Congresso Nazionale Aniarti 1998
INTENSIVITA’ ASSISTENZIALE RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICA
Napoli (NA), 10 Ottobre - October 1998 / 12 Ottobre - October 1998
» Indice degli atti del programma
L.
Rasero
11 Ottobre - October 1998: 12:00 / 12:30
- CATETERI INTRAVASCOLARI: I CATETERI IMPREGNATI
-
- L.
Rasero (relatrice), I.P. M. Degl’Innocenti , AFD G. Tellarini
-
- Servizio
Trapianti di midollo osseo U.O. Ematologia ,Azienda Ospedaliera Careggi
Firenze
-
- I
cateteri venosi centrali (CVC) sono un’importante presidio di sempre più
ampio impiego nella medicina moderna. I cateteri intravascolari sono
necessari per il monitoraggio emodinamico continuo, per la somministrazione
intravenosa di liquidi e farmaci e per gli interventi di supporto
d’organo, come ad esempio l’emodialisi. Il loro uso comporta, tuttavia,
un elevato rischio di infezioni per prevenire le quali la ricerca si è
indirizzata verso lo sviluppo di nuovi cateteri, modificati in maniera tale
da ridurne l’incidenza.
- I cateteri impregnati sono cateteri ai quali
è stata aggiunta una sostanza antibiotica o antisettica alla superficie o
all’interno del materiale plastico, in modo da permetterne un rilascio
graduale e prolungato nel tempo. Esistono vari tipi di cateteri impregnati :
- 1)
Cateteri rivestiti con sostanze antibiotiche (es. Minociclina + Rifampicina,
Teicoplanina, Cefazolina, Dicloxacillina ecc.)
- 2)
Cateteri con aggiunta nel polimero durante il processo di fabbricazione di
sostanze antisettiche e disinfettanti (es. Argento Sulfadiazina +
Clorexidina)
- 3)
Cateteri con aggiunta di manichette in dacron impregnate di disinfettanti o
manichette biodegradabili in collagene con componenti in argento.
- Tutti
i vari sistemi di copertura della superficie esterna sono stati sviluppati in
base all’ipotesi che la causa più importante delle infezioni causate da
catetere sia la migrazione dei batteri sulla superficie extraluminale del
catetere stesso.
- Per
valutare la reale efficacia di tali presidi sono stati analizzati 16
articoli originali, 2 editoriali e una revisione della letteratura.
- I
vari articoli sono stati suddivisi in base al tipo di catetere utilizzato nello studio (Cateteri medicati con
clorexidina +argento sulfadiazina,Minociclina+Rifampicina, Teicoplanina
ecc.)
- I
Cateteri rivestiti con antibiotico sono stati esaminati nel corso di studi
sperimentali su animali (Sheretz 1989, 1).Radd nel 1996 (2) ha dimostrato,
in uno studio sperimentale su conigli, che i CVC medicati con Minociclina e
Rifampicina presentano un ampio spettro di attività antibatterica, e sono
efficaci anche contro la
Candida Albicans. Infettando il punto di inserzione del CVC nei conigli con Stafilococco Aureo si è notato che il 18% dei
cateteri trattati con Argento sulfadiazina e clorexidina risultava
pesantemente inquinato contro nessuno dei cateteri medicati con Minociclina
e Rifampicina. In tre ulteriori studi (3-4-5) randomizzati multicentrici
dello stesso autore condotti, su 666
pazienti ospedalizzati, è stata dimostrata l’efficacia dei cateteri medicati con Minociclina e Rifampicina nella prevenzione della colonizzazione batterica e batteriemia CVC correlata. Bach nel 1996 (6) ha effettuato uno studio su 20 pazienti
utilizzando cateteri impregnati di teicoplanina; i risultati dimostravano che la ritenzione di Teicoplanina
sul CVC rivestito con idromero era di breve durata , il che ne limitava l’efficacia antibatterica.
- Finora
non disponiamo di osservazioni a lungo termine riguardanti i cateteri
rivestiti di antibiotici, per cui non è ancora possibile valutare i
potenziali effetti collaterali, quali la selezione di patogeni o
l’induzione di resistenza.
- Numerosi
sono gli studi che si interessano dei cateteri nei quali sono state
incorporate sostanze antisettiche nella matrice polimerica; queste sostanze
(Argento Sulfadiazina e Clorexidina) vengono rilasciate nella prima
settimana al 40%, persistendo comunque il rilascio per 21 giorni. Molti
autori dimostrano l’efficacia di questo tipo di catetere per quanto
riguarda la diminuzione delle infezioni catetere correlate, e/o le
batteriemie, la tollerabilità e la diminuzione dei costi (7-11); peraltro,
queste osservazioni non sono confermate da altri studi (12-14).
- Fra
i principali fattori che
possono influenzare l’efficacia di questi dispositivi ritroviamo la mancata osservanza delle misure di controllo per la riduzione delle infezioni dal momento dell’inserzione del catetere nel paziente fino alla sua
rimozione; inoltre possono ridurre l’efficacia le infezioni intraluminali
causate per esempio dalla somministrazioni di liquidi infetti.
- Il
CDC (Center for Disease Control) nelle linee guida per la prevenzione delle
infezioni associate a dispositivi intravascolari (1995) conclude che “I
Cateteri Venosi Centrali impregnati di antibiotico o antisettico
diminuiscono l’aderenza batterica e la formazione del biofilm sui
cateteri” (15-17), e
consiglia “L’utilizzo negli
adulti di CVC con cuffia impregnata d’argento o antibiotici/ antisettici
soltanto qualora, dopo essersi
attenuti a tutte le misure di controllo per la riduzione delle infezioni
(precauzioni di barriera massimali), persista comunque un’incidenza
inaccettabile di infezione” (Pearson 1996). Il CDC, nelle proprie linee
guida, conclude comunque
ricordando che “ sono necessari ulteriori studi clinici controllati per
valutare pienamente la efficacia
dei CVC impregnati, per definire le situazioni appropriate per il loro uso,
e per valutare il rischio di tossicità e la comparsa di patogeni resistenti
nel torrente circolatorio”.
-
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