BIOTECNOLOGIE E INNOVAZIONE: IL SOTTILE CONFINE TRA ETICA E
ACCANIMENTO
Katia Romano, Stefania
Braga, Teresa Marino, Lara Fini, U.O. di Anestesia
e Rianimazione cardiochirurgica, Azienda
ospedaliera S. Orsola-Malpighi di Bologna
Premessa: Data la crescente mancanza di donazioni d’organo si rende sempre più
necessario l’utilizzo di dispositivi medici complessi per il supporto
dell’emodinamica dei pazienti, in attesa di trapianto. Talvolta, le condizioni
cliniche ed emodinamiche dei pazienti portatori di VAD (dispositivi di
assistenza ventricolare), possono complicarsi al punto tale da precludere il
trapianto, allungando così la permanenza per un tempo non determinato del
dispositivo di assistenza.
Materiali e Metodi: Paziente di 55 anni, sesso maschile, dopo 15 gg di
dolore toracico con risoluzione spontanea, si presenta in ospedale riferendo
comparsa di dispnea ingravescente per sforzi lievi.
Al ricovero viene fatta diagnosi di IMA subacuto in sede
anteriore. L’ecocardiogramma transtoracico metteva in evidenza una severa
disfunzione ventricolare sx con FE 15% e apposizione trombotica apicale. In
seguito il paziente viene sottoposto a coronarografia che evidenzia ostruzione
del ramo discendente anteriore su cui viene fatta angioplastica con stent e
contemporaneo posizionamento di IABP. Alla luce del quadro cardiologico il
paziente viene indirizzato presso il centro trapianti della nostra cardiologia
per screening. Inserito in lista d’attesa trapianto. Nei due mesi successivi,
non si riscontra alcun miglioramento funzionale, essendo l’emodinamica
assolutamente dipendente dal supporto meccanico con IABP, non responsiva alle
terapie mediche convenzionali massimali e con frequenti episodi di aritmie maligne.
Si decide quindi di posizionare un sistema di assistenza meccanica
biventricolare (paracorporea) tipo BERLIN HEART.
Il paziente cosciente, ricoverato da mesi in TI, in
cachessia cardiaca, soggetto a infezioni ricorrenti principalmente micotiche e
batteriche, tracheostomizzato, presenta numerose LDD di grado avanzato,
alimentato attraverso NE e NPT, anurico. Tale situazione rende proibitivo il
reinserimento del paziente in lista trapianto.
Conclusioni: L’ interrogativo del personale
infermieristico è quotidiano e implica problemi etici e deontologici. Quale prerogativa sulla qualità di
vita?