazione a professionisti che sono in esercizio professionale, è necessario, direi quasi ineludibile, che la formazione non sia prevalentemente orientata alla disquisizione di linee teoriche, ma all’applicabilità operativa con una ripercussione costante e continua sulla realtà quotidiana e quindi sull’esercizio professionale.
 
E’ pertanto necessario che vengano utilizzate metodologie attive di apprendimento e posti in essere strumenti di valutazione delle competenze acquisite.
 
Sempre in riferimento alla tematica trattata, la FNC Ipasvi ha anche chiesto:
 
- che nella Commissione nazionale e nelle istituende Commissioni regionali ci sia una significativa presenza infermieristica,
- che sia costituito e formato un gruppo di valutatori infermieri, nella logica della valutazione “fra pari”, a cura della FNC stessa,
- che i Collegi siano l’interfaccia del sistema per la “gestione/certificazione” dei crediti formativi,
- che le Associazioni infermieristiche possano essere “Provider”
- che la FNC Ipasvi sia provider per gli eventi che riguardano lo status giuridico/professionale di tutti professionisti di area infermieristica,
- che la FNC Ipasvi sia provider per gli eventi a connotazione etico/deontologica per tutti professionisti di area infermieristica.
 
L’anno 2002 vedrà la messa a regime del processo ECM.
 
Dovrà essere un impegno di tutti, ognuno con le proprie capacità e potenzialità, far si che questa importante scommessa sia vinta dalla sanità italiana e dai professionisti infermieri.
 
Grazie per l’attenzione
 
Annalisa Silvestro

 

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