IL VALORE DELLA PROFESSIONE A FAVORE DELLA DONAZIONE DEGLI
ORGANI: DARE SENSO AD UN DECESSO
RESTITUENDO VITA. IL LAVORO E
Cristian Vender, Azienda Ospedaliera S. Camillo
Forlanini, Roma
L’esposizione di un esperienza lavorativa nel limite della
morte e della speranza di dare vita. Un esperienza eticamente complessa,
sconvolgente e misteriosa. Coraggio e forza di volontà, equilibrio mentale e
capacità di relazione sono le principali qualità dell’infermiere che svolge la
propria attività in un centro coordinamento prelievi organi e tessuti.
L’infermiere è una delle figure protagoniste e decisive in
questo delicato lavoro.
Dalla assidua e delicatissima parte legislativa e
amministrativa, alla capacità di comprendere quali soggetti possono donare
organi e tessuti, al contatto diretto per chiedere l’autorizzazione ai parenti
del deceduto, al trattamento e all’esecuzione di esami strumentali e non sul
paziente morto, all’assistenza durante l’esecuzione del prelievo del tessuto da
parte del medico, alla sistemazione della salma.
L’esperienza racconta i tanti interrogativi posti del
“limite” che interessano gli interventi rianimatori, la diagnosi di morte, la
comunicazione e le modalità di trattamento della salma. Un limite che ancora
una volta vede l’infermiere protagonista, non più come soggetto passivo ma come
soggetto attivo con capacità decisionale e autonomia.
Lo scopo del lavoro è di portare alla luce la figura di un
infermiere che va oltre il limite della morte, assistendo e collaborando per
dare nuova vita e speranza.
Un altro mattone di crescita professionale da raccontare.