DALLA REVISIONE DELLA
LETTERATURA ALLA STESURA DI UN PIANO ASSISTENZIALE INFERMIERISTICO PER IL
MANTENIMENTO DEL POTENZIALE DONATORE D’ORGANI
M. Brach*, A. Berini*,
A. Durì*, S. Giglio*, E. Mattiussi*, E. Sbaizero*, M. Schiffo*, A. Sepulcri*,
A.Sostero**, A. Di Silvestre***, F. Giordano****,
*Terapia Intensiva Generale,
**Coordinamento Centro Regionale Trapianti FVG,
***Coordinamento di Area Vasta Udine,
**** Direzione Anestesia Rianimazione - Terapia Antalgica e Centro
Regionale Trapianti FVG.
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine
Il mantenimento del potenziale donatore d’organi e tessuti
viene definito come: “l’insieme delle attività diagnostico-terapeutiche di
monitoraggio e di nursing praticate nei reparti di rianimazione su soggetti in
morte encefalica dal momento in cui è stata effettuata la diagnosi di morte
sino al termine del periodo di osservazione necessario per l’accertamento della
stessa.”
L’obbiettivo specifico del mantenimento è garantire la
migliore funzionalità degli organi ai fini trapiantologici.
In questo processo è cruciale il ruolo dell’infermiere al
quale è richiesto di saper riconoscere i segni clinici di morte cerebrale, i
principali cambiamenti fisiopatologici che avvengono e gli interventi
clinico-assistenziali da effettuare.
Il
gruppo infermieristico ha sentito la necessità di elaborare un piano
assistenziale per il management del potenziale donatore d’organi utilizzando le
diagnosi infermieristiche NANDA.
La stesura di tale piano ha implementato ed uniformato la
formazione e le conoscenze del personale infermieristico, esperto e non,
coinvolto nel mantenimento del potenziale donatore permettendo la standardizzazione della
pratica clinica infermieristica. Questo ha portato a un innalzamento degli
standard qualitativi di assistenza richiesti per il mantenimento del potenziale
donatore rendendo più tempestivi gli interventi nel momento in cui siano
richiesti.