Atti dei congressi nazionali

1998

Sessione 1 - dibattito 2
Prima domanda
Nome e Cognome: Bichi
Professione:
Provenienza: T.I. Pediatrica - Ospedale Maggiore di Bergamo
Quali strumenti di controllo avete sul lavoro svolto dal singolo,quale garanzia avete in merito al fatto che tutti rispettino e mettano in pratica con la dovuta competenza e conoscenza le procedure/protocolli in modo da standardizzare la prestazione?
 
Risposta : B.Ronchi
Esistono delle schede di valutazione redatte trimestralmente per quanto riguarda soprattutto i neo assunti.
Tali schede vengono compilate in sede di riunione dall'I.P. Tutor, dall'I.P. responsabile del turno e dalla Caposala.
Nella verifica da effettuarsi sul collega si riconosce la sua professionalità e competenza.
Comunque è stata affidata la responsabilità del controllo della qualità dell'assistenza infermieristica ad una figura specifica;
tale figura, denominata I.P. responsabile della qualità, ha il compito di redigere mensilmente dei report che rilevano le N.C. ( non conformità ) verificatesi rispetto alle procedure /protocolli e comunque mai rispetto all'operatore.
Vengono inoltre effettuate con scadenze stabilite delle riunioni/meeting per confrontarsi, aggiornarsi e discutere sulle eventuali non conformità verificatesi, in modo da revisionare le procedure o crearne di nuove su particolari tecniche specifiche e/o percorsi nuovi da affrontare.
 
Seconda domanda
Nome e Cognome: Gianluigi Redaelli
Professione: Medico Anestesista
Provenienza: Rianimazione - Ospedale di Monza -
Ad un anno dalla vostra esperienza " Sistema Qualità" la professionalità e autonomia degli infermieri è aumentata e quali miglioramenti avete ottenuto in merito alla durata della degenza, costi, complicanze e diminuzione della mortalità ?
Risposta : B. Ronchi  
L'introduzione del "Sistema Qualità " ha comportato la costruzione di una semintensiva.
Ciò ha permesso la diminuzione della degenza in T.I., passando da 48 /60 ore circa a
24 ore e raramente 48 ore, in semintensiva di 72 ore e quindi in reparto di cardiochirurgia degenza, con ovvia riduzione dei costi.
Il paziente che staziona solo 24 ore in T.I. ha sicuramente meno problemi di tipo neurologico ( ad es. disorientamento temporo-spaziale )
li infermieri neoassunti o neo arrivati hanno seguito un percorso di addestramento e di formazione notevolmente facilitato in quanto si sono attenuti alle procedure/protocolli.
Gli operatori stessi hanno dimostrato un aumento della professionalità in quanto hanno avuto la possibilità di mettere in pratica effettivamente quello che hanno prodotto con
la redazione delle procedure/protocolli.
 
Terza domanda
Nome e Cognome: Scotto Vincenzo
Professione:
Provenienza: Savona
 
Noi lavoriamo da alcuni anni sul discorso valutazione e revisione della qualità rispetto ai protocolli adottati.
La nostra ASL ha deciso di intraprendere il percorso ISO UNI 9000.
Non ha accolto la nostra disponibilità , poiché già esisteva la figura del referente della qualità che comunque non era un singolo bensì un équipe infermieristica.
Nella vostra realtà, lavoravate già con strumenti quali protocolli, procedure etc.?
La proposta è stata aperta a tutti i servizi o hanno escluso qualcuno ?
Noi ad esempio siamo stati tagliati fuori come servizio, anche se, ripeto, avevamo e abbiamo tutt'ora una buona esperienza in merito.
 
Risposta : B. Ronchi
Abbiamo sempre lavorato utilizzando strumenti come protocolli e procedure, e questo
ci ha facilitato molto nell'addentrarci nel percorso qualità rispetto ad esempio ad altri professionisti.
Tutta la struttura ha adottato il percorso "Sistema Qualità ", anche perché il nostro
paziente è di tipo cardiochirurgico, quindi tutti i servizi che si interessano a lui
( cardiologia, cardiodiagnostica, sala operatoria etc. ) si sono dovuti adeguare.
 
Quarta domanda
Nome e Cognome: Bichi
Professione:
Provenienza: T.I. Pediatrica - Ospedale Maggiore di Bergamo
Questo percorso è stato effettuato su base volontaria o siete stati obbligati ?
Come si entra in questo percorso ?
 
Risposta : B. Ronchi
La certificazione è solo su base volontaria, di conseguenza è la struttura che chiede alla Regione di essere certificata.
In seguito la Regione, come per l'accreditamento, dà delle indicazione sui percorsi da seguire, gli enti di certificazione etc.

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10/03/2001