Nuove PROSPETTIVE nell’igiene
personale del paziente in coma
Aniello De Nicola,
Paolo Riti,
Centro di Rianimazione - Ospedale San Leonardo - ASL Napoli
3 Sud
Il paziente in rianimazione ha bisogno di altri per
espletare i suoi bisogni primari come l’alimentazione e l’igiene personale e
dipende da macchine che sostengono le sue funzioni vitali. Negli
ultimi anni, all’interno della professione infermieristica, si è delineata e
diffusa la convinzione che lo sviluppo scientifico, culturale e sociale
dell’assistenza infermieristica sia strettamente consequenziale alla piena
valorizzazione di una competenza specifica dell’infermiere nell’ambito
dell’assistenza sanitaria. Nella cosiddetta “epoca del postmansionario”, il
consolidamento della sfera di autonomia e di responsabilità professionale
nell’assistenza impone all’infermiere il possesso di un articolato bagaglio
metodologico, tecnico e relazionale da utilizzare in ambito clinico ed
organizzativo.
Le cure igieniche del paziente
impegnano molte risorse di tale bagaglio in rianimazione e possono risultare determinanti nel
combattere le infezioni nosocomiali, prevenire le lesioni da decubito e
migliorare il rapporto infermiere-paziente. Le metodiche tradizionali impiegate
per l’igiene del paziente in coma sono essenzialmente eseguite con i classici
strumenti: bacinella, spugna e sapone. Tale metodo è fonte, esso stesso, di
infezioni e di lesioni cutanee, procurando ulteriore danni ai pazienti critici
e costi aggiuntivi.
Adoperiamo da anni una metodologia d’igiene totale (cavo
orale, testa, corpo e genitale/perianale) che impiega speciali materiali
preconfezionati e pronti all’uso, a base di detergenti, emollienti, protettivi
cutanei ed idratanti che si sono rivelati, in termini di efficacia, superiori
(meno infezioni e meno decubiti) al metodo tradizionale, più economici e più
pratici (risparmio di tempio).
La riduzione delle lesioni cutanee e delle infezioni
respiratorie ha migliorato l’outcome, il tempo risparmiato utilizzando la nuova
metodica rende gli infermieri più disponibili per dedicarsi alle altre attività
assistenziali, le ricadute farmaco-economiche sono state evidenti.
Inoltre ciò ha reso maggiormente gratificante e bene accetto
da parte del personale infermieristico l’assistenza del paziente critico
modificando il concetto di igiene personale unicamente legato alla “pulizia” in
quello legato al concetto di “terapia”.