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- Qual
è il contesto in cui si colloca l'assistenza infermieristica oggi e quali
sono le nuove esigenze a cui gli infermieri devono essere preparati a
rispondere?
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- Elio
Drigo
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- Non
a caso il 17° congresso dell'Aniarti si svolge quest'anno in una grande
città del sud-Italia. Non è semplicemente una scelta geografica: abbiamo
voluto significare l'attenzione a quello spirito nuovo che ci pare di
leggere nella realtà della società italiana. Uno spirito che si sviluppa
nel paese, che soprattutto par di vedere al sud-Italia, dove viviamo
questa evoluzione positiva sia in senso generale ma anche nel contesto
specifico della professione infermieristica.
- Il
17° congresso nazionale dell'Aniarti vuole incentrare l'attenzione
sull'evidenza scientifica; un elemento fondamentale, che deve
caratterizzare il futuro, della professione infermieristica nel nostro
paese.
- L'evidenza
scientifica per dare corpo alla responsabilità assistenziale e, per
quanto ci riguarda, all'intensività assistenziale, il campo all'interno
del quale l'Aniarti interviene.
- La
prospettiva quindi è il cambiamento. Le relazioni di questo convegno non
portano tanto delle risposte quanto piuttosto dei quesiti. Ai relatori
sono stati posti dei quesiti ai quali tentare di rispondere e soprattutto
sui quali individuare altri interrogativi e spunti di riflessione, spinte
alla responsabilità personale e professionale.
- Dobbiamo
essere consapevoli che non c'è più spazio per la deresponsabilizzazione
e possiamo collocare qui anche la dimensione etica della nostra
professione. Una dimensione ampia e trasversale nel nostro essere
professionisti. Etica della responsabilità dunque.
- In
ogni caso il contesto ci urge e manifesta il bisogno della nostra
professionalità di infermieri. In questa direzione non possiamo non
andare ma, vista in positivo, questa scelta rappresenta anche la
dimensione etica della nostra professionalità.
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- Assistenza
infermieristica: solo puntualizzazioni sulla natura.
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- Se
facciamo riferimento alla natura dell'assistenza infermieristica, possiamo
considerare come questa sia probabilmente il contributo più antico e più
esteso alla salute/sanità delle persone e della società nel suo insieme.
- È
inoltre nella natura dell'assistenza infermieristica sposare i
valori e le regole che sottendono un servizio organizzato e sociale alla
salute. Infine essa è necessariamente congruente con i bisogni e le
esigenze attuali e con le esigenze in evoluzione.
- È
sempre più evidente quanto essere infermiere oggi richieda un
patrimonio elevato di cultura, nell'accezione ampia del termine, che
consenta di fornire: un'assistenza diretta di qualità alla persona, una
continuità e completezza del servizio di organizzazione e di supporto
all'istituzione sanitaria, un contributo di sviluppo della risposta
sanitaria.
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- Contesto.
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- Chiediamoci
qual è il contesto nel quale l'assistenza infermieristica si situa.
- La
parte introduttiva del convegno serve a collocare il ragionamento che
faremo all'interno di un discorso molto più ampio.
- Non
è possibile rendere un buon servizio infermieristico, avere il ruolo che
la società di fatto ci attribuisce, se non si è in grado di inserirsi
armonicamente all'interno del tessuto dei fenomeni.
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- A)
Il contesto generale.
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- Il
contesto generale, in particolar modo per l'area critica, oggi deve
estendersi sostanzialmente al mondo: le società, le economie, gli
equilibri, i conflitti, i fenomeni più evidenti...
- *Il
mondo viene concepito sempre di più come entità unica e vengono superati
spesso e per varie finalità i confini geografici e/o politici.
- Soprattutto
gli spostamenti delle informazioni, per le modalità che assumono,
consentono di decidere anche senza lo spostamento delle persone e delle
cose. Decisioni che possono facilmente essere arbitrarie e senza il
confronto diretto con gli interessati. Decisioni che hanno molte volte
grandissima importanza per la vita delle persone e di interi popoli.
- *Le
società subiscono modificazioni radicali. Concepite da sempre come
"entità di popolo", vengono citate invece oggi più spesso in
termini di "insieme di soci", evidenziando più il riferimento
ai fattori economici che alle realtà antropologiche che le hanno
costituite finora. È concreto
il rischio di sostituire i riferimenti dei legami di civiltà a favore di
quelli di semplice convenienza per la sopravvivenza o per il profitto. Ne
perderebbe la natura del vivere insieme.
- *
Le economie da chiuse che erano, esplodono e diventano trasversali
rispetto ai paesi sulla base delle possibilità di vantaggio delle
componenti più forti, al punto che gli equilibri si giocano più sulle
influenze e gli interessi economici che sulle potenze politiche o
militari.
- *
I fenomeni più macroscopici che rileviamo, sono legati alla costante e
diffusa ricerca di un livello di benessere maggiormente elevato.
- L'ansia
di riscatto o di miglioramento senza limiti evidenzia una spinta innata e
incontenibile al cambiamento, a volte ben orientata, a volte scomposta e
addirittura criminale.
- Si
possono leggere in questa ottica ad esempio: i conflitti per il potere o
per "avere la possibilità di...", gli spostamenti migratori,
l'impostazione delle economie di consumo (finalizzate al vantaggio solo
immediato) piuttosto che delle economie orientate al servizio, le
integrazioni delle criminalità organizzate, le iniziative politiche per
alleanze economiche prima che sociali....
- Ma,
per guardare ad un contesto a noi maggiormente vicino, vediamo la
collocazione dell'Italia nel mondo.
- Il
nostro paese è immerso nei fenomeni appena citati, basti pensare che è
ormai anche formalmente inglobato in Europa.
- Si
colloca comunque, il nostro paese, dalla parte dei soggetti forti (non va
dimenticato il fatto della diversificazione in dominanti e dominati anche
a livello di paesi) e quindi ha una maggiore possibilità di determinare a
proprio vantaggio scelte ed operazioni politico-economiche.
- È
impensabile non analizzare questo stato delle cose nel riflettere
su una parte della vita della società, in quanto civile, e questo per più
motivi: per avere una visione obiettiva e non parziale della situazione;
per valutare la dimensione della responsabilità che deriva dal fatto di
avere la disponibilità della scelta a livelli così elevati; ed anche per
essere consapevoli che le opzioni nel nostro contesto hanno riflessi molto
generali e non solo locali.
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- B)
Il contesto sanitario:
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- Il
rapporto tra situazione generale e sanità/salute ci porta a considerare
il servizio per la salute all'interno del contesto generale, come regolato
principalmente in base ad alcuni fattori di riferimento:
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l'idea della necessità di disporre di un servizio comune allo scopo di
meglio gestire la salute;
- *
la diffusione delle informazioni-conoscenze scientifiche e delle
tecnologie applicative per i risultati da ottenere;
- *
il rischio della costrizione entro le regole del mercato (competizione per
il profitto) anche di un'attività tipicamente di servizio come quella per
la salute;
- *
la razionalizzazione e riduzione dei servizi resi a carico pubblico.
- Il
contesto della salute/sanità in Italia è un'esperienza che:
- *
ha un retaggio storico (che vede la sanità come beneficenza) e culturale
particolare (scarsa integrazione a tutti i livelli);
- *
marcia a varie velocità a seconda delle zone e delle esperienze a volte
casuali;
- *
ha applicato da poco un sistema di controllo dei risultati, di
organizzazione e di contenimento della spesa;
- *
sta sconvolgendo consuetudini, equilibri e feudi tanto assurdi quanto
intoccabili;
- *
inizia a richiedere razionalità, organizzazione ed obiettività di
risultati.
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- Le
nuove esigenze
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- Quali
sono all'interno di questo contesto le nuove esigenze che si manifestano
per la sanità e soprattutto per 'assistenza infermieristica?
-
- *
Un'osservazione di base, che non dobbiamo dimenticare è quella relativa
all'evoluzione impressa dai fenomeni, che comporta cambiamenti in
rapidissima successione. Stare al passo è certamente necessario ma anche
molto faticoso.
- *
Altra considerazione: per ottenere risultati è ineludibile la
relazione/integrazione ai massimi livelli sia tra i vari operatori sia tra
le istituzioni. Relazione e integrazione significa cooperazione e non
dominanza.
- *
L'evoluzione, che ha fatto transitare dalla sopravvivenza alla qualità
della vita.
- Il
risultato della sopravvivenza è ritenuto uno standard troppo limitato e
comunque scontato. La qualità della vita come condizione nel processo
sanitario e nel suo risultato è il criterio oggi irrinunciabile e
richiesto con sempre maggiore precisione.
- *
La richiesta di qualità come priorità e volano dello sviluppo.
- La
qualità come criterio per il processo ed il risultato è diventato
fattore costitutivo dell'azione sanitaria. Qualità intesa come processi
operativi efficienti e scientificamente provati e qualità come
umanizzazione delle condizioni e delle relazioni di vita.
- La
qualità inizia inoltre a configurarsi anche come elemento che mobilita
risorse innovative.
- In
questa prospettiva i paesi cosiddetti avanzati in termini di risorse,
hanno la responsabilità di fronte a tutti, di percorrere strade più
efficienti ed efficaci e consentire ad altri di risparmiare alcune tappe
(una delle dimensioni della responsabilità).
- *
La finitezza delle risorse ed il soccorso dell'organizzazione.
- La
richiesta di benessere tende alla ricerca delle risorse che sono
"razionate" anche per i servizi essenziali. Implicito e
necessario il ricorso all'organizzazione per evitare lo spreco e
perseguire ugualmente un risultato di qualità.
- *
L'organizzazione come applicazione della razionalità nel processo di
soluzione dei problemi (specie se complessi). Organizzazione quindi come
processo di massima integrazione delle diverse risorse per raggiungere il
risultato.
- Processo
di razionalità organizzativa quindi non più come optional ma necessità.
- *
La scommessa di coniugare solidarietà, qualità di risultato con
riduzione di risorse e razionalità dei processi. Riuscire a garantire
risultati di qualità con risorse decrescenti significa applicare la
razionalità e garantire la possibilità dell'equità e quindi la
solidarietà. In questo modo si persegue la fedeltà ai propri valori
fondativi (per la società e per la professione). Questo è un impegno che
il professionista deve perseguire anche per la società.
- *
Organizzazioni ed operatori come elementi che sintetizzano risposte
razionali ed efficaci. È un'esigenza
che non lascia margini di tolleranza quella che concepisce le
istituzioni/organizzazioni e gli operatori come "facitori" di
razionalità e di risultato.
- *
Le risposte ai bisogni vanno condivise, diffuse ed utilizzate recuperando
l'esperienza prodotta, ovunque essa si trovi.
- Il
superamento dei confini si applica ancora con maggiore evidenza agli
elementi scientifici ed organizzativi per la soluzione di problemi
complessi. E i problemi affrontati dalla sanità sono problemi complessi
particolarmente in area critica. La dimensione delle soluzioni è
planetaria. La capacità degli operatori deve dunque misurarsi con questa
dimensione e non può limitarsi al proprio ristretto contenitore.
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- La
risposta degli infermieri: orientamenti praticabili
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- Abbiamo
tentato di costruire il quadro al cui interno si sviluppa la riflessione e
proviamo a recuperare la "natura" della professione per dare
risposte congruenti ai fini dell'assistenza infermieristica, e quindi:
- 1
- sposare il bisogno di qualità e la razionalità dei processi;
- 2
- operare in termini di integrazione ai vari livelli;
- 3
- assumere nuove responsabilità, sempre più coerenti con il contesto
(facendo attenzione alle funzioni, alla deontologia,
all'organizzazione....)
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- Il
Convegno tenta una risposta in questa direzione.
- Questi
giorni di riflessione sulle linee guida intendono:
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declinare la qualità dell'assistenza infermieristica nel nostro
quotidiano attraverso modalità scientificamente provate di risolvere i
problemi affrontati
- -
evidenziare la realtà dei risultati sanitari che possono derivare
esclusivamente da una integrazione intelligente tra pari e non da una sola
mente
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sviscerare la radicale trasformazione in corso per la nostra professione,
di cui a volte non siamo pienamente consapevoli e di cui a volte invece
vediamo l'urgenza data dai fatti del contesto.
-
- Un
grazie:
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ai relatori per il loro contributo di competenza specifica,
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a tutti i partecipanti per l'apporto di ricchezza della professionalità
derivante dalla vita vissuta e problematica che emergerà dai dibattiti
sicuramente costruttivi.
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