Atti dei congressi nazionali

1998

Sessione 3 - relazione 4
La gestione della tracheostomia: confronto tra libri di testo
 
I.P. D.D.S.I. S. SEBASTIANI (1) (relatore), I.P.A.F.D. D.D.S.I. L. ROSSI (1), I.P.A.S.V. D.D.S.I. S. SCALORBI (2), I.P. N. DE DOMENICO (1).
 
Per valutare le indicazioni che vengono date agli infermieri per la gestione della tracheostomia, sono stati analizzati i contenuti proposti in alcuni libri di testo di assistenza editi dal 1937 al 1996.
Gli aspetti che sono stati analizzati riguardano particolare alcune tecniche o manovre legate all'assistenza del paziente tracheostomizzato, ed in modo specifico:
1.         Le modalità di aspirazione
2.         La gestione della cuffia
3.         La medicazione della ferita e pulizia cambio cannula/controcannula.
Prima di analizzare in dettaglio i tre punti sovraesposti è opportuno esplicitare in premessa alcuni commenti:
a.  i testi tendono principalmente ad inquadrare il problema “tracheostomia” dal punto di vista medico.            Compaiono infatti in quasi tutti i volumi analizzati indicazioni di come deve essere fatta la tracheostomia.
b. Le indicazioni presentate nei testi non sono omogenee (e questo vale anche per testi editi nello stesso periodo). 
c. la maggioranza delle indicazioni date raramente  sono sostenute da letteratura recente e mirata.
1            Aspirazione
Autore
Anno di ed.
Intervallo
durata
Broncolavaggio
Sterile / Monouso
Pressione d’aspirazione
Bifulco
1937
Non indicato
Non indicato
Si con anestetico locale
Non indicato
Non indicato
Perce
1980
 
15 20 secondi
5 10 cc di fisiologica o bicarbonato
Sia metodiche sterili che materiale monouso
 
Amstrong
1983
Al bisogno o ogni 6 o 8 ore
 
 
 
 
Smith Duel
1994
 
5 10 secondi
2 10 cc di fisiologica
 
 
Brunnere Suddarth
1995
 
 
 
 
20 mm.Hg.
De With Keane’s
1996
 
 
 
 
80 – 100 mm.Hg.
Un autore indica la necessità di iperossigenare il soggetto  prima della bronco‑aspirazione e di  umidificare l'aria che viene reinspirata dal soggetto, sia esso ventilato artificialmente o in aria ambiente.
Nel testo di Pearce (1980) compaiono per la prima volta, indicazioni sulla metodica della tracheoaspirazione: il sondino deve essere introdotto senza aspirare e quindi estratto in aspirazione con movimento rotatorio; inoltre l'aspirazione non deve durare più di 15-20 secondi. Si sottolinea l'importanza dell'asepsi della metodica e si abbina la cura del cavo orale con quella della tracheostomia.
Campbell (1991) indica nel suo testo la possibilità di ruotare la testa (tecnica di efficacia non documentata), a destra e a sinistra, per riuscire ad aspirare da entrambi i bronchi, e fornisce indicazioni sul diametro del sondino che deve essere la metà del tubo tracheale.
Finzi (1993) dà alcune indicazioni su come devono essere conformati i sondini al fine di essere atraumatici e, suggerisce di sostituire contenitori ed  i tubi di aspirazione ogni 24 ore, comunque sempre tra un paziente e l'altro.
De Wit Keane's (1996) suggerisce che le broncoaspirazioni debbono essere “intermittenti”.
Riguardo alla durata della  broncoaspirazione, i tempi sono sempre brevi, dai 5 ai 20 secondi e il momento viene spesso indicato con “al bisogno”, quindi non con tempi prefissati.
 
2            Precauzioni sull'uso della cannula cuffiata.
Autore
Anno di ed.
Tempo sgonfiaggio
Intervallo
Pressione/Volume di gonfiaggio
Indicatore di corretto gonfiaggio
Bifulco
1937
 
 
 
 
Carnevali
1980
 
 
 
 
Perce
1980
5 minuti
Ogni ora
 
 
Sorensen Luckman
1981
Non necessaria di routin, fare solo per necessità di toelette
 
6 cc di aria
All’auscultazione con fonendo Presenza di sibilo (perdita minima)
AA VV  ed Piccin
1994
 
 
 
All’auscultazione con fonendo Presenza di sibilo
Amstrong
1983
 
Dopo broncoaspirazione
 
 
Finzi
1993
 
 
20 cc di H2O
 
Smith Duel
1994
1 5 minuti
 
2 5 cc di aria 15 20 mm.Hg
All’auscultazione con fonendo Assenza di sibilo
 
Alcuni testi consigliano di sgonfiare la cuffia al fine di prevenire danni da compressione, altri sottolineano la differenza tra cannule cuffiate di vecchio tipo e cannule a bassa pressione che non necessitano di sgonfiaggio.
Vi sono indicazioni diverse sulle pressioni di gonfiaggio (non sono indicate però le tipologie di cannule); due testi sottolineano la necessita di auscultare il soggetto dando però indicazioni divergenti in merito al segno di corretto gonfiaggio.
Normalmente si cerca di non avere il minimo sibilo, occorre però osservare che il passaggio di aria segnalato dal sibilo a lato della cuffia, associato a ventilazioni a pressione positiva e/o alti volumi, consente una forma rudimentale di fonazione.
3            Medicazione della ferita tracheotomica e igiene della cannula.
Autore
Anno di ed.
Materiale e metodo
Fissaggio
Detersione cute
Detersione controanula
Asciugare
canula
Bifulco
1937
Garze a strati non sterile
Legacci a lato del collo
Non compare
Ogni 3 ore lavare e reintrodurre
Non compare
Non compare
Carnevali
1980
Non compare
Non compare
Non compare
Periodicamente
Non compare
Sostituire ogni 3 o 4 giorni
Perce
1980
Non compare
Con nastro a lato del collo
Non compare
Periodicamente
Si
Non compare
Sorensen Luckman
1981
Tecniche sterili e materiale
Nastro fissato NON su carotide o arteria
H2O2 poi risciacquo con soluzione fisiologica sterile
Con H2O2 al 3% risciacquo con soluzione fisiologica sterile
Non compare
6 8 settimene
Amstrong
1983
Tecniche sterili
Non compare
Non compare
Con H2O2 al 3%
Non compare
Non compare
Jucli Vvougel
1985
Non compare
Lento (due diti tra collo e legaccio)
Non compare
Se d’argento 2 o 3 volte die
Non compare
Non compare
Finzi
1993
Ogni 8 12 ore fino a cicatrizzazione poi
Tecniche sterili no touch
Non compare
Non compare
Con glutaraldeide al 2% poi risciacquo
Non compare
Solo dopo cicatrizzazione poi ogni 2 o 4 giorni
Smith Duel
1994
Non compare
Con nastro a lato del collo
Non compare
Non compare
Non compare
Non compare
AA VV ed Piccin
1994
Canule monouso
Con adesivo sulla medicazione
Non compare
Con H2O2 al 3% risciacquo con fisiologica sterile
Non fare
Non compare
De With Keane’s
1996
Non compare
Non compare
Acido acetico
Non compare
Non compare
Non compare
 
Un argomento molto trattato è la medicazione e l'igiene della cannula.
Occorre osservare che esistono diversi tipi di cannule: passiamo da quelle metalliche, a quelle d’argento a quelle plastiche monouso, e ogni tipologia richiede diverse tecniche. L'utilizzo di cannule in materiale plastico usa e getta è sicuramente un progresso notevole.
Nel nostro centro comunque, per la disinfezione della contro cannula, viene usata l'amuchina che però non abbiamo trovata citata in alcun testo.
 
BIBLIOGRAFIA
AA. VV. L'assistenza intensiva. Collana Photoboock. Padova, Piccin, 1990
 
Armstrong ME. e coll. Nursing clinico. Vol 2 Milano, Ambrosiana, 1983
 
Bifulco C. (ed). Il libro dell'infermiera. Firenze, Stabilimento grafico Editoriale C, Ruffilli, 1937
 
Bifulco C. L'infermiera professionale. Firenze, S.T. E. F, 1959
 
Campbell D, Spence AA. Manuale di anestesia rianimazione terapia intensiva per infermieri professionali. (2 ed) Padova, Piccin, 1991
 
Carnevali O. (ed). Manuale per la formazione e l'aggiornamento degli infermieri professionali. Roma, Il Pensiero Scientifico Editore, 1980
 
Carnevali O. (ed). Assistenza infermieristica illustrata. Roma, Il Pensiero Scientifico Editore, 1984
 
De Wit. Keane's L'essenziale del nursing. Padova, Piccin, 1996
 
Finzi G. (ed.). Le infezioni ospedaliere. Milano, Sorbona, 1993
 
Juchli L. Vogel A. L'assistenza infermieristica di base. (2 ed) Firenze, Rosini, 1985
 
Pearce E. Manuale di nursing. Torino, UTET, 1980
 
Smeltzer S.C. Bare B.G.. Brunner Suddarth nursing medico chirurgico. Milano, Ambrosiana, 1995
 
Smith S. Duell D. L'assistenza infermieristica principi e tecniche. (3 ed) Milano, Sorbona, 1994
 
Sorensen KC, Luckman J. Nursing di base: principi psicofisiologici. Milano, Ambrosiana, 1981.

 

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13/03/2001