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28° Congresso Nazionale

Infermieri e la questione del limite

Bologna (BO), 25 Novembre - November 2009 / 27 Novembre - November 2009

» Indice degli atti del programma

Understaffing ed eventi avversi in terapia intensiva: uno studio pilota retrospettivo Pierpaolo Di Taranto, Udine

26 Novembre - November 2009: 16:12 / 16:13

UNDERSTAFFING ED EVENTI AVVERSI IN TERAPIA INTENSIVA: STUDIO PILOTA RETROSPETTIVO

Massimo Noacco*, Alvisa Palese**

*Master in Coordinamento, Clinica di Anestesia e Terapia Intensiva, Azienda Ospedaliera SMM Udine

**Professore Associato in Scienze Infermieristiche, Università degli Studi di Udine

maxnoacco@yahoo.it

 

Backgound. La disponibilità di informazioni relative agli nursing outcomes (esiti delle attività assistenziali dell’équipe infermieristica), sistematicamente documentate, rappresenta uno dei più importanti fattori di sviluppo dell’attività di ricerca orientata alla dimostrazione dell’efficacia e della qualità dell’assistenza infermieristica.

Obiettivo. Valutare se esiste una associazione statisticamente significativa tra la comparsa di eventi avversi nei malati ricoverati in Terapia Intensiva e una condizione di understaffing del personale infermieristico.

Metodo. E’ stato realizzato uno studio retrospettivo presso la Clinica di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria SMM di Udine (Italy). Sono state incluse le cartelle mediche dei pazienti ricoverati nel 2007, includendo nello studio gli eventi avversi comparsi nei giorni festivi e durante le notti, situazioni in cui con maggior frequenza si è osservato un understaffing.

Risultati. Complessivamente il rischio di sviluppare l’evento avverso nelle situazioni di understaffing è superiore a quanto accade nelle situazioni in cui gli infermieri gestiscono meno di 1.5 pazienti ciascuno (OR 3.370, IC 95% 1.64-6.79). Osservando invece la relazione che intercorre tra eventi avversi e durata dell’understaffing all’ aumentare di quest’ultimo aumenta il numero di eventi avversi (r 0.373; p 0.01).

Conclusioni. Per un’assistenza infermieristica efficace, qualificata e personalizzata che si basa sulla stima e sulla verifica sistematica della complessità assistenziale, è indispensabile definire quanti pazienti ciascun infermiere può gestire, fissando anche standard diversi se riteniamo che questi non siano sostenibili dal contesto in studio.

Solo la conoscenza dei fenomeni – anche avversi - che vengono generati nell’attività quotidiana dei reparti può stimolare ipotesi verificabili sul contributo del nursing efficace. Nel portfolio delle competenze dell’Infermiere di ICU, è richiesta anche la capacità di riconoscere e monitorare le situazioni. Misurare i problemi attuali e/o di rischio permette al gruppo di lavoro di riconoscere quali trattamenti sono in grado di ridurre la comparsa di errori o eventi avversi. Tuttavia, la quantità di personale presente e’ il fattore determinante la possibilità di esprimere tali abilità per tutti i pazienti assistiti.

 

Aiken LH, Clarke SP, Sloane DM, Sochalki J, Siliber JH. Hospital nurse staffing and patient mortality, nurse burnout, and job dissatisfaction. JAMA, 2002; 288 (16):1987-1993.

Needleman J, Buerhaus P, Mattke S, Stewart M, Zelevinsky K. Nurse-staffing levels and quality of care in hospitals. N Engl J Med. 2002; May 30;346(22):1715-22.

Palese A,Saiani L. Carenza di infermieri, standard assistenziali, sicurezza dei pazienti. AIR, 2006; 25 (4) :202-205.

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