Atti dei congressi nazionali

1998

Sessione 1 - relazione 3
NUOVI ORIENTAMENTI NELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICA COMPLEMENTARE
 
Luisa Saiani
Vice Presidente della Conferenza Permanente dei Diplomi Universitari dell’Area Sanitaria
 
 
Con l’attivazione dei Diplomi universitari per Infermiere, si è realizzata in Italia , una delle tappe fondamentali per la promozione e lo sviluppo della professione infermieristica. Ma l’obiettivo potrà considerarsi raggiunto solo quando sarà  attivato anche un sistema di formazione post-base ad indirizzo specialistico e  un percorso di laurea per rispondere alle attese degli attuali professionisti e alle complessità sempre maggiori dei servizi in cui operano.
L’emanazione del profilo dell’Infermiere ( Decreto Ministeriale 739/94 ) ha riconosciuto  la  formazione post-base orientata in via prioritaria  a 5 aree : sanità pubblica, pediatria, salute mentale-psichiatria, geriatria , area critica.
Dopo 5 anni tuttavia il Ministero della Sanità non ha ancora emanato gli ordinamenti didattici di tali corsi. La Federazione Nazionale IPASVI di fronte a tale immobilismo ha deciso di elaborare , in collaborazione con le associazioni infermieristiche e con esperti di formazione,  un  progetto complessivo di formazione complementare da proporre alle Regioni, ai Ministeri, alle sedi formative per stimolare il confronto ma anche il concreto avvio di sperimentazioni innovative.
Contemporaneamente un altro gruppo di studio  lavorava presso la Federazione per elaborare una proposta di Ordinamento Didattico di Laurea in Scienze Infermieristiche con l’obiettivo di preparare la leadership della professione che dovrà guidare processi di gestione manageriale dei servizi infermieristici, processi formativi , di insegnamento disciplinare e  di ricerca.
Considerato che la maggior parte dei  colleghi presenti al Congresso proviene dall’area  critica mi soffermerò a descrivere nel dettaglio il progetto formativo riferito a questo settore.
 
Livelli di formazione post-base
L’esigenza di mantenersi aggiornati e di migliorare, nel corso della vita professionale, le proprie competenze può trovare tre  livelli di risposta :
·        1° livello dell’autoformazione : ciascun professionista ha il dovere di studiare, approfondire aspetti critici o problematici del proprio lavoro via via che si presentano, attraverso  la consultazione di riviste, testi, banche dati  e la ricerca per via informatica, ma anche confrontandosi con colleghi di altre realtà, con esperti o partecipando a convegni, congressi, ecc.
·        2° livello del perfezionamento in un’area di competenza specifica: richiede un percorso formativo  più strutturato, di norma dalle 100 alle 300 ore di apprendimento;
·        3° livello della specializzazione in un’area di competenza clinico-assistenziale : è il più complesso, richiede un impegno formativo di 1200-1600 ore  e presuppone una successiva valorizzazione  nei servizi con funzioni e responsabilità proporzionali alla professionalità conseguita. E’ ipotizzabile quindi che non tutti gli infermieri raggiungano il 3° livello: solo a  titolo di esempio in futuro in una rianimazione potranno operare infermieri generali, infermieri che hanno conseguito dei perfezionamenti specifici e infermieri specializzati.
 
La proposta della Federazione Nazionale Collegi -che verra’ sviluppata piu’ avanti - contiene una struttura modulare del percorso che consente di soddisfare le esigenze formative descritte nel 2° e nel 3° livello. E’ stata cosi’ concepita per rispondere ad una pluralita’ di offerta formativa ed al principio di flessibilita’ curricolare tale da renderla compatibile con i vincoli dei professionisti e delle organizzazioni.
 
 
Il profilo dell’infermiere specializzato
Prima di descrivere l’articolazione del percorso formativo, si sono definite le competenze attese da un infermiere specializzato che comprendono
·        la presa in carico dell’assistenza di una persona in fase critica attraverso abilita’ di cura avanzate, approcci innovativi, strategie di collaborazione interdisciplinare;
·        la capacita’ di educare sia nell’ambito clinico che nell’insegnamento formale dell’area disciplinare in cui e’ specialista allo scopo di sviluppare le abilita’ di autocura degli utenti e dei loro famigliari;
·        la capacita’ di agire come consulente per i colleghi e per gli altri operatori per il monitoraggio degli standard di cura, per migliorare l’assistenza sulla base delle evidenze scientifiche, per gestire situazioni assistenziali particolarmente complesse sia sul piano clinico, relazionale ed  etico, per stimolare l’innovazione di tecniche assistenziali;
·        la capcaita’ di promuovere la ricerca infermieristica e l’applicazione dei suoi risultati al fine del miglioramento della cura delle persone.
 
 
 I principi di riferimento e le scelte metodologiche del progetto di formazione complementare
Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’, il progetto ha scelto un approccio pedagogico centrato sull’apprendimento e non sull’insegnamento; all’interno di questa logica li principi e i metodi che lo hanno ispirato sono cosi’
1.      la formazione e’ orientata sui problemi prioritari di salute della popolazione italiana e sui problemi di qualita’ dei servizi: attraverso una analisi epidemiologica si e’ cercato di definire quale parte dei bisogni prioritari di salute della popolazione implica anche bisogni assistenziali di competenza infermieristica avanzata, al fine di circoscrivere l’ambito di applicazione delle competenze professionali specialistiche. Ne deriva che la formazione specialistica, ma non solo anche quella di base, si snoda su campi che corrispondono ai bisogni prioritari della popolazione definibili attraverso i criteri dell’incidenza epidemiologica, della gravita’, dell’emergenza e dell’esemplarita’ didattica.
1.      Formazione centrata sull’apprendimento e non sull’insegnamento: implica la scelta di metodi formativi che pongano lo studente in una posizione attiva  nel gestire il proprio percorso di apprendimento e nel sostenere con autonomia, il suo sviluppo professionale e personale. In una formazione di tipo specialistico, si ritiene indispensabile privilegiare lo stretto collegamento tra l’apprendere e il “fare esperienza”, dimensioni che richiedono allo studente di analizzare problemi, concettualizzarli, sperimentarli con supervisione, costruire progetti. Il ruolo del docente in un approccio di questo tipo si caratterizza per una funzione prevalentemente tutoriale, di guida e facilitazione dei processi di apprendimento degli studenti-professionisti attraverso la definizione condivisa degli obiettivi da raggiungere e il sostegno nella ricerca delle strategie formative piu’ idonee per perseguirli. Pertanto i moduli che compongono il percorso formativo non sono pensati come corsi temporalmente rigidi costituiti da lezioni d’aula alternati a tirocini nei servizi, bensi’ come percorsi flessibili costituiti da una momenti di didattica formale, a studio guidato individuale, ad esperienze di sperimentazione in contesti ed ambiti scelto per la loro esemplarita’ anche sulla base degli interessi dello studente. In quest’ottica, e’ da concepire anche il monte ore di ciascun modulo (da 100 a 250) da intendersi come quantita’ di lavoro che e’ sotteso all’apprendimento  necessario  a  raggiungere gli obiettivi di competenza previsti da quel modulo.
2.      Il progetto formativo si fonda sulla definizione di obiettivi di competenza che lo studente-professionista dovra’ essere in grado di esercitare al termine del percorso di studio per agire nell’area operativa di riferimento.  A titolo di esempio, per la specializzazione in area critica, un obiettivo di competenza relativo al paziente critico cardiovascolare e’ quello di  “valutare tempestivamente, attraverso l’esame obiettivo del paziente, segni che identificano situazioni a rischio della vita relativi a : stato di cocienza, presenza di polsi periferici, pervieta’ delle vie aree, funzionalita’ respiratoria, colore della cute, dolore toracico, sanguinamenti post-interventio di radiologia vascolare invasiva”.
La definizione degli obiettivi rende visibile concretamente le attivita’ professionali che un operatore deve svolgere per rispondere ai bisogni sanitari della popolazione. L’insieme di questi obiettivi costituisce il profilo del professionista da formare e permette di stipulare un contratto di apprendimento con gli studenti in modo da coinvolgerli nel loro raggiungimento. L’apporto delle conoscenze disciplinari e quindi dei docenti, diventa strumentale agli obiettivi da raggiungere e dovrebbe ridurre il rischio della frammentarieta’ delle conoscenze, della loro ripetitivita’ e, spesso, della loro scarsa pertinenza.
3.      Il progetto formativo comporta l’utilizzo di validi metodi di valutazione: un programma che si vuole proporre cosi’ innovativo per essere efficace non puo’ concludersi con esami tradizionali ma deve adottare un sistema di valutazione continua e certificativa delle singole competenze in modo da influenzare la natura dell’apprendimento.
 
Queste scelte pedagogiche, se correttamente applicate, ridurranno la distanza tra momento formativo e momento dell’esercizio professionale consentendo pertinenza tra le competenze professionali acquisite e le attese di qualita’ sia dei servizi che dell’utenza.
 
 
Articolazione generale del progetto di formazione infermieristica complementare della federazione IPASVI
 
Come gia’ anticipato il percorso si sviluppa attraverso un sistema modulare articolato in moduli di competenza specifici, moduli di competenza integrativi e  modulo di competenza specializzante.
Il modulo di competenza specifico offre un percorso formativo di 100-250 ore circa per acquisire competenze avanzate riferite a specifici problemi di salute della popolazione o a situazioni assistenziali complesse e peculiari di una determinata area di specializzazione.
Esso consente, a chi l’ha frequentato, l’immediato utilizzo nell’ambito dell’area specifica di esercizio professionale indipendentemente  dalla possibilita’ o volonta’ di proseguire nel percorso formativo. Qualora, invece, un infermiere intenda completare il ciclo formativo fino al conseguimento del titolo di specializzazione, questo modulo costituisce un credito propedeutico. Si consegue un certificato di competenza e si puo’ accedere a questo percorso con il Diploma di Infermiere anche senza maturita’ quinquennale.
Il modulo di competenza integrativo offre un percorso formativo che consente di acquisire competenze avanzate riferite a situazioni di salute o a tematiche assistenziali trasversali o comuni a piu’ aree di specializzazione. Il titolo rilasciato e i criteri di accesso sono uguali a quelli previsti dal modulo di competenza specifica.
Il modulo di competenza specializzante costituisce l’ultima tappa per il conseguimento titolo di specializzazione: vi si puo’ accedere documentando i crediti formativi conseguiti attraverso la frequenza di moduli specifici (per circa 840 ore) e di moduli integrativi (per circa 360 ore).
Il modulo di competenza specializzante si propone di sviluppare competenze cliniche e metodologiche avanzate per progettare e gestire situazioni assistenziali complesse tipiche di un’area. Prevede un impegno complessivo di circa 400 ore e come requisito di accesso il Diploma di Infermiere con la maturita’ quinquennale. Il titolo conseguito sara’ un certificato di specializzazione nell’area prescelta e costituira’ titolo preferenziale per lavorare in quel settore.
 
 
 
PROPOSTA PER LA SPECIALIZZAZIONE IN AREA CRITICA
 
Definizione di area critica
 
Qualunque struttura, servizio o ambito operativo in cui è necessario mettere in atto risposte assistenziali  tempestive, intensive, globali e continue a bisogni di salute che si manifestano nella persona a rischio di sopravvivenza, con elevata instabilità nel mantenimento delle funzioni vitali, con elevata complessità relazionale.
 
 
Ambiti operativi di esercizio dell’infermiere di area critica
 
Gli ambiti operativi nei quali si volge prevalentemente l’assistenza infermieristica specialistica in area critica sono :
·      servizi/dipartimenti di emergenza - urgenza
·      servizi di pronto soccorso ed emergenza territoriale «118»
·      reparti e servizi di anestesia/rianimazione, cure intensive e semintensive
·      centri per il trapianto d’organo
·      servizi di assistenza antalgica
·      ospedalizzazione domiciliare
 
 
Esempi di problemi prioritari di salute e dei servizi
 
PROBLEMI DI SALUTE
afferenti all’area critica
 
PROBLEMI DEI SERVIZI
di area critica
·        patologie cardiovascolari acute
·        insufficienza respiratoria acuta
·        insufficienza renale cronica in trattamento dialitico
·        comi
·        politraumi
·        ….
 
 
·        difficoltà di integrazione tra servizi molto differenziati e distribuiti sul territorio - dal 118 ai vari centri di pronto soccorso, alle unità intensive specialistiche di varie aziende
·        difficile determinazione rapporto costi/benefici
·        costosa manutenzione e rapida obsolescenza di tecnologie complesse
·        ….
 

 
 
 
SPECIALIZZAZIONE IN AREA CRITICA
 
 
Moduli di competenza  specifici dell’area critica
 
Moduli di competenza integrativi
(comuni anche ad altre aree)
 
Modulo
Specializzante
 
Assistenza Infermieristica  nelle cure intensive generali
 
Assistenza Infermieristica nella ospedalizzazione a domicilio
 
Unita’ di apprendimento del modulo specializzante
·        Gestione
·        Consulenza
·        Formazione
·        ricerca
·       
Assistenza Infermieristica nell’emergenza e nell’urgenza sanitaria
 
Assistenza Infermieristica in farmacoterapia
 
Assistenza Infermieristica in anestesia, analgesia e terapia del dolore
 
Assistenza Infermieristica nelle procedure endoscopiche e diagnostico terapeutiche invasive
 
 
Assistenza Infermieristica al paziente dializzato
 
Assistenza Infermieristica chirurgica
 
 
Assistenza Infermieristica nelle cure intensive specialistiche
 
Assistenza Infermieristica al paziente terminale e cure palliative
 
 
Assistenza Infermieristica al paziente critico cardiovascolare
 
 
 
 
Tecniche di perfusione biotecnologie
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
per un totale di almeno
 840 ore
+
per un massimo di
360 ore
+
per 400 ore
 
 
Bibliografia
(a cura della) Federazione Nazionale Collegi IPASVI: Linee Guida per un progetto di formazione infermieristica complementare nelle aree previste dal DM 739/94. Roma, Marzo 1999

 

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10/03/2001