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Congresso Nazionale Aniarti 1999

ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE IN AREA CRITICA.

Bologna (BO), 10 Novembre - November 1999 / 12 Novembre - November 1999

» Indice degli atti del programma

Roberto Grilli

Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, Roma

10 Novembre - November 1999: 09:30 / 09:45

Il Piano Sanitario 1998-2000 ed la riforma ter segnano l’avvio di una fase in cui le decisioni che caratterizzano e qualificano l’assistenza ai pazienti ed i loro risultati vengono poste al centro dell’attenzione del SSN e dei suoi diversi livelli di governo (centrale, regionale, aziendale). L’efficacia clinica degli interventi sanitari e l’appropriatezza del loro uso in specifiche categorie di pazienti sono esplicitamente assunti come criteri operativi attraverso i quali il SSN rende esplicite le garanzie offerte e misurabile la qualità delle proprie prestazioni.
Questa rinnovata attenzione per l’efficacia e l’appropriatezza di ciò che viene fatto nella assistenza ai pazienti appare giustificata da diversi elementi che caratterizzano non solo il nostro SSN, ma in generale i sistemi sanitari di tutti i paesi.
La variabilità delle prestazioni diagnostico-terapeutiche offerte a pazienti con simili bisogni assistenziali, il limitato utilizzo nella pratica di interventi di efficacia clinica documentata e, simmetricamente, l’ancora troppo esteso impiego di interventi di documentata inefficacia, sottolineano l’esigenza di strumenti che consentano una maggiore capacità sia di monitoraggio (conoscenza) delle modalità di assistenza erogate, sia di un loro indirizzo verso l’uso di interventi effettivamente in grado di ottenere i benefici desiderati per la salute dei pazienti.
Sia il Piano sanitario Nazionale 1998-2000 che il decreto legislativo di riforma ter del SSN, hanno definito una politica sanitaria ed identificato gli strumenti operativi per intervenire ai diversi livelli decisionali del SSN, attraverso la definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), l’accreditamento istituzionale dei servizi e dei professionisti, il programma nazionale per le linee-guida cliniche ed organizzative (PNLG).  
LEA, PNLG ed accreditamento rappresentano, tre articolazioni distinte, ma tra loro organicamente connesse, di un programma del SSN per l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi sanitari.    
Livelli essenziali di assistenza, linee-guida ed accreditamento  .
La definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) è l’espressione operativa delle garanzie che il SSN si impegna a mantenere nel quadro di un progressivo trasferimento alle Regioni delle responsabilità relative alla allocazione delle risorse per l’assistenza sanitaria. Sono i servizi e le prestazioni che i servizi regionali dovranno essere in grado di garantire, essenziali in quanto coerenti con i principi e criteri di funzionamento che ispirano il SSN e che sono: 
a) il rispetto della dignità della persona; 
b) il bisogno di salute; 
c) l’equità nell’accesso ai servizi; 
d) l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni e  
e) l’economicità nell’uso delle risorse. 
 La definizione operativa dei LEA implica innanzitutto la necessità di identificare interventi e prestazioni di documentata inefficacia ed inappropriatezza. In quanto inadeguati, sulla base delle informazioni scientifiche disponibili, a rispondere a specifiche necessità assistenziali, tali interventi non possono essere qualificati come parte dei livelli essenziali garantiti da risorse pubbliche.  
I LEA operano quindi al livello “macro”, attraverso  
1) la demarcazione dell’ambito di intervento del SSN;  
2) entro questo ambito selezionando “in negativo”, cioè l’identificando l’area del “non efficace”  e del “non efficiente”, in questo modo delimitando il quadro delle modalità di assistenza possibili per la prevenzione, diagnosi, trattamento di determinate condizioni. Il principio della appropriatezza (cioè dell’efficacia della risposta assistenziale e del suo uso in pazienti che ne possano effettivamente beneficiare) e quello della economicità (vale a dire della scelta dell’opzione più economicamente efficiente tra diverse possibili strategie assistenziali) rappresentano un esplicito legame tra LEA e linee-guida.  
Queste ultime sono infatti, secondo la definizione più comunemente accettata , da intendersi come raccomandazioni di comportamento finalizzate ad indirizzare all’uso appropriato di interventi e procedure sanitarie in definite circostanze cliniche. In questo senso, se i LEA rappresentano la dimensione macro, le linee-guida costituiscono il mezzo attraverso il quale il SSN promuove l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi sanitari a livello “micro”, cioè al livello delle decisioni cliniche. 
E’ importante mantenere distinti, operativamente e concettualmente, LEA e linee-guida, come strumenti che sono tra loro coerenti, ma che rispondono a compiti diversi. Infatti, i LEA escludono quelle attività (procedure, interventi, servizi) non riconosciute come rispondenti ai valori ed ai principi di riferimento sopra enunciati, in questo modo identificando la tipologia dei bisogni a cui il SSN riconosce come essenziale garantire la risposta assistenziale appropriata (in termini di tipo di intervento e di suo ambito di erogazione) e quindi delimitando “i confini” dell’attività del SSN,  
Le linee-guida indicano invece come le risorse debbano essere utilizzate entro i “confini” definiti dai LEA, e quindi rappresentano una ulteriore specificazione della risposta assistenziale appropriata e delle sue modalità pratiche di erogazione.  
L’accreditamento istituzionale rappresenta un altro strumento fondamentale nella politica di razionalizzazione del SSN, operante a livello “meso”, vale dire al livello rappresentato dalla articolazione dei rapporti tra le diverse istituzioni del SSN e tra queste ultime ed i professionisti che vi operano. 
Il nesso tra accreditamento ed efficacia ed appropriatezza è reso evidente dal fatto che la legge di riforma esplicitamente rimanda da una parte alla necessità di definire percorsi di formazione professionale basati sulla documentata esposizione degli operatori alle conoscenze acquisite dalla ricerca medica (formazione continua), dall’altra ad una altrettanto documentata applicazione pratica di tali conoscenze, identificando tra i criteri dell’accreditamento istituzionale non solo la partecipazione degli operatori ad attività di valutazione della qualità dell’assistenza, ma anche l’efficacia e l’appropriatezza dei processi assistenziali adottati. Infatti, secondo quanto definito dalla riforma ter, l’accreditamento avviene per “funzioni” e si basa, oltre che su requisiti ex ante, anche su caratteristiche “ex post” dei servizi, legati al volume di attività realizzata ed ai risultati finali ottenuti. 
Da questo punto di vista, se le linee-guida sono lo strumento che promuove l’efficacia e l’appropriatezza delle prestazioni a livello di singoli professionisti o di singoli team di operatori, l’accreditamento è lo strumento che garantisce che la promozione della efficacia e della appropriatezza sia recepita anche al livello dell’insieme del servizio entro il quale essi operano.  
  
In altri termini, attraverso le linee-guida ed i criteri dell’accreditamento, il SSN si dota di strumenti funzionali alla promozione dell’uso di interventi efficaci ed appropriati avendo come riferimento rispettivamente l’agente individuale del paziente (il medico) e l’agente collettivo (l’azienda usl).
  
In conclusione, LEA, linee-guida clinico-organizzative e criteri di accreditamento, sono idealmente rappresentabili come dimensioni diverse di un medesimo processo di razionalizzazione e miglioramento qualitativo dell’assistenza. Nella dimensione dei LEA vengono delimitati i confini delle attività del SSN; nella seconda vengono specificate le modalità di impiego delle risorse per le attività riconosciute come essenziali (linee-guida); nella terza vengono definiti, sulla base di quanto emerso dalle precedenti, i criteri di esito e processo che caratterizzano la qualità dei servizi. 
  
Che fare? 
  
Se quello sopra indicato rappresenta il quadro concettuale di riferimento del programma del SSN per l’efficacia e l’appropriatezza, ciò che resta da definire sono i percorsi operativi attraverso i quali realizzarlo. 
Certamente non pochi sono gli aspetti problematici da affrontare. 
Per quanto riguarda le definizione dei LEA, se la promozione della efficacia e della appropriatezza degli interventi rappresenta oggi un obiettivo primario del SSN, certamente questi due elementi sono solo alcuni dei criteri operativi e dei principi ispiratori di un servizio sanitario nazionale quale il nostro ed utilizzabili quindi nella identificazione di cosa debba essere considerato “essenziale”.  
Il principio del rispetto della dignità della persona umana, il concetto di equità che rimanda alla necessità di rimediare alle eventuali diseguaglianze presenti nella popolazione, il carattere esplicitamente solidaristico del nostro SSN, determinano l’impossibilità di disegnare la struttura del processo di selezione dei LEA attraverso i soli principi di efficacia ed appropriatezza, nel momento in cui questi ultimi vengono a confliggere con i valori etico-sociali di riferimento.  
In questo senso, una volta esplicitamente rifiutato un approccio utilitaristico, che implica l’ottimizzazione del processo di allocazione delle risorse perseguendo il massimo beneficio possibile a livello di popolazione, trascurando gli effetti delle scelte allocative sul singolo individuo, occorre definire un percorso in cui efficacia ed appropriatezza siano adeguatamente integrati con gli altri valori di riferimento del SSN.
Per quanto riguarda accreditamento e linee-guida, il contesto della politica del SSN per la promozione della efficacia e dell’appropriatezza prefigura un sistema entro il quale la conduzione sistematica di attività di monitoraggio della pratica clinica possa essere organicamente parte dell’attività dei servizi, rendendo in questo modo disponibili informazioni sulla effettiva qualità – in termini di processi assistenziali ed esiti – delle prestazioni erogate.  
Un simile modello necessita, tra l’altro, l’identificazione di responsabilità, la creazione di competenze, la messa a disposizione di tecniche e strumenti funzionali al perseguimento di quel governo clinico che rappresenta appunto la capacità dei singoli servizi di acquisire informazioni sulla pratica clinica e di indirizzarla coerentemente.

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