Congresso Nazionale Aniarti 1999
ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE IN AREA CRITICA.
Bologna (BO), 10 Novembre - November 1999 / 12 Novembre - November 1999
» Indice degli atti del programma
Prof. G. Martinelli - Presidente SIAARTI
10 Novembre - November 1999: 09:15 / 09:30
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- Grazie
presidente e buongiorno ai signori congressisti.
- E’
veramente un onore ed un piacere per me portare il saluto della Società
scientifica degli anestesisti e degli intensivologi Italiani, la SIAARTI,
che ha molta assonanza con l’ANIARTI. Porto molto volentieri il saluto
della nostra società ai lavori del vostro 18° Congresso, ai lavori della
vostra società, che oggi diventa maggiorenne.
- In
questi 18 anni avete assunto quella qualificazione a cui accennava prima
il presidente Drigo. Avete fatto dei passi, grossi, la cui profilazione
sul lavoro concreto, si fa sentire.
- Sono
solito dire che al centro dell’Azienda, che voglio ancora chiamare
ospedale, la centralità è rappresentata dal paziente e subito dopo il
paziente viene il personale infermieristico e quindi arriva la classe
medica.
- E’
una triade questa che realizza quello che è il supporto importante
dell’ospedale.
- Considero
l’ospedale e viene considerato dalle istituzioni il luogo di ricovero e
cura per il malato vero, tra cui annoverare il malato acuto e grave, il
malato critico.
- E
nell’ospedale insieme, il personale infermieristico e medico cerca di
affrontare, alleviare, curare e risolvere i problemi tipici e
caratteristici della gravità.
- Ho
sentito il presidente che, nel suo breve discorso introduttivo, parlava un
linguaggio comune. Credo che gli infermieri di area critica abbiano già
raggiunto questo linguaggio univoco e comune. Credo che sia altrettanto
importante che il tema fondamentale che oggi trattate, quello
dell’accreditamento e della certificazione in area critica, sia di
enorme valenza ed importanza.
- Io
cercherò di seguire i lavori anche perché lo stesso indirizzo della
Società scientifica di cui mi onoro di essere presidente, è quello di
realizzare questa nuova fase dell’accreditamento, della certificazione,
attraverso processi e professionalità che sono un po’ la luce del sole.
- Mi
fa anche piacere che questo tema sia stato scelto e svolto qui in Bologna.
- Questa
Regione si è interessata già del processo di accreditamento nei
confronti delle case di cura accreditate, di determinate strutture e, lo
dico con una punta di orgoglio, nei confronti della Rianimazione del
Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, che attraverso questo
processo, non ha ancora avuto l’accreditamento, perché deve ancora
ottemperare a delle procedure, che non sono ancora congrue.
- Questa
è la strada maestra, questa è la strada a cui ci si richiama come
medici, come infermieri, come universo nell’ospedale, verso questa
formula nuova alla quale bisogna credere, perché bisogna razionalizzare
le risorse, che non sono infinite, come diceva Drigo prima, e quindi siamo
chiamati a dare un contributo importante a questa Riforma-ter.
- Amici,
se mi consentite, le varie riforme magari non sono andate in porto, non
dico che siano fallite, ma non sono andate in porto perché non c’è
stato il coinvolgimento diretto di chi lavora in ospedale. Credo che, con
tutte le critiche possibili che si possono rivolgere nei confronti della Riforma-ter,
quanto meno vi è il tentativo del coinvolgimento del personale
infermieristico e medico nella gestione vera dell’ospedale attraverso
queste formulazioni: l’accreditamento, la certificazione e soprattutto,
il terzo punto che ha toccato il presidente Drigo, attraverso quello che
si chiama l’aggiornamento.
- Voi
qui state facendo aggiornamento, nella vostra assise scientifica annuale,
nei vostri incontri locali, continuate a fare aggiornamento anche sul
luogo del lavoro. Ora, bisogna certificare questo aggiornamento.
- Noi
ci stiamo attrezzando come anestesisti-rianimatori e come operatori di
area critica, per dare valenza e valore a quello che si fa e che voi
farete in questi giorni.
- Io
veramente sono contento di essere qui con voi, di vedere il fervore delle
iniziative a livello scientifico, a livello operativo, a livello di
impegno sociale, che la categoria degli infermieri di area critica sta
dimostrando e dimostra con la vostra presenza qui numerosa.
- Quest’aula
conta quasi duemila posti e io vi ho contato: siete oltre 1500 e quindi mi
complimento con voi lasciando un’ultimissima considerazione.
- Il
presidente Drigo ha parlato di una prospettive e di orizzonti futuri.
Questi sono in mano a noi: sono in mano a voi e a noi medici.
- Quanto
meno nella formulazione dell’area critica.
- Ricordate
che sono convinto come voi che l’ospedale è un luogo dove debbono
essere accolti e curati i malati veri.
- Quindi
il personale di area critica, infermieristico e medico, rappresenta uno
dei pilastri fondamentali dell’ospedale del 2000.
- E
allora, se si deve parlare un discorso unico, se la prospettiva e gli
orizzonti sono finalizzati alla centralità del malato critico, queste
società, la vostra Associazione ANIARTI, la nostra Associazione SIAARTI,
tutte le società scientifiche che hanno come oggetto e soggetto il malato
critico, non possono nel prosieguo incontrarsi, vedersi, far si che
l’obiettivo finale, il malato critico, possa determinare l’arrivo di
questi binari che fino adesso sono andati in parallelismo, ma possano in
futuro convergere verso la fine di questa situazione allo scopo di darci
una mano? Qui da soli non si può continuare a fare il discorso separati,
il medico, l’infermiere e quant’altro.
- Ci
si deve spogliare di questa filosofia di classe e di casta per cominciare
a fare il discorso insieme. Ecco l’augurio, oltre alla riuscita della
vostra assise scientifica da un punto di vista di qualità, l’auspicio
che lascio a voi, che lascio al Consiglio Direttivo dell’ANIARTI, è
quello di trovare in futuro dei momenti di concertazione, di vederci e di
stare insieme, non tanto per contare di più, ma perché medici ed
infermieri siano uniti in quello che è l’obiettivo finale: il paziente
critico.
- Auguro
a tutti quanti voi singolarmente tanta buona fortuna.
- Auguro
a questo Congresso i maggiori risultati scientifici possibili ed auspico a
tutti noi, di incamminarci nel prossimo millennio insieme.
- Grazie.
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