Elio Drigo
Presidente ANIARTI
Un
collega mi faceva notare che fino a questo momento, a livello nazionale non è
mai stata celebrata formalmente la felicità che gli infermieri hanno potuto
liberare nel momento in cui è stata approvata la legge 42.
Propongo
un applauso a questa legge ed a quanti hanno profuso le loro energie per
ottenerla.
Non
vorrei rompere l’atmosfera fantastica che c’è. Ci lasciamo da qui con un
compito gravoso, importante, forse anche inevitabile, ma non guardiamo il
bicchiere mezzo vuoto! guardiamo quello mezzo pieno, direi un compito
soprattutto entusiasmante.
Essere
professionisti a tutti gli effetti oggi è importante, dobbiamo esserlo nel
quotidiano, nel fare tutto quello che siamo chiamati a fare a servizio dei
nostri cittadini, nell’organizzazione, nella partecipazione politica
ed abbiamo visto che cosa questo significa oggi in termini concreti e quali
possono essere gli effetti per la professione infermieristica e per il nostro
paese.
Ci
lasciamo dunque con questo messaggio di fondo, il resto dei messaggi credo
ciascuno li abbia percepiti nei contenuti che in questi tre giorni abbiamo
insieme affrontato.
Il
messaggio adesso credo debba essere assolutamente quello di partecipare,
partecipare all’interno delle associazioni. Abbiamo il problema accreditamento
qui alle porte, immediato da affrontare. Partecipazione a livello dei collegi
professionali, per esserci, per donare il proprio lavoro, per far crescere la
nostra professione nell’insieme oltre che singolarmente ed esserci anche a
livello sociale e politico nei termini che abbiamo chiarito; solo in questo
modo riusciremo ad influire sulle decisioni che riguardano, badiamo bene, il
nostro paese e non il nostro singolo interesse. Stiamo qui lavorando insieme
per portare avanti la nostra società civile perché di questo si tratta.
Nella
nostra assemblea credo ci sia stata una grande immagine del paese che sta
cambiando in maniera tumultuosa. Probabilmente tre giorni fa nella nostra
mente non avevamo tutte le cose sulle quali in questi giorni abbiamo
riflettuto; non avevamo visto le dimensioni che poteva assumere il problema e
dove questo problema poteva accompagnarci.
Credo
che sia importante considerare questo come un momento di cambiamento
grandissimo, importantissimo, molto esteso, molto complesso.
Ripeto,
la parola che ci deve tenere insieme è: partecipazione.
A
conclusione del congresso, ricordo che il prossimo anno ci vedremo a Genova
dal 15 al 17 novembre, per parlare di organizzazione dipartimentale, altro
punto nodale del nostro essere infermieri; organizzazione dipartimentale in
area critica con funzioni, responsabilità infermieristica nell’assistenza,
nella formazione e nella gestione.
Prima
di chiudere vorrei ringraziare tutti quanti hanno consentito la realizzazione
di questa iniziativa. Come sapete, è un’iniziativa che è nata più di un
anno fa, come ogni congresso dell’Aniarti.
Vorrei
ringraziare dunque in primo luogo i componenti della segreteria scientifica,
Annalisa Silvestro in modo particolare per la logica ed i contenuti che riesce
a legare nel programma; e Paola di Giulio, che ieri ha curato tutta la
giornata. I relatori, soprattutto quelli che nel giro di una notte forse,
hanno dovuto ribaltare i contenuti della loro relazione per impostarla con
migliore integrazione sulla base dell’evoluzione delle idee sviluppatasi
durante il congresso; ed anche i relatori che hanno presentato interventi
frutto di lavoro di gruppo: e qui, lo ricordiamo, hanno lavorato circa una
cinquantina di infermieri per analizzare una grande mole di bibliografia
internazionale ed ottenere quello che è stato il risultato delle relazioni di
ieri.
Ringrazio
i responsabili della segreteria organizzativa del congresso che, come sapete,
è composta tutta esclusivamente da infermieri: in particolare Gianfranco
Cecinati, Paola D’Amore, che cura l’ufficio soci ANIARTI di Firenze, Elena
Ciriello, Nunzia Pinzari e tutti i colleghi della segreteria, Marcello Gasti,
che ha seguito l’Aniartipoint come
responsabile e i colleghi delegati Aniarti del Friuli Venezia Giulia e
dell’Emilia Romagna, che hanno sempre curato l’Aniartipoint;
Mezzetti, Zerbinati, Sebastiani e Cullurà che hanno presentato il Centro di documentazione infermieristica – Aniarti, il collega
Montecchi per il servizio d’ordine, il responsabile della distribuzione dei
kit Marconi, Fabrizio Moggia che si è preso cura del regolare funzionamento
dell’organizzazione in sala e tutte le altre colleghe che avete avuto
l’occasione di vedere costantemente presenti qui, attente come, io direi,
solo un’infermiera sa fare.
Sicuramente
dimentico qualcuno, ma sono anche sicuro che sarò scusato, considerata la
grande quantità di colleghi amici, che hanno lavorato in questi giorni per
tutti noi.
Ringrazio
tutti i partecipanti, le aziende che ci hanno sostenuto ed anche i nostri
colleghi a casa, che hanno consentito a noi di essere presenti, continuando
anche parte del nostro lavoro.
L’appuntamento
è al prossimo anno, ricordando che nei prossimi mesi il lavoro è molto.