DISTANZA CULTURALE TRA UTENTE ED ORGANIZZAZIONE SANITARIA
Marcello Scardino
Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma narau@libero.it
Il SSN italiano risulta essere,
dati OMS, uno dei migliori in campo mondiale. Nonostante questa premessa che
coinvolge l’aspetto puramente “tecnico” delle prestazioni erogate e quindi di
risultati in termini di efficacia delle stesse, risulta invece “malvisto” e
“mal percepito” dagli utenti che ne usufruiscono.
La sfiducia e la scontentezza
degli utenti verso il SSN, nonostante il livello più che buono di quest’
ultimo, portano ad una naturale delegittimazione dello stesso (rinforzato dai
media per vari interessi: scoop, legami con mondo economico-finanziario che
controlla strutture private,assicurazioni,ecc) con il reale pericolo di un
crollo del sistema stesso se non supportato a livello politico.
La mediazione culturale entra in
gioco in quanto un vissuto culturale di un utente, in questo caso italiano,
sarà comunque diverso rispetto al “vissuto culturale” dell’organizzazione dove
tutto è standardizzato, protocollato.
Le rilevazioni di tipo
aziendalistico inserite all’interno dei servizi sanitari per valutarne la
produttività(budget, drg, ecc.) hanno determinato una spinta a processi di
produzione con relativa diminuzione dell’aspetto relazionale.
In questo processo di
standardizzazione si creano i problemi di comunicazione tra le due diverse
“culture”: cittadino ed organizzazione. In questo contesto il mediatore assume
il ruolo di unione dei due mondi così diversi cercando di individuare i nodi
problematici all’interno di questo sistema (utente-organizzazione).
L’idea non si limita alla
necessità di creare una o più figure di mediatore all’interno
dell’organizzazione, sicuramente indispensabili e necessari per le utenze
straniere su cui siamo tutti concordi, ma l’idea di creare all’interno delle
aziende sanitarie una “cultura” della mediazione culturale.
Valutare se: l’organizzazione
si mette in ascolto ed in autocritica rispetto alla sua standardizzazione e
alle reali problematiche dell’utente?
Nell’utente, se esiste questa
percezione, positiva o negativa, come è stata creata: operatori sanitari?,
media?, operatori sanitari/struttura, familiari?
Fonti: statistica di denunce all’URP relative a “presunti
problemi” comunicativi-organizzativi (se possibile) e relative risposte e/o
rimedi adottati dall’organizzazione.
Ricerca di materiale bibliografico in merito al tema.
Risultati: valutazione del materiale ricavato dalle fonti.
a cura di
Vincenza Pellegrino. Mediare tra chi e che cosa? Riflessioni di studiosi e
operatori sanitari sull’incontro con il paziente migrante. Ed. Unicopli, 2007.