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28° Congresso Nazionale

Infermieri e la questione del limite

Bologna (BO), 25 Novembre - November 2009 / 27 Novembre - November 2009

» Indice degli atti del programma

Distanza culturale tra utente ed organizzazione sanitaria Marcello Scardino, Parma

26 Novembre - November 2009: 10:11 / 10:13

DISTANZA CULTURALE TRA UTENTE ED ORGANIZZAZIONE SANITARIA

Marcello Scardino

Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma narau@libero.it

 

Il SSN italiano risulta essere, dati OMS, uno dei migliori in campo mondiale. Nonostante questa premessa che coinvolge l’aspetto puramente “tecnico” delle prestazioni erogate e quindi di risultati in termini di efficacia delle stesse, risulta invece “malvisto” e “mal percepito” dagli utenti che ne usufruiscono.

La sfiducia e la scontentezza degli utenti verso il SSN, nonostante il livello più che buono di quest’ ultimo, portano ad una naturale delegittimazione dello stesso (rinforzato dai media per vari interessi: scoop, legami con mondo economico-finanziario che controlla strutture private,assicurazioni,ecc) con il reale pericolo di un crollo del sistema stesso se non supportato a livello politico.

La mediazione culturale entra in gioco in quanto un vissuto culturale di un utente, in questo caso italiano, sarà comunque diverso rispetto al “vissuto culturale” dell’organizzazione dove tutto è standardizzato, protocollato.

Le rilevazioni di tipo aziendalistico inserite all’interno dei servizi sanitari per valutarne la produttività(budget, drg, ecc.) hanno determinato una spinta a processi di produzione con relativa diminuzione dell’aspetto relazionale.

In questo processo di standardizzazione si creano i problemi di comunicazione tra le due diverse “culture”: cittadino ed organizzazione. In questo contesto il mediatore assume il ruolo di unione dei due mondi così diversi cercando di individuare i nodi problematici all’interno di questo sistema (utente-organizzazione).

L’idea non si limita alla necessità di creare una o più figure di mediatore all’interno dell’organizzazione, sicuramente indispensabili e necessari per le utenze straniere su cui siamo tutti concordi, ma l’idea di creare all’interno delle aziende sanitarie una “cultura” della mediazione culturale.

Valutare se: l’organizzazione si mette in ascolto ed in autocritica rispetto alla sua standardizzazione e alle reali problematiche dell’utente?

Nell’utente, se esiste questa percezione, positiva o negativa, come è stata creata: operatori sanitari?, media?, operatori sanitari/struttura, familiari?

Fonti: statistica di denunce all’URP relative a “presunti problemi” comunicativi-organizzativi (se possibile) e relative risposte e/o rimedi adottati dall’organizzazione.

Ricerca di materiale bibliografico in merito al tema.

Risultati: valutazione del materiale ricavato dalle fonti.

 

a cura di Vincenza Pellegrino. Mediare tra chi e che cosa? Riflessioni di studiosi e operatori sanitari sull’incontro con il paziente migrante.  Ed. Unicopli, 2007.

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