Atti dei congressi nazionali

1998

Sessione 2 - relazione 2
L’AUSILIO DELL’INFUSIONE ELETTRONICA NELLA TERAPIA NUTRIZIONALE E FARMACOLOGICA PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CRITICO”
M.G. LUDOVISI*, A. CORATTI**, CALONI C.**, A. BRUNETTO***
* Medico Specialista in Chirurgia Generale
** Medico Specializzando in Chirurgia Generale
*** Infermiera Professionale di Area Chirurgica
Istituto di Chirurgia Generale e Specialità Chirurgiche, Università di Siena
L’ausilio dei sistemi meccanici ed elettronici per l’infusione di sostanze nutrizionali e farmaci è stato ormai da anni introdotto nell’ambito delle sale operatorie, delle unità intensive e semintensive per la gestione dei pazienti critici ed è rimasto a lungo appannaggio delle stesse: in seguito l’uso di tali dispositivi si è diffuso anche in reparti di degenza ordinaria, sia medici che chirurgici, nonché in ambito domiciliare, sino a divenire uno strumento indispensabile per la gestione di alcune terapie nutrizionali e farmacologiche. La motivazione di ciò è da ricercare nella sicurezza e nella precisione che le pompe meccaniche ed elettroniche garantiscono alla gestione di determinate terapie, grazie alla possibilità di un’infusione controllata istante per istante; inoltre anche il lavoro dell’équipe infermieristica diventa più facile e veloce, una volta che la stessa abbia preso confidenza con il tipo di strumento in dotazione.
Per tale motivo è sempre più indispensabile che il personale medico e infermieristico abbiano una precisa conoscenza dei vari sistemi infusionali meccanici ed elettronici, con riferimento alle loro caratteristiche tecniche, al loro funzionamento pratico e alle loro indicazioni e controindicazioni; se ciò interessa primariamente il personale ospedaliero, è altrettanto vero che anche chi lavora sul territorio deve avere dimestichezza e cognizione di tali strumenti, vista la loro sempre più diffusa utilizzazione anche in terapia e nutrizione domiciliari. Ovviamente tali conoscenze non possono venire solo dall’esperienza quotidiana (anche perché in molti casi sia i medici che gli infermieri vengono a contatto con tali sistemi automatici solo occasionalmente), ma sono necessariamente da deputare a specifici corsi di formazione e aggiornamento.
In tale ottica nel novembre 1998 l’ANIARTI ha promosso una sezione monotematica di aggiornamento, rivolta in particolare al personale infermieristico di area intensiva e subintensiva, dal il titolo: “L’ausilio dell’infusione elettronica nella terapia nutrizionale e farmacologica per la gestione del paziente critico”. La giornata è stata guidata dalla Dr.ssa Maria Gabriella Ludovisi, Chirurgo Generale e Nutrizionista, e dall’I.P. Angela Brunetto, infermiera di area chirurgica, entrambi provenienti dall’Istituto di Chirurgia Generale e Specialità Chirurgiche dell’Università di Siena: a dimostrazione che il problema è senz’altro multidisciplinare e che richiede il coinvolgimento di professionalità distinte.
La giornata ha avuto un’impostazione dinamica tra i moderatori e i partecipanti, imperniandosi su una serie di quiz a risposta multipla suddivisi in 3 sessioni, con i seguenti argomenti:
1.      nutrizione enterale;
2.      nutrizione parenterale e terapia farmacologica;
3.      terapia del dolore.
Grazie ad un sistema di proiezione informatizzato, è stato possibile visualizzare al termine di ciascuna sessione le risposte complessive date in aula e discutere quindi a tempo reale ogni singolo problema per chiarirne errori e dubbi.
Considerando le risposte date ad ogni singolo quiz, la maggioranza dei partecipanti ha dato risposta corretta nei seguenti casi:
·        44.4% per la sessione nutrizione enterale;
·        70% per la sessione nutrizione parenterale e terapia farmacologica;
·        85.7% per la sessione terapia del dolore;
·        53.8% sul totale.
Dai risultati si evince che lo score più basso è stato quello inerente l’argomento “nutrizione enterale”, in cui le risposte esatte sono risultate al di sotto del 50%, contro un andamento molto migliore nelle le altre due sessioni: ciò può essere in parte riferibile ad alcune domande più strettamente tecniche sulle pompe, ma sicuramente anche a diverse abitudini delle singole équipes nel gestire la nutrizione enterale (cosa meno evidente in nutrizione parenterale e in terapia del dolore, dove le procedure sono probabilmente più standardizzate). Inoltre il basso score della nutrizione enterale ha notevolmente abbassato la media delle risposte corrette totali (53.8%).
Aldilà dei semplici risultati numerici, da tale giornata è emerso dunque che anche il personale infermieristico più esperto e specializzato nei sistemi infusionali (ovvero quello delle aree intensive e semintensive), nonostante l’indiscutibile preparazione ed esperienza, può essere carente di alcune piccole conoscenze e informazioni che apparentemente possono sembrare solo dettagli, ma che in realtà rivestono spesso un’importanza fondamentale nella gestione di terapie che richiedono un attento controllo: se ciò accade ai più esperti, è ipotizzabile che carenze analoghe, o anche più importanti si riscontrino nel personale meno esperto, come quello delle aree di degenza ordinaria e del territorio.
In conclusione sono pertanto tre gli obiettivi auspicabili:
1.      l’intensificazione presso le Scuole di Scienze Infermieristiche degli insegnamenti relativi alle terapie che necessitano di sistemi infusionali semplici e complessi:
2.      la promozione di corsi di aggiornamento, anche differenziati a seconda della diversa area di provenienza e di lavoro, per gli infermieri professionali;
3.      il coinvolgimento multidisciplinare e di professionalità diverse (medici, infermieri, industrie produttrici) sia nella gestione di tali sistemi, che nell’aggiornamento inerente ad essi.

 

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13/03/2001