Atti dei congressi nazionali

1998

Sessione 3 - relazione 9
Il Triage è un fattore che favorisce il Burnout?
 
IP Zerbinati Marco
 Servizio Rianimazione e T.I. «William Osler» Ospedale «G. Salvini» Garbagnate Milano
Prima di rispondere a questo quesito, che per alcuni versi sembrerebbe scontato è importante fare alcuni cenni sulla definizione di Burnout.
Una difficoltà che accompagna tutta la storia del Burnout nonostante l'aumento delle conoscenze, dagli anni settanta ad oggi, riguarda l'impossibilità di darne una definizione unica, a causa della complessità e della vastità del fenomeno da una parte, e dall'estrema eterogeneità delle variabili che la compongono dall'altra.
Nonostante questo una definizione data da Perlman e Hartman nel 1982 , si può ritenere essere il migliore compromesso tra completezza e funzionalità. La stessa considera il Burnout come:
 Risposta dell'individuo ad uno stress emotivo cronico con tre elementi:
- Esaurimento emotivo e fisico
- Diminuita produttività sul lavoro
- Depersonalizzazione
Lo stress, presente in tutte le professioni, è riconosciuto come uno « squilibrio tra risorse individuali disponibili e richieste ambientali» (Santinello, 1991). In condizioni normali l'equilibrio tra queste due forze, oscilla continuamente. Quando le richieste sono costantemente superiori alle risorse, la persona quindi mette in atto a livello conscio ed inconscio dei meccanismi finalizzati, non più a ristabilire la normalità, ma all'adattamento della nuova situazione.
 
I fattori che concorrono all'insorgenza di Burnout
 
Il burnout può essere provocato da fattori interni, esterni e misti.
I fattori interni comprendono la personalità e la motivazione (Strologo, 1994).Il Burnout può insorgere in tutti, ma è più frequente in chi ha una bassa stima di sé e nei casi in cui la situazione di lavoro viene idealizzata e ci si scontra con la realtà. Questo vale anche quando si fa riferimento a schemi formativi rigidi, che non sempre consentono sufficiente flessibilità.
I fattori esterni comprendono tutti quei fattori dipendenti non dall'individuo ma dall'ambiente in cui è inserito. Fanno parte di questo raggruppamento le caratteristiche strutturali ed organizzative del PS quali l'organizzazione del lavoro: distribuzione temporale, la pianificazione delle attività, parcellizzazione del lavoro, l'aggiornamento (Del Rio, 1990)
  L'organizzazione del lavoro e dell'assistenza risulta avere un aspetto fondamentale, in quanto attività molto rigide e parcellizzate svolte dagli stessi operatori per lunghi periodi, oppure attività ripetitive, monotone e poco creative impediscono all'infermiere di avere una visione globale del suo operato. Tutto può generare inevitabilmente stress, perdita d'interesse, insoddisfazione lavorativa, fino al Burnout.
Rientrano in quest'ultimo gruppo tutti i fattori derivanti dall'interazione tra fattori interni e quelli esterni quali la relazione col paziente ed i rapporti con l’équipe
Il rapporto interpersonale con l'utenza, è il fattore più rilevante nella comparsa di Burnout: spesso gli utenti si presentano in condizioni molto critiche , o con bisogni complessi e mettono l'operatore in condizione d'impotenza che si percepisce in misura tanto maggiore quanto maggiore è il senso di dolore, ineluttabilità o la richiesta d'aiuto che viene dall'altra parte. Spesso gli operatori si trovano a vivere sulla propria pelle, tanto quanto i pazienti, i disagi ed i problemi organizzativi, che impediscono di dare risposte subito, o nel modo voluto.
 
 
La valutazione del Burnout in Pronto Soccorso
 
1. L'esperienza svolta nel Servizio di Pronto Soccorso dell'Ospedale di Sassari (Ruiu et al, 1995). Sono stati studiati 40 sanitari (10 medici e 30 infermieri), di età compresa tra i23 ed i 54 anni ( età media 36 + 6,5 anni). L'età di servizio andava da 1 a 27 anni (media 8,3+ 7,1 anni). A tutti i sanitari , in condizioni di tranquillità è stato sottoposto il MMPI ( Minnesota Multiphasic Personality ). Il MMPI è un test di personalità formato da tredici scale. Ogni scala è composta da numerosi items, in tutto 357. Tre scale sono dette di validità e dieci sono scale cliniche. Il test è dotato di un alto grado di attendibilità dovuto al fatto che è tarato rispetto alla popolazione normale ed ha un alto grado di validità nella determinazione , in termini quantitativi, delle aree esaminate.
 I risultati mettono in evidenza un punteggio superiore a quello di una popolazione normale, con la presenza di:
Riduzione sensazione di piacere
Perdita di interessi
Apatia
Diminuita capacità lavorativa
Sfiducia in se stessi
Angoscia
 
Si nota inoltre che in alcune scale vi è la presenza di un numero più elevato di soggetti con punteggi superiori ai limiti ed in particolare queste si riferiscono a tratti di personalità correlati con situazioni psico sociali stressanti.
 
2) L'indagine svolta presso il servizio di Emergenza territoriale 118, a medici a infermieri e volontari dell'emergenza (Torino e provincia di Cuneo, Thedy 1995) mette in risalto un evidente rischio di Burnout, variabile nelle diverse realtà ( DEA, CO, PS ).
E' stato usato il Maslach Burnout Inventory ( MBI ).
Dai dati dei 90 soggetti presi in esame ( non è specificata la proporzione di medici ed infermieri) emerge un notevole esaurimento emotivo con un rischio di depersonalizzazione maggiore tra gli infermieri di area critica ( DEA , PS ) Chi lavora in ambito di emergenza è infatti sottoposto a frequenti stimoli stressanti.
L'importante stato di stress è legato alla fatica fisica, alla gravità delle scelte, alla valutazione di una realtà acutamente dolorosa ed al rischio di morte.
           
3) Lavoro svolto nel reparto di Rianimazione e terapia post-intensiva e nel reparto di Pronto Soccorso e Medicina D'urgenza dell'Ospedale di Bologna (Mucciarelli e Pezzi, 1997). Viene analizzato il livello di stress nei due diversi ambienti.
Sono stati utilizzati 5 quesiti del test di Rosenzweig, che analizza il senso di frustrazione e le reazioni alla frustrazione; una domanda del test di Catell, che analizza la personalità, ed una domanda delle matrici di Raven, che analizza la capacità dell'individuo di presa di decisioni e ragionamento. Il campione preso in esame è composto da 36 soggetti, 10 medici e 26 infermieri. L'età è compresa tra i 24 e i 48 anni .
I risultati hanno messo in evidenza come nel reparto di Rianimazione lo stress è dato dalla sensazione di non poter far nulla, determinato dall'alto tasso di mortalità e dall'assenza di contatto con i pazienti. Nel Pronto Soccorso lo stress maggiore è invece determinato dal ritmo frenetico di lavoro, dal contatto con persone che fanno continue richieste, dalla confusione dell'andare e venire di pazienti e parenti, dal senso di emergenza.
Fattori personali predisponenti al burnout sono risultati l'impazienza, la scarsa fiducia nelle proprie capacità, la eccessiva riservatezza, l'indifferenza verso gli altri.
Fattori personali negativi sono risultati invece la mancanza di appartenenza al gruppo e la mancanza di capacità di coesione e la carente fiducia nell'organizzazione.
 
La maggior parte degli operatori di Pronto Soccorso e Medicina di Urgenza sono tesi, irritabili, distaccati emotivamente, quasi cinici. Questi comportamenti potrebbero essere comportamenti protettivi per affrontare lo stress, o essere il risultato del Burnout.
 
I possibili livelli di prevenzione
A prescindere dalle definizioni date, emerge che il Burnout o lo stress sono situazioni molto presenti tra gli operatori di Area Critica. I due possibili livelli di prevenzione sono quello individuale e quello organizzativo.
 
Livello individuale. La prevenzione del Burnout, parte in prima istanza dall'individuo stesso attraverso un lavoro introspettivo eseguito su di sé. Solo un'attenta ed obiettiva autoanalisi sul proprio comportamento nelle situazioni stressanti, può, far emergere la consapevolezza del proprio livello di Burnout (molti infatti evitano di pensarci (Del Rio 1990).
Le modificazioni comportamentali suggerite in letteratura sono anche di difficile attuazione:
* L'astenersi dall'azione e prendere pause di lavoro per analizzare cosa sta accadendo (Del Rio 1990)
L'interessamento distaccato che è una sorta di equilibrio tra empatia ed immedesimazione nell'altro e presa di distanza-distacco. Si tratta di un equilibrio difficile da raggiungere e soprattutto da mantenere. In ambito di Pronto soccorso , le caratteristiche dell'utenza sono molto particolari, un efficace interessamento distaccato risulta fondamentale per un risultato assistenziale di qualità e per una buona prevenzione del Burnout. (Del Rio 1990)
 
Il livello organizzativo è di fondamentale importanza in ambito di un Pronto Soccorso. Infatti l'organizzazione del Triage, delle attività , dell'équipe costituiscono una fonte importante di stress. Migliorare il clima organizzativo, significa quindi ridurre notevolmente la quantità di stress lavorativo totale e, probabilmente, anche il livello di Burnout.
 
Gli obiettivi generali pertanto sono i seguenti:
- Sviluppo dell'équipe: definizione di programmi ed obiettivi - consapevolezza di pericolo di Burnout e della possibilità di fronteggiarlo
- Miglioramento condizione di lavoro ( ruolo, orari, carichi di lavoro e sviluppi di carriera
- Sviluppo delle conoscenze ( aggiornamento adeguato e continuo (Del Rio 1990)
 
In questa fase può essere molto importante la figura del Capo Sala (Carollo 1991) in quanto è la persona che ha la possibilità di avere una visione globale della sua équipe , conoscendone a fondo ogni singolo componente e di programmare l'attività infermieristica e gestire la risorsa infermieristica.
 
Conclusioni
L'attuale situazione sanitaria italiana, orientata progressivamente verso l'aziendalizzazione e la libera concorrenza, impone inevitabilmente a tutte le strutture ospedaliere una notevole riduzione dei costi, con la conseguente necessità di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili.
Pertanto, la prevenzione del Burnout infermieristico s'inserisce come un aspetto molto importante nel più ampio progetto di ottimizzazione delle risorse, con l'obiettivo di ottenere e mantenere un'alta motivazione, un'alta soddisfazione lavorativa ed una piena fiducia nell'ente da parte di tutto il personale infermieristico (Pintus 1996)
Le strutture sanitarie caratterizzate da un'importante complessità assistenziale e dalla presenza di importanti fattori «stressogeni», meritano un altrettanto investimento economico e finanziario. Infatti, si nota come in ambito di Pronto Soccorso vi sia sempre di più la necessità del sostegno di altri professionisti, con un vero e proprio gruppo di supporto (social support).
 
 
Bibliografia
Anchisi R, Gambotto Dessy M, Spaziante B. Ingegneria comportamentale e prevenzione del burnout in Pronto Soccorso e in medicina d'urgenza. Atti Congresso F.I.M.U.P.S. , Napoli 1994. Pp 283-288
 
Caplan G. Support system and community mental health. lectures and concept development. Behavioral Pub, New York 1974. In Del Rio G. Stress e lavoro nei servizi. Sintomi, cause e rimedi del burnout, La Nuova Italia Scientifica, Firenze 1990.
 
Carollo O. Management e psico-pedagogia applicata. Nursing 90 1991; 11(16): 10-13.
 
Del Rio G. Stress e lavoro nei servizi. Sintomi, cause e rimedi del burnout, La Nuova Italia Scientifica, Firenze 1990.
 
Mucciarelli G, Pezzi S. Personalità , frustrazione e presa di decisioni in situazioni di emergenza in due reparti ospedalieri, in collaborazione con la protezione civile, Tesi di Laurea in Psicometria, Università degli studi Bologna, Anno Accademico 1996-1997.
 
Pearlman B, Hartman EA. An integration of burnout into a stress model. In Del Rio G. Stress e lavoro nei servizi. Sintomi, cause e rimedi del burnout, La Nuova Italia Scientifica, Firenze 1990.
 
Pintus E. La motivazione del personale infermieristico: dalla critica alle polemiche del personale. Nursing Oggi 1996; 4(4): 35-39.
 
Ruiu F, Rassu S, Uras S, Poddighe P, Sechi G. Valutazione mediante il Minnesota Multiphasic Personality Inventory ( MMPI ) delle condizioni predisponenti alla sindrome del Burnout nel personale sanitario del Servizio di Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza. Atti II Congresso F.I.M.U.P.S. Napoli 1995, pp 851-857
 
Santinello M. Lo stress: aspetti generali e riflessi relazionali. Atti del X Congresso nazionale ANIARTI, Rimini Novembre 1991, pp 69-77.
 
Santoliquido A, Facchini G (a cura di). Pratica di terapia intensiva. trattamento del paziente critico. Verduci Editore, 1994,
 
Strologo E. ( a cura di ). Burnout e operatori: prendersi cura di chi cura. Ferrari Editrice, Bergamo, 1994. .
 
Thedy G. Emergenza territoriale : stress psicologico e rischio di burnout per gli operatori, valutazione dei rischi e dei possibili livelli di prevenzione e di intervento. Atti Congresso F.I.M.U.P.S. , Napoli 1995 pp 25-28.

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13/03/2001