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29' Congresso Nazionale

Dall'assistenza in area critica all'assistenza primaria

Rimini (RN), 10 Novembre - November 2010 / 12 Novembre - November 2010

» Indice degli atti del programma

Le linee di indirizzo per l'attivazione degli ambulatori infermieristici nella regione Lazio. Andrea Maccari, Antonella Leto, Roma

11 Novembre - November 2010: 16:15 / 16:16

LE LINEE DI INDIRIZZO PER L’ATTIVAZIONE DEGLI AMBULATORI INFERMIERISTICI NELLA REGIONE LAZIO

 

 

Maccari A.*, Leto A.**, Oliva N.**

* UOC Sistemi Informativi Sanitari **UODC Professioni Sanitarie Assistenza Infermieristica e Ostetrica Azienda USL Roma B

 

 

PREMESSA

Per ambulatorio Infermieristico si deve intendere la struttura o luogo fisico, collocata nel territorio e/o in ambito ospedaliero, preposto alla erogazione di cure infermieristiche organizzate e gestite direttamente da personale infermieristico, che ne è responsabile ai sensi del DMS 739/94 e della legge 251/00, articolo 1, commi 1 e 3., per quei pazienti che non richiedono ricovero neanche a ciclo diurno.

Il modello dell’Ambulatorio Infermieristico, risponde all’esigenza di:

- migliorare l’accessibilità e la fruibilità da parte dei cittadini dei servizi sanitari e delle prestazioni di assistenza sanitaria primaria (livello di primary care), anche in stretta collaborazione funzionale con il Punto Unico di Accesso sociosanitario (PUA).

- costituire una cerniera tra i servizi ospedalieri, territoriali (di assistenza domiciliare, salute mentale, geriatria, materno-infantile, disabilità degli adulti e dei bambini, specialistica ambulatoriale e Medici di Medicina Generale ) al fine di assicurare la continuità assistenziale;

- garantire risposte appropriate ai bisogni di assistenza infermieristica della popolazione attraverso l’uso di metodologie e strumenti di pianificazione per obiettivi e la definizione di percorsi assistenziali integrati.

- promuovere nelle persone i processi di autocura (self care), anche al fine di realizzare una partecipazione attiva e consapevole alle scelte di natura assistenziale (empowerment del Cittadino).

- promuovere l’attività di prevenzione ed educazione alla salute.

L’Ambulatorio Infermieristico risponde, quindi, all’esigenza di migliorare l’accessibilità e la fruibilità delle prestazioni di assistenza sanitaria primaria (primary care), costituendo un ponte tra i servizi ospedalieri e territoriali al fine di assicurare la continuità assistenziale, definendo percorsi assistenziali integrati.

 

 

 

OBIETTIVI SPECIFICI 

La diffusione degli ambulatori infermieristici può divenire, pertanto, un nodo strategico del sistema delle cure primarie. Essi, operando in stretta connessione funzionale con i MMG e la rete dei servizi, consentono il monitoraggio dei fattori di rischio nella popolazione e la gestione dei soggetti con patologie cronico degenerative, oltre a fornire risposte assistenziali adeguate nei confronti di eventi acuti. Questo setting assistenziale costituisce uno dei luoghi privilegiati per lo sviluppo di un approccio di iniziativa (proattivo), tendente a superare l’attuale modello basato sull’attesa.

Prevedono la “presa in carico” della persona attraverso la valutazione del bisogno di assistenza, l’uso di metodologie e strumenti di pianificazione per obiettivi e di adeguati strumenti informativi (cartella infermieristica). Assolvono alla funzione dell’infermieristica in ambito comunitario, in un ottica di multidisciplinarietà; essi si integrano nei processi distrettuali e, qualora i bisogni dell’assistito richiedono una forte integrazione sociosanitaria, prevedono l’utilizzo di metodologie per la Valutazione Multi Dimensionale (VMD), contribuendo alla stesura del Piano Assistenziale Individuale (PAI).

Nell’ambito delle proprie funzioni, gli ambulatori infermieristici promuovono nelle persone i processi di autocura, anche al fine di realizzare una partecipazione attiva e consapevole alle scelte di natura assistenziale, contribuendo così ai processi di empowerment del cittadino.

Le prestazioni a carico del SSR, erogabili negli Ambulatori infermieristici, sono esclusivamente quelle garantite dal Servizio Sanitario Nazionale nell’allegato 1 “prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale” contenute nel DM 22/7/96 e successivamente recepite dalla regione Lazio con propri atti deliberativi.

Nell’ambito dei processi assistenziali sono inseribili ulteriori prestazioni riconducibili a quelle previste nel profilo professionale (DMS 739/94). In questo caso le Aziende dovranno provvedere con propri atti all’inserimento di dette prestazioni nei nomenclatori-tariffari aziendali.

L’attività degli Ambulatori infermieristici è sistematicamente rilevata e trasmessa al Sistema Informativo Aziendale. Le prestazioni infermieristiche il cui codice è presente nel nomenclatore tariffario della Regione Lazio, sono trasmesse all’Agenzia di Sanità Pubblica per la registrazione nel flusso informativo dell’assistenza specialistica ambulatoriale. Per le prestazioni infermieristiche non comprese nel nomenclatore tariffario dovranno essere trasmesse all’Assessorato alla Salute e all’ASP per la valutazione periodica delle attività implementate.

Il numero e la distribuzione degli ambulatori infermieristici dovrà essere stabilito, in funzione del bisogno assistenziale rilevato nelle singole ASL. In generale in ogni poliambulatorio aziendale potrebbe esserne incluso uno. L’organizzazione in rete, e la condivisione dei percorsi clinico-organizzativi sono essenziali per garantire la continuità assistenziale.

Le prestazioni fornite devono assicurare un’assistenza appropriata ad alcune tipologie di cittadini, come individuato nell’ambito delle priorità assistenziali definite dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano Strategico Aziendale.

E’ opportuno che la ASL definisca un coordinatore infermieristico aziendale degli Ambulatori Infermieristici del proprio territorio per la revisione dei processi erogati, ed eventuali innovazioni organizzative.

L’accesso agli Ambulatori Infermieristici viene regolato dal CUP o re-CUP previa presentazione della prescrizione medica (MMG o specialista), ma è prevista anche la modalità di accesso diretto, mediante la quale gli utenti potranno rivolgersi direttamente all'ambulatorio infermieristico, ed usufruire delle relative prestazioni pagando il ticket o la prestazione per intero. 

Quanto ai requisiti strutturali, impiantistici e tecnologici, la dotazione minima per l’attività ambulatoriale deve rispondere ai contenuti della normativa vigente (DGR n. 424 /2006).

L’obiettivo principale delle presenti Linee di indirizzo è promuovere un’offerta omogenea delle prestazioni erogate dall’Ambulatorio Infermieristico su tutto il territorio regionale.

 

MATERIALI E METODI

La redazione del documento è nell’ambito del progetto di realizzazione delle “Linee di indirizzo per gli ambulatori infermieristici” di Laziosanità ASP.

Il progetto si è sviluppato (2008-2009) secondo le seguenti fasi:

· Costituzione GdL integrato tra i delegati delle ASL Regionali e Laziosanità ASP;

· Verifica di esperienze italiane e mappatura della situazione regionale;

· Definizione delle linee di indirizzo con elaborazione di schede tecniche per singola prestazione erogabile;

· Condivisione del panel di prestazioni selezionate da Nomenclatore tariffario;

· Elaborazione del documento da proporre alla Regione.

 

 

 

RISULTATI

 

· Livello operativo:

a. aumento delle prestazioni erogate, e documentate, in tutta la regione, dalle 30.000 dell’anno 2007 alle 75.000 del 2009;

b. accesso diretto senza prenotazione;

c. presa in carico immediata;

d. monitoraggio continuo produttività;

e. rilevazione dei dati attraverso i flussi informativi istituzionali.

 

· Livello istituzionale:

a. Dieci ASL su le dodici regionali hanno attivato gli ambulatori infermieristici nel proprio territorio

 

 

 b. pubblicazione nella bozza del PSR Reg. Lazio 2009-2011.

 

 

CONCLUSIONI

La diffusione dell’Ambulatorio Infermieristico diventa nodo strategico del sistema delle cure primarie e dell’infermieristica comunitaria, operando in connessione funzionale con i MMG e la rete dei servizi, consentendo la gestione dei soggetti con patologie cronico degenerative, nonché è in grado di fornire risposte adeguate nei confronti di eventi acuti. Questo setting assistenziale costituisce luogo privilegiato per lo sviluppo di un approccio proattivo, tendente a superare l’attuale modello basato sull’attesa.

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

1. Alvaro R, De Marinis MG, EspositoG, Funaro E, Mattei A, Tartaglini D, Venturini G. “L’impegno dell’infermiere per la sicurezza del malato: un’alleanza terapeutica” Atti del III Congresso Internazionale Ipasvi; 125-131, 17-18 aprile; Roma, Italia.

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