Unità Operativa
di Pronto Soccorso
*2
Medico Responsabile U.O. Pronto Soccorso
*1
Infermieri Professionali operanti in Pronto Soccorso ed Istruttori corsi BLS
e BTLS A.H.A.
Definizione
di “asma” nel corso degli anni
La
definizione di asma bronchiale ha seguito l’evoluzione delle conoscenze
eziopatogenetiche.
Nel
1959 il Ciba Guest Symposium definiva l’asma bronchiale come una
condizione caratterizzata da una diffusa ostruzione delle vie aeree che può
variare nel breve spazio di tempo sia spontaneamente che in seguito a
trattamento.
Nel
1962 l’American Thoracic Society aggiungeva come aspetto caratterizzante
della malattia la presenza di ipereattività bronchiale, cioè un’abnorme
risposta delle vie aeree a stimoli che nel soggetto sano non causano alcuna
alterazione.
La
più recente definizione, risale al 1993, definisce l’asma bronchiale come
una “malattia infiammatoria cronica delle vie aeree nella quale giocano un
ruolo numerose cellule, in particolare i mastociti, gli eosinifili ed i
linfociti T” e prosegue puntualizzando le conseguenze fisiopatologiche e
cliniche.
Un
po’ di statistica riferimento anno 1998
Nel
1998 (vedi grafico n°1) sono stati valutati complessivamente dall’Unità
Operativa di Pronto Soccorso n°46620 persone (vedi serie n°1), di cui n° 307
pazienti (vedi serie n°2) con broncospasmo e trattati farmacologicamente
per Asma. I pazienti ricoverati e dimessi dalle Unità operative di degenza con
diagnosi di Asma sono stati n° 45 (vedi grafico n° 2).
Algoritmo: ASMA
All’Infermiere
Triagista spetta la valutazione iniziale del potenziale
paziente: · Esame
obbiettivo (sulla porta) · Rilevazione F.C. F.R. P.A. · Cianosi Codice
GIALLO Codice VERDE
Scheda
informativa redatta dal personale di Pronto Soccorso
Che cos’è l’asma
L’asma bronchiale è
una malattia cronica dell’apparato respiratorio, caratterizzata da una
alterata risposta delle vie aeree a numerosi stimoli. Può essere di origine allergica e, in tal caso, colpisce soggetti
ipersensibili all’inalazione di sostanze molto diffuse (pollini, polvere
di casa, forfora e peli di animali) o, più raramente, dall’ingestione di
certi alimenti (latte e derivati, frutti di mare, uova, frutta, ecc.). Nell’adulto l’attacco asmatico è provocato più spesso da
infezioni virali, inalazioni di aria fredda, sforzo fisico, stress emotivi,
assunzione di certi farmaci come aspirina e altri
analgesici-antiinfiammatori.
Quali sono i
rischi
L’asma è una malattia seria i cui sintomi,
se opportunamente prevenuti e trattati, non impediscono, nella maggior parte
dei casi, di condurre una vita normale. E’ però importante non sottovalutare anche lievi sintomi iniziali
(da segnalare prontamente al Medico Curante) in quanto vi è il rischio di
instaurare una maggiore sensibilità delle vie aeree agli stimoli che
provocano restringimento dei bronchi e aumento quindi della frequenza degli
episodi critici.
Cosa si deve
fare
E’ importante associare alla terapia
antinfiammatoria alcuni provvedimenti di carattere generale:
· Mantenere
pulita la casa allontanando la polvere rinunciando a tendaggi, moquette,
cuscini di piumino, tappeti e
ogni altro accessorio che trattenga facilmente polvere.
· Non
tenere animali domestici.
· Non
fumare né respirare fumo altrui, tenendo adeguatamente aerati gli ambienti
anche nel periodo invernale (compatibilmente con la temperatura esterna).
· Non
inalare vapori irritanti.
· Evitare
forti stress fisici ed emotivi.
· Chiedere
sempre al proprio medico curante un consiglio in merito alla vaccinazione
antinfluenzale (da effettuarsi verso fine ottobre-novembre di ogni anno).
· In
caso di necessità di farmaci contro il dolore e antinfiammatori segnalare
al farmacista che si soffre di asma tenendo presente che alcuni di questi
farmaci (come ad esempio l’aspirina ) sono da evitare; si darà la
preferenza a prodotti a base di paracetamolo.
Quando
rivolgersi al Medico Curante
· Se si
deve ricorrere a dosi più elevate di farmaci broncodilatatori per
controllare gli attacchi di asma. La
riduzione di efficacia della terapia è il primo segno di esacerbazione
della malattia.
· Quando
gli attacchi diventano più frequenti o i risvegli notturni con accessi di
tosse e affanno non consentono un adeguato riposo.
· Se
aumenta la difficoltà di espulsione del muco prodotto in eccesso.
· Se si
nota una diminuita resistenza agli sforzi fisici con sempre più frequente
comparsa di affanno.
Bibliografia
Patologie respiratorie e inquinamento
dell’aria – Ed. Fernando Folini
Terapia delle infezioni delle vie
aeree – John G.Bartlett. – Centro Scientifico Internazionale
Fisiologia e Fisiopatologia del Tratto
Respiratorio Integrato – Edizioni Scientifiche Valeas