Congresso Nazionale Aniarti 1998
INTENSIVITA’ ASSISTENZIALE RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICA
Napoli (NA), 10 Ottobre - October 1998 / 12 Ottobre - October 1998
» Indice degli atti del programma
11 Ottobre - October 1998: 11:30 / 12:00
- Linee
guida per la prevenzione delle infezioni, la gestione dei dispositivi e
delle linee di infusione.
- Revisione
della letteratura dalle linee guida del C.D.C. di Atlanta ad oggi.
-
- Al
fine di elaborare questa relazione, sono stati presi in considerazione
numerosi articoli, tutti relativi a pubblicazioni recenti, edite dal 1995 ad
oggi.
- Il
nostro fine è stato quello di confrontare le LINEE GUIDA elaborate e
proposte dalle maggiori Commissioni Internazionali preposte a funzione di
controllo e prevenzione delle infezioni. Fra esse, quelle prese in esame
sono state:
- -
I CDC - Centers for Disease Control and Prevention - ATLANTA - U.S.A. (1995)
- -
Il BCSH (Comitato Britannico Sorveglianza Ematologica), organo ufficiale del
Royal College of Nursing, Londra - Inghilterra (1997). Queste linee guida si
riferiscono esclusivamente alla gestione dei CVC tunnellizzati.
- -
L’NRC: Nursing Research Committee di Calgary, Alberta - CANADA (Larsen,
1997)
-
- Le
informazioni presentate sono state messe a confronto, tenendo presente che
in alcuni casi si riferivano a tipologie specifiche di pazienti (es.
paziente oncologico e paziente in età pediatrica), pertanto non sempre le
indicazioni raccolte potevano essere comparate.
-
- I
CDC - Centers for Disease Control and Prevention - ATLANTA - U.S.A. 1995
hanno elaborato una specifica classificazione, dividendo le raccomandazioni
da seguire in tre categorie sulla base delle evidenze scientifiche
disponibili, del fondamento teorico, dell’applicabilità e dell’impatto
economico in:
-
- -
CATEGORIA 1A:
- misure
fortemente raccomandate per tutti gli ospedali e sostenute da studi
sperimentali ed epidemiologici ben disegnati .
- -
CATEGORIA 1B:
- misure
fortemente raccomandate per tutti gli ospedali e considerate efficaci da
esperti nel campo e all’Hospital Infection Control Practices Advisiory
Committee (HICPAC), che si basano su un forte razionale teorico e su
evidenze che ne suggeriscono l'uso, anche se possono non essere stati
condotti studi scientifici definitivi.
- -
CATEGORIA 2:
- misure
suggerite per l'adozione in molti ospedali. Tali raccomandazioni sono
sostenute da studi clinici o epidemiologici, da un forte razionale teorico o
da studi definitivi applicabili ad alcuni, ma non tutti gli ospedali.
-
- La
modalità di classificazione delle tre fonti è illustrata nella tabella 1.
-
- Tabella
1. Classificazione delle informazioni riportate nelle tre linee guida
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Essenziale
|
- Essenziale
|
- Cat
2
|
- Raccomandato
|
- Raccomandato
|
- Cat.
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
- Tema
irrisolto
|
-
|
-
|
-
-
- Glossario
di riferimento
- -
Infezione del sito di uscita: eritema, gonfiore, presenza di pus entro 2 cm
di cute attorno al sito di uscita del catetere.
- -
Infezione della tasca: eritema e necrosi della cute al di sopra del
serbatoio del dispositivo totalmente impiantabile o essudato purulento nella
tasca sottocutanea contenente il serbatoio
- -
Infezione del tunnel: eritema, rigonfiamento ed indurimento dei tessuti al
di sopra del catetere e a più di 2 cm dal sito di uscita.
- -
Batteriemia associata a catetere (CR-BSI) : isolamento di uno stesso
microrganismo (stessa specie ed antibiogramma) da una coltura
semiquantitativa o quantitativa di un tratto di catetere e dal sangue
(prelevato preferibilmente da una vena periferica), in un paziente con
sintomi classici associati a batteriemia e nessuna altra fonte apparente di
infezione.
-
-
- Il
confronto delle raccomandazioni
-
- 1.
Istruzione e formazione del personale sanitario:
- -
Avviare un sistema di sorveglianza delle infezioni associate a dispositivi
intravascolari , per monitorare l’andamento dei tassi ed aiutare ad
identificare errori di procedure di controllo delle infezioni nella propria
istituzione, il monitoraggio non prevede l'esecuzione di routine di
emocolture o colture dei dispositivi.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Registrare data ed ora di posizionamento del CVC in una sede sempre ben
visibile
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
-
-
- 2.
Modalità di applicazione del CVC:
- -
In ambiente protetto (sala operatoria o sala per cateterismo cardiaco) e da
personale appositamente formato, guanti, camici, teli ampi, maschere
- Le
linee guida del CDC e NCR non forniscono nessuna indicazione su questi
aspetti.
-
-
-
- 3.
Lavaggio asettico delle mani nella fase di applicazione del CVC:
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Raccomandato
|
- Raccomandato
|
-
-
- 4.
Lavaggio delle mani prima di ogni manovra di manipolazione e medicazione dei
CVC e dei raccordi:
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Essenziale
|
- Raccomandato
|
-
-
- 5.
Tipo di guanti durante la sostituzione della medicazione:
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Tema
irrisolto
|
- Guanti
sterili
|
- Non
specificato
|
-
-
- 6.
Palpazione giornaliera del sito di inserimento del catetere, attraverso la
medicazione integra, per evidenziare eventuale gonfiore.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 7.
Ispezionare visivamente il sito, se il paziente presenta gonfiore in loco,
febbre senza cause evidenti, sintomi di infezione locale o di batteriemia
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 8.
Le medicazioni che non consentono la palpazione la visione dirette, devono
essere sostituite tutti i giorni.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
2
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- Forse
con questa indicazione perde in utilità e in sicurezza la medicazione
occlusiva con garza, visto che richiede una sostituzione più frequente
delle pellicole trasparenti e ciò può aumentare il rischio di
contaminazione.
-
-
- 9.
Sistemi di medicazione dei CVC:
- Le
medicazioni trasparenti più recenti, che permettono la fuoriuscita
dell’umidità attraverso la medicazione, possono essere associate a bassi
tassi di colonizzazione cutanea e di infezioni associate a catetere: (5,7%
con medicazioni trasparenti e 4,6% con medicazioni in garza) (Maki e Ringer,
1987). Il tempo di permanenza in sede di una medicazione trasparente non è
comunque noto.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Tema
irrisolto
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- Le
medicazioni trasparenti sono sconsigliate da CDC e NRC nel caso di:
- -
cute secernente siero
- -
cute con un tasso elevato di umidità, in questo caso è consigliata la
medicazione in garza che deve essere sostituita ogni qual volta si dimostri
necessario (dato che il ristagno di materiale organico può essere un ottimo
terreno di cultura).
-
- Sono
stati reperiti lavori che trattavano la possibilità di utilizzo di
particolari pellicole "traspiranti", ma si sono rivelati "di
parte"; nel senso che la loro elaborazione ere sponsorizzata dalle
stesse ditte produttrici e non elaborati da soggetti indipendenti.
- Presso
il II° Servizio di Anestesia e Rianimazione degli Spedali Civili di
Brescia, è in sperimentazione una nuova tecnica di medicazione definita
"a sandwich". Il catetere viene fissato tra die medicazioni
adesive e questo evita contatti con la cute del paziente
-
-
- 10.
Sede di inserimento del CVC
- Evitare
gli arti inferiori come sede di applicazione del catetere:
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- L'inserimento
del catetere in vena giugulare interna è associato ad un aumento del
rischio di infezione per la prossimità delle secrezioni orofaringee (o di
eventuali secrezioni provenienti da una tracheotomia), mentre l'incannulazione
della vena succlavia può determinare l'insorgenza di un PNX iatrogeno (da
punture della pleura apicale da parte dell'ago introduttore del CVC).
-
-
- 11.
Scelta del materiale di cui è composto il catetere:
- I
cateteri in cloruro di polivinile o in polietilene offrono più possibilità
di aderenza dei microrganismi, a causa della superficie interna irregolare,
a differenza di quelli in Teflon, silicone o poliuretano che sono più
lisci. I cateteri in poliuretano sono associati ad un rischio di flebiti di
circa il 30% più basso, se confrontati con quelli in Teflon.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 12.
Antisepsi cutanea:
- Non
applicare solventi organici, come acetone od etere prima dell’inserimento
dei cateteri per la nutrizione parenterale
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 13.
Scelta del disinfettante:
- Il
tipo di disinfettante indicato per la toilette della cute prima
dell'applicazione del CVC e ad ogni medicazione è la Clorexidina, ma
mancano indicazioni univoche sulla sua concentrazione ed il solvente.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Clorexidina
2% in
- soluzione
acquosa
|
- Clorexidina
(%
- non
specificata)
|
- Clorexidina
al 5%
in alcool al 70%
|
- Cat
1A
|
- Incoraggia
utilizzo
|
- Raccomandato
|
-
- Il
tasso di BSI associate a catetere, con l’utilizzo della clorexidina per la
preparazione della cute nel sito di inserimento è dell’84% più basso
rispetto ad altri tipi di antisettici (Maki et al, 1991); è in
sperimentazione un cerotto medicato con clorexidina gluconato a lento
rilascio per la medicazione del sito di inserzione 4shaphiro et al, 1990).
-
- LA
Clorexidina al 2% in soluzione acquosa non è in distribuzione negli USA
pertanto, pur essendo indicata di Cat 1A, non rientra nei disinfettanti
raccomandati dal CDC che classifica (in un successivo paragrafo delle stesse
Linee Guida) di Cat. 1A povidone - iodio al 10%, alcool al 70% e tintura di
iodio al 2% . I disinfettanti usati in Italia sono riportati nel riquadro 1.
- Il
BCSH prima di procedere all’introduzione del catetere propone inoltre:
- -
tricotomia
- -
detersione della cute con Hibiscrub
- -
lavaggio dei capelli con clorexidina (concentrazione e/o prodotto non
specificato) ai fini di ridurre la presenza di stafilococco sul cuoio
capelluto.
- Non
vi sono indicazioni in merito da parte di CDC ed NCR.
-
- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
- Riquadro
1. I disinfettanti in distribuzione in Italia:
-
- FAVICETT
FORTE® prin. attivo: clorexidina gluconato g.1,5; cetrimide g.15;
eccipienti; acqua depurata q.b. a 100g.
-
- Dal
produttore è consigliato alla seguenti diluizioni:
- -
disinfezione e pulizia di ferite ed ustioni: 2% = 20 ml (una busta) in 1
litro di acqua.
- -
pulizia e antisepsi esterna ginecologica, ostetrica ed urologica: 1% = 20 ml
in 2 litri di acqua
- -
disinfezione della cute integra: 3,3% = 20ml in 606 ml di acqua
-
- NEOXINAL
ALCOLICO® prin. attivo: clorexidina gluconato g.0,5; alcool etilico 95° g
66,29; eccipienti; acqua depurata q.b. a 100 g.
- Utilizzo
puro per le seguenti indicazioni terapeutiche:
- -
per la preparazione del campo operatorio;
- -
per l’antisepsi delle mani;
- -
pulizia e disinfezione della cute anche lesa.
- Disinfettante
che associa le proprietà della clorexidina a quelle dell’alcool
-
- POVIDERM®
prin. attivo: iodopovidone g 10; eccipienti; acqua depurata q.b. a 100 g
- Utilizzo
puro per le seguenti indicazioni terapeutiche:
- -
disinfezione di cute lesa
- -
disinfezione e delimitazione del campo operatorio
- -
disinfezione della cute integra
- (come
da indicazioni del CDC)
- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-
-
- 14.
Utilizzo di pomate antibiotiche sul sito del catetere nel momento
dell’inserimento e durante il cambio della medicazione di routine
- Le
pomate poliantibiotiche non fungicide possono aumentare significativamente
il tasso di colonizzazione da candida. E’ in sperimentazione l’utilizzo
sui siti della mupirocina topica, antistafilococcico non sistemico ( non
ancora approvato).
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Tema
irrisolto
|
- Sconsigliato
|
- Omissione
di
- uso
abituale
|
- L'uso
di pomate per i cateteri venosi per emodialisi viene invece consigliato dal
CDC (cat 1B)
-
-
- 15.
Trattamento del sito di inserzione
- -
Le medicazione con colloidi non sono raccomandate da nessuna delle 3 linee
guida. per il CDC il tema è irrisolto.
- Uno
studio retrospettivo su 34 pazienti sull’uso di essi sui CVC evidenziò
una bassa incidenza di infezioni associate a catetere, malgrado i cateteri
rimanessero in sede in media 16,5 giorni (Babycos et Al, 1990).
-
- -
Utilizzo di cuffie al collageno chelate d’argento:
- dal
1987 è disponibile una cuffia al collageno con ioni d’argento chelati,
attaccabile ai CVC inseriti per via cutanea; essa ha l’obiettivo di
formare una barriera meccanica alla migrazione dei microrganismi nel tratti
di catetere cutaneo; l’argento fornisce una barriera antimicrobica
aggiuntiva. In un primo studio (Maki et al, 1988), i CVC con cuffia, furono
associati ad un rischio tre volte inferiore di colonizzazione del catetere.
In un secondo studio (Flowers et al, 1989)furono osservate una riduzione del
70% nella colonizzazione ed una riduzione del 100% di BSI associate CVC (McArtur
et al, 1975).
-
- 16.
Sostituzione dei set di infusione ad intervalli appropriati:
-
- -
Set di somministrazione endovenosa e rubinetti: ogni 72 ore
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- -
Se infusi sangue, emoderivati o emulsioni lipidiche, sostituzione più
frequente fine infusione o entro le 24 ore
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- N.B.:
attenzione nelle manovre eseguite senza rispetto dell’asepsi, che possono
causare la contaminazione dei rubinetti (presente nel 45, 50% dei casi) (McArtur
et al, 1975; Walrath et al, 1979).
-
-
- 17.
Gestione dei cateteri arteriosi e dispositivi di monitoraggio invasivo:
-
- -
Utilizzare trasduttori monouso
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- -
Non adottare intervalli di sostituzione inferiori a 4 giorni
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- -
Frequenza di sostituzione dei cat. arteriosi periferici in pediatria
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Tema
irrisolto
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- -
Sostituzione delle componenti monouso del sistema di misurazione al massimo
ogni 96 h
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 18.
Procedure per i prelievi da CVC finalizzate alla prevenzione della
contaminazione dei raccordi:
- -
meglio utilizzare il metodo CLOSED-NEEDLE (ad ago protetto), che riduce
significativamente la contaminazione della porta d’accesso per prelievi (Inoue
et al, 1992; Crow et al, 1989).
- -
il metodo PIGGY-BACK (infissione di aghi sui raccordi di lattice delle linee
vascolari) si dimostra ad alto rischio di contaminazione della linea di
infusione.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Suggerito
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- 19.
Sostituzione dei liquidi ad intervalli regolari:
- -
Liquidi endovenosi, incluse le preparazioni per la NPT non contenenti
lipidi:
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Tema
irrisolto
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
- -
Le sacche da nutrizione parenterale (NPT), se confezionate da personale
addestrato ed in ambiente protetto, raramente sono contaminate; sostituire
la sacca contenente lipidi entro 24 ore dall'inizio della somministrazione.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
specificato
|
- Non
specificato
|
-
-
- N.B.:
spesso si verifica la contaminazione dei raccordi a causa di manovre di
manipolazione non asettiche (1,5% con infusioni, 3,6% con NPT) (Maki et al,
1987).
-
- 20.
Profilassi antibiotica
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Vietata
- Cat.1B
|
- Sconsigliata
nei
- pazienti
non
- neutropenici
|
- Non
menzionata
|
-
-
- 21.
Filtri "In Line"
- L’utilizzo
di tali filtri può creare un arresto e/o un rallentamento delle infusioni e
conseguentemente (Butler et al, 1980):
- -
> della manipolazione della linee
- -
> del rischio di contaminazione
- -
< del flusso dei farmaci somministrati
- -
< della disponibilità dei principi attivi in circolo.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Vietata
- Cat.1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionata
|
-
-
- 22.
Utilizzo di soluzioni di lavaggio, anticoagulanti ed altri additivi
endovenosi:
- L'utilizzo
dell’EDTA inibisce la crescita di CoNS (Stafilococchi coagulasi negativi)
sui cateteri e più
- che
l’eparina può diminuire l’incidenza di BSI - CR da CoNS (CDC) (Root et
al, 1988) .
- L'uso
di eparina per mantenere il catetere pervio, anche a basse dosi, come 250,
500 U.I. al giorno, è associata a trombocitemia, a tromboembolia e a
complicanze emorragiche (Passanante et al, 1988; Silver et al, 1983).
- Controverso
l’uso di idrocortisone per ridurre l’incidenza di flebiti
-
- 23.
Indicazioni per i cateteri Hickman e Broviac
- Lavare
di routine i CVC a permanenza (Hickman e Broviac), con un getto di
anticoagulante
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Non
menzionato
|
- eparina
50u/ml
|
- Non
menzionato
|
-
- I
cateteri Groshong possono non richiedere il lavaggio di routine
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Condiviso
|
- Non
menzionato
|
-
- Sistemi
Port - a - cath: eparina 100u/ml prima e dopo ogni accesso o almeno
mensilmente; mantenere una pressione positiva fino alla rimozione
dell’ago.
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Non
menzionato
|
- Suggerito
|
- Non
menzionato
|
-
-
- 24.
CVC per emodialisi:
- -
Usare CVC cuffiati se il periodo stimato di utilizzo è superiore ai 30
giorni,
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Usare il CVC solamente per la dialisi
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
2
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Limitare la manipolazione del CVC, a personale esperto di dialisi,
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Applicare pomate a base di povidone-iodio sul sito di inserimento ad ogni
cambio di medicazione
-
-
- 25.
CVC ombelicali pediatrici:
- -
Assenza di raccomandazioni per la frequenza di sostituzione dei cateteri;
per la rimozione o il cambio dei cateteri venosi ombelicali quando il
paziente sviluppa febbre, senza una fonte ovvia; per l'uso di pomate
antibiotiche.
-
- -
Non usare tintura di iodio a causa dei potenziali effetti sulla tiroide del
neonato
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
-
- 26.
Cura dei sistemi di monitoraggio invasivo al fine di evitarne la
contaminazione:
-
- -
Mantenere sterili tutti i componenti del circuito di monitoraggio della
pressione, compresi i dispositivi per la calibratura del sistema e le
soluzioni per il lavaggio con getto
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Usare un sistema di lavaggio con getto a circuito chiuso
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Quando si accede al sistema di monitoraggio attraverso un diaframma in
gomma, disinfettare il diaframma con un disinfettante appropriato prima di
accedere al sistema,
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Non somministrare soluzioni contenenti destrosio o soluzioni per la
nutrizione parenterale attraverso il circuito per il monitoraggio invasivo,
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Non usare di routine i dispositivi per il monitoraggio invasivo per ottenere
campioni di sangue arterioso
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1B
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
- -
Sterilizzare e disinfettare i trasduttori riutilizzabili in accordo con le
istruzioni del produttore
-
- CDC
|
- BCSH
|
- NCR
|
- Cat
1A
|
- Non
menzionato
|
- Non
menzionato
|
-
-
- 27.
Cause di occlusione/malfunzionamento del CVC non correlabili a CR-BSI:
-
- -
Occlusione da maplosizionamento del tratto esterno del CVC: soprattutto in
caso di incannulazione di giugulare interna;
- -
Rotture del tratto esterno del catetere che determina l’inattivazione di
una linea di infusione: in seguito a manipolazioni frequenti e indelicate o
a tentativi di riparazione
- -
Effetto valvola a palla (BVE): che consiste nell’incapacità di aspirare
liquidi nonostante ci sia libero deflusso dell’infusione. Il meccanismo si
spiega con lo sviluppo fisiologico di un deposito di fibrina lungo il tratto
terminale del catetere, fino a chiudersi all’estremità del CVC come un
manicotto; le soluzioni continuano a defluire creandosi un varco fra la
parete esterna del CVC e la guaina di fibrina, fino al termine della guaina
stessa, per poi disperdersi nel torrente circolatorio.
-
- Le
indicazioni che seguono sono fornite dal The Cancer Center di Boston (TCC)
(Moore et al, 1996):
-
- In
uno studio effettuato su 356 cateteri a doppio lume tipo Groshong in 324
pazienti adulti affetti da cancro (Melville et al, 1997), si è notato che:
- -
l’effetto BVE si è verificato nel 33,4% dei pazienti come complicanza
primaria, (85 casi su 119),
- -
la CR-VT (trombosi venosa correlata e CVC), era più comune come complicanza
secondaria (46 su 66 casi), il 26% di tutte le complicanze successive. Si può
dedurre che il meccanismo di BVE può essere considerato come segno
premonitore di occlusione.
-
- Casi
particolari: il paziente oncologico e il Port - a - Cath (VAP):
- -
Utilizzare di routine la crema a triplo antibiotico nella sede di
introduzione dell’ago prima dell’applicazione della medicazione;
- -
Evitare l’utilizzo del VAP in presenza di edema o ematoma in sede di
inserimento recente;
- -
Non accedere al VAP in presenza di infezione sospetta o confermata, per il
rischio batteriemia
- -
Limitare il numero delle persone che si prendono cura del catetere;
assicurare una consistente preparazione nelle tecniche e nelle abilità.
- -
Rinforzare le istruzioni del paziente e dei parenti (per la cura a
domicilio) in merito alla buona igiene, il mantenimento e la cura della
medicazione in sede di somministrazione.
- -
In caso di occlusione utilizzare 5000 u. di urokinasi in un volume pari al
sistema (in paziente ospedalizzato).
-
- Casi
particolari: il paziente con CVC - VAP a domicilio:
- In
uno studio effettuato dal Department of Paediatric Gastroenterology di
Londra (Tolar et al, 1996)
- -
si è potuta dimostrare la significativa differenza nella > sopravvivenza
dei VAP nei pazienti domiciliari rispetto a quelli ospedalizzati;
- -
pur non esistendo grande differenza nel tipo di agenti patogeni
responsabili, l’incidenza delle CR-BSI è stata < del 50% a domicilio.
-
- AUTORI:
C.S.Marchetti Piero; I.P. Ardesi Sonia, Gandioli Antonella, Rubaza Michela,
Zecchina Stefania Anest-Rian. II^ Ospedale di Brescia; I.P. Bettini Katia ,
Fontana Antonella, Fontana Luciana Anest-Rian. APSS Trento; Zini Alessandra
All. DUSI Trento
-
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