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Congresso Nazionale Aniarti 2000

Funzioni e rsponsabilita' infermieristiche

Genova (GE), 15 Novembre - November 2000 / 17 Novembre - November 2000

» Indice degli atti del programma

Efficacia, efficienza ed ottimizzazione nella messa in comune delle risorse materiali e tecnologiche nell’ambito del dipartimento Mario Castagna Alba Biglieri Franco Traverso

15 Novembre - November 2000: 14:15 / 14:45

Efficacia, efficienza ed ottimizzazione nella messa 
in comune delle risorse materiali e tecnologiche nell’ambito del dipartimento; 
    
I.P. A.F.D Franco Traverso 
Capo sala U.O.Rianimazione e Terapia Intensiva 
D.D.S.I. Alba Biglieri 
U.O. Personale Sanitario Assistenziale 
E.O. Ospedali Galliera -Genova 
    
L’attività dipartimentale dovrebbe perseguire un utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali , del personale e delle apparecchiature studiando l’ applicazione e la verifica di sistemi ( linee guida , protocolli , ecc ) per conferire omogeneità alle procedure organizzative, assistenziali e di utilizzo di presidi e risorse tecnologiche. 
Occorre riconoscere che si è ancora lontani dalla logica e da una effettiva realizzazione strutturale di tipo dipartimentale , tuttavia è possibile immaginare quali possano essere i vantaggi derivanti dal modello, cosi’ come le difficoltà che rallentano tale processo di cambiamento. 
Nel DEA la componente strumentale e tecnologica rappresenta un elemento caratterizzante e ad alta rilevanza economica, siamo quindi dell’opinione che l’interesse per questo aspetto unito alla prospettiva della realizzazione della contabilità per centri di costo aumenterà l’attenzione legata alla consistenza degli investimenti. 
Ciò che si intende con il termine “omogeneità” in questo contesto potrebbe essere la possibilità di ottenere lo stesso tipo di presidio/apparecchiatura per tutte le U.U.O.O. costituenti il dipartimento. 
Omogeneità comporta la possibilità che tutti gli operatori siano in grado di agire con tecnologie e presidi conosciuti per garantire qualità assistenziale,  
Essere dipartimento non significa perdere identità come U.O. ma una integrazione nella logica e nella filosofia sottesa al modello organizzativo: ciò significa per esempio imparare a considerare la globalità delle esigenze dell’utente e quindi non creare percorsi tortuosi all’interno delle strutture perché nel tale reparto viene utilizzato un ecografo più moderno ma permettere ( e mettersi nelle condizioni strutturali) che quell’apparecchio venga usato da più specialisti. 
Dal punto di vista gestionale infermieristico questo comporta indubbiamente alcuni vantaggi così come aspetti meno positivi che cercheremo di affrontare (seppur schematicamente) come punti di forza e di debolezza. 
  
  
  
PUNTI DI FORZA: 
  
Ø Viene facilitata la conoscenza approfondita delle apparecchiature/dei presidi e si abbrevia il tempo di apprendimento da parte degli operatori. 
  
La standardizzazione delle apparecchiature porta ad una conoscenza condivisa dagli operatori. 
Il modello dipartimentale favorirebbe la formazione di piccoli gruppi composti da infermieri provenienti dalle diverse unità operative per effettuare Il training iniziale normalmente fornito dalla ditta: cio’ consentirebbe di migliorare l’interscambio tra gli infermieri stessi ma anche di programmare verifiche successive confrontando le diverse esperienze di utilizzo sul campo e quindi stabilire altri incontri se ritenuti necessari.  
  
  
Ø Viene favorito il migliore utilizzo delle apparecchiature/dei presidi e quindi i migliori risultati in rapporto alle funzioni specifiche delle apparecchiature dei presidi stessi. 
  
L’uso continuato dello stesso modello consente la conoscenza approfondita di caratteristiche, pregi e difetti dell’oggetto, e quindi la valutazione delle potenzialità e dei risultati della prestazione in rapporto al presidio/apparecchiatura utilizzato. 
La formulazione di protocolli gestionali permetterebbero di sfruttare al meglio le potenzialità dell’apparecchiatura e di conseguenza il miglioramento della qualità assistenziale. 
  
  
Ø È più semplice sostituire un’apparecchiatura/presidi o una loro parte quando sono inutilizzabili 
  
I casi più frequenti si presentano nel momento in cui all’interno di ogni unità operativa si presenta la necessità di avere un presidio o un ‘apparecchiatura in più’ rispetto alla dotazione oppure quando è necessaria la sostituzione: questa avverrà senz’altro più agevolmente richiedendola in via provvisoria ad un'altra unità operativa componente il dipartimento poiché si utilizza lo stesso modello. 
  
  
Ø Viene facilitato il riferimento ai tecnici/aziende di produzione in caso di manutenzione o soluzione degli eventuali problemi 
  
Le segnalazioni relative alla manutenzione e all’approvigionamento sono in carico al gruppo infermieristico che ha come referente un’unica o un numero limitato di ditte, per cui ritardi o complicazioni nel sistema di fornitura e riparazione che potrebbero provocare problemi all’intervento assistenziale e disagi ( a volte anche gravi) all’utenza, verrebbero risolti in modo tempestivo. 
  
  
Ø L’omogeneità delle apparecchiature permette una contrattazione vantaggiosa sia in termini di acquisto sia in termini di manutenzione dell’apparecchiatura stessa 
  
L’acquisto dalla stessa ditta consente all’azienda di risparmiare sulla spesa, ma anche di contrattare sulla fornitura degli accessori, sulle modalità di manutenzione con margini sicuramente più ampi e flessibili.  
  
  
PUNTI DI DEBOLEZZA 
  
Ø Le funzioni disponibili sono legate esclusivamente a quelle garantite dalle attrezzature stesse senza possibilità di altre funzioni , quando fossero necessarie 
  
  
Ø Viene meno stimolata la creatività degli operatori nella ricerca delle apparecchiature e dei presidi che meglio rispondono alle esigenze anche variabili dei malati. 
  
  
Ø Ridotta la propensione degli operatori per la ricerca delle migliori / diverse alternative ai problemi. 
  
L’utilizzo per un tempo prolungato di un presidio/ apparecchio può in un certo senso abituare l’operatore e legarlo esclusivamente alle funzioni principali. E’ più facile assistere ad un sottoutilizzo degli apparecchi che non alla loro applicazione in piena potenzialità. In quest’ottica l’omogeneità non aiuta l’operatore a sviluppare capacità di confronto e valutazione ma neanche induce a cercare questo confronto con l’utenza. Il rischio che si corre è che ciò che si possiede venga ritenuta l’unica possibile risorsa disponibile. 
  
· Aumenta il rischio di investire molto solo su caratteristiche/tecnologie che possono rivelarsi in breve tempo superate. 
  
  
Per ciò che concerne i presidi e le attrezzature di stretto interesse assistenziale esistono gruppi di infermieri, organizzati in commissioni, che predispongono schede di valutazione per testare i prodotti ottimizzando così gli acquisti. 
 Mentre sui presidi esiste una certa autonomia ben più complesso si presenta il discorso riguardante la tecnologia: l’acquisto risponde ad una logica spesso di convenienza economica (non sempre legata alla qualità), oppure paradossalmente l’inverso, costi elevatissimi non giustificati né da un’effettiva necessità né da un’adeguato e completo utilizzo ma solo perché rappresenta “il meglio del momento”. O ancora logiche di potere e vincoli commerciali non sostenuti da una valutazione di appropriatezza, superficialità nella specifica domanda-risposta di prestazione a cui segue un acquisto non pertinente. 
IL Comitato di Dipartimento tra le sue funzioni prevede la programmazione dei fabbisogni di risorse strumentali, valutandone le priorità , la gestione delle attrezzature, dei presidi e delle risorse economiche assegnate all’area dipartimentale . 
A nostro parere, l’affidamento del compito di gestione al comitato di dipartimento non favorisce il criterio dell’omogeneità o perlomeno non dal punto di vista infermieristico visto che la componente stessa professionale è limitata al responsabile di gestione del personale non laureato chiamato a partecipare alle riunioni su invito a seconda della specificità delle tematiche affrontate.
Occorre sperare che la tematica dell’acquisto dei presidi e delle attrezzature sia ritenuta sufficientemente specifica per ottenere l’invito.
La lettura che se ne trae è che ancora una volta si presenta il rischio di esclusione della professione in ambito decisionale nell’ambito di competenze specifiche, per fa sì che vengano mantenuti poteri già consolidati. 
Gli infermieri hanno acquisito e acquisiranno sempre più competenze e sono e saranno pronti ad assumersi la responsabilità delle scelte che si compiono in merito al sistema dipartimentale anche in questo ambito. 

BIBLIOGRAFIA : 
  
A.A.V.V. Il dipartimento nel Servizio Sanitario Nazionale- I documenti di Panorama della Sanita’ n° 7/96 
  
Snaidero, D.- Dimostrare la rilevanza del controllo di gestione nell’organizzazione dell’attività infermieristica all’interno di un dipartimento ospedaliero- 
Relazione di tirocinio professionale, Scuola diretta ai fini speciali di dirigenti e docenti di scienze infermieristiche, Università degli Studi di Genova , A. A. 1997/98 
  
  
Si ringrazia per la collaborazione il Sig. Verbanaz , perito dell’Ufficio Tecnico  
dell’E .O. Ospedali Galliera

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