Inserita da Amministratore, il 25/01/2007
Solo poche riflessioni che ci consentano di fare festa con
una migliore consapevolezza e perciò forse, essere ancora più contenti.
L’esigenza che ha fatto nascere l’Aniarti 25 anni fa, è
stata la necessità di una crescita professionale e culturale degli infermieri,
quando i mezzi a nostra disposizione e l’esperienza organizzativa erano quasi
inesistenti.
L’associazione è rapidamente cresciuta ed il consenso incontrato
e condiviso sulle cose da fare è stato importante.
Oggi ci troviamo a rivedere le idee nuove che abbiamo
elaborato, le iniziative realizzate, i cambiamenti favoriti nel modo di pensare
e lavorare degli infermieri e nel modo di attuare il servizio per la salute nel
nostro paese.
Fin dall’inizio abbiamo voluto inserire gli elementi del
paradigma infermieristico nel contesto generale del sistema per la salute, ed
abbiamo così inventato il concetto di
area critica, con uno studio approfondito e condiviso tra molti colleghi di
tutto il paese. Questo ha indotto l’esigenza improcrastinabile di una forte
integrazione tra professionisti e fra strutture per un’efficace assistenza al
malato in situazione critica.
Oggi grazie all’Aniarti, di area critica si parla anche in
Europa.
Abbiamo studiato e diffuso il primo programma formativo per infermieri specialisti fondato sul
concetto di assistenza in area critica e non sulla falsariga delle
specializzazioni mediche o delle suddivisioni organizzative delle strutture. Questo ha dato agli infermieri identità specifica
e garantito ai malati un’assistenza più attenta a tutti i loro bisogni.
Per sottolineare la necessità della formazione specialistica
per gli infermieri di area critica e non solo, abbiamo organizzato a Roma nel
1992, la prima manifestazione pubblica
nazionale in assoluto degli infermieri italiani.
Oggi abbiamo i master universitari in area critica, che
dobbiamo certo impegnarci a riorientare in un’ottica maggiormente infermieristica.
Abbiamo organizzato centinaia di incontri ed eventi formativi a diversi livelli di approfondimento e
sui problemi più svariati in tutte le regioni italiane.
Abbiamo fondato una rivista dedicata, Scenario, per diffondere conoscenza ed esperienze.
Abbiamo un sito www.aniarti.it , che diventa sempre più
uno strumento di contatto bidirezionale con il mondo.
Abbiamo partecipato a
fondare l’EfCCNa, la federazione
europea fra le associazioni di infermieri di area critica, che rappresenta
un aggancio diretto con i nostri colleghi d’Europa. Nel
2008 organizzeremo in Italia il 3° congresso europeo e faremo in modo che possa
essere per tutti noi un’opportunità decisamente unica di incontro, confronto,
arricchimento.
Abbiamo soprattutto, costruito
una rete di collegamento tra professionisti attenti ed un punto di riferimento
per una genuina interpretazione dell’assistenza infermieristica alle persone
del nostro paese, al di sopra degli interessi spiccioli di categoria.
Vogliamo celebrare quindi:
1- l’evidenza
dei risultati di una fiducia che si è
materializzata in novità ed identità
degli infermieri italiani di area critica;
2- la
speranza che questa convinzione
continui ad aggregare infermieri per costruire
una cultura che accolga le esigenze delle persone;
3- la
consapevolezza del ruolo speciale di
responsabilità civile giocato da un’associazione come l’Aniarti nel
costruire una comunità, che anche grazie alle competenze che sviluppa è matura,
giusta, solidale e, per questo, può considerarsi avanzata.
o Vogliamo celebrare e riconoscere la
forza che ci ha
sorretto in questi 25 anni.
o Vogliamo
celebrare, riconoscere e ricordare l’impegno
e la passione delle centinaia di infermieri che hanno dedicato il loro
tempo e le loro intelligenze a vario titolo nell’Aniarti, come delegati
regionali o rappresentanti nazionali, i relatori ed i docenti e collaboratori
nelle centinaia di eventi formativi che abbiamo tenuto in Italia, i nostri
colleghi che hanno lavorato per consentire a noi di continuare questa attività.
o Vogliamo
ringraziare tutti coloro che dall’esterno
ci hanno sostenuto: i collaboratori tecnici, le aziende che hanno
consentito a molti di incontrarci;
o Vogliamo
riconoscere, infine, ma solo per continuare a ricordarcelo meglio, i malati che abbiamo assistito, quelli
che ce l’hanno fatta e quelli che non siamo riusciti ad aiutare, e le loro famiglie. Dal rapporto con loro, dalla condivisione delle loro esperienze abbiamo tratto ed imparato una
parte peculiare della nostra professionalità ed a volte della nostra ricchezza personale.
E vogliamo concludere sottolineando l’urgenza di ridare vigore al nostro modo di essere infermieri,
superando quella sorta di generalizzata scontentezza, rassegnazione e
disinteresse, che sembra pervadere tutta la società italiana in modo
trasversale.
Dobbiamo tirare fuori la forza di saper apprezzare tutto
quello che abbiamo a disposizione, conoscenza, cultura, benessere, risorse,
opportunità, a differenza di molte altre
persone e di molti altri infermieri nel mondo. Non possiamo, non dobbiamo, dimenticare la
responsabilità di questa dimensione del nostro vivere oggi di persone e di professionisti.
La vita dell’Aniarti di questi anni, dimostra che la
collaborazione, l’unione delle forze, molto più della competizione, consente di
raggiungere risultati che altrimenti rimarrebbero sogni.
Facciamo in modo di continuare
a realizzare i nostri sogni insieme!
Elio Drigo